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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09242019-110912


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FORTE, LORENZA
URN
etd-09242019-110912
Titolo
Valutazione della capacità di predizione del salvataggio dell'arto nelle fratture esposte: confronto tra la classificazione Gustilo-Anderson e la nuova classificazione OTA-OFC
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
correlatore Dott. Andreani, Lorenzo
Parole chiave
  • classificazione OTA-OFC
  • classificazione Gustilo-Anderson
  • fratture esposte
  • salvataggio dell'arto
Data inizio appello
15/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/10/2089
Riassunto
Le fratture esposte sono patologie di complesso inquadramento, in quanto caratterizzate da danno osseo, dei tessuti molli, delle strutture neurovascolari e dalla contaminazione. Una classificazione di una frattura esposta dovrebbe contenere queste informazioni e dovrebbe essere in grado di fornire al clinico e al chirurgo delle indicazioni sul trattamento da attuare e sul possibile outcome, salvataggio dell’arto o amputazione.
L’obiettivo dello studio retrospettivo, da noi svolto, sulla traccia di quanto è stato effettuato presso il Dipartimento Ortopedico di Denver e il Dipartimento di chirurgia ortopedica della Repubblica di Corea, è stato quello di individuare le fratture esposte dell’arto inferiore afferite presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana da Gennaio 2011 a Marzo 2019 e classificarle sia secondo la classificazione Gustilo-Anderson, più datata e più utilizzata nella pratica medica, sia secondo la nuova Orthopaedic Trauma Association Open Fracture Classification (OTA-OFC), al fine di poter confrontare le due classificazioni e stabilire quale delle due avesse la maggiore sensibilità nel predire il salvataggio dell’arto interessato. Si è andati, inoltre, ad analizzare quale dei cinque parametri della OTA-OFC correlasse nello specifico con questo rischio e se esistesse un punteggio al di sotto del quale vi fosse maggiore probabilità di salvataggio dell’arto.
Entrambe le classificazioni sono valide nel predire il salvataggio dell’arto, ma con valori di sensibilità e specificità migliori per la Gustilo-Anderson, e in particolare sono risultati importanti i parametri di danno arterioso e danno cutaneo della OTA-OFC come predittori di una peggiore prognosi. Il punteggio soglia identificato per la OTA-OFC è stato 10, cut-off al di sotto del quale la probabilità di salvare l’arto è maggiore.
Dato il campione limitato, la natura retrospettiva dello studio e la mancata valutazione dell’affidabilità interosservatore, i risultati ottenuti andrebbero interpretati con la giusta cautela.
Potrebbero essere condotti nuovi studi di confronto, anche con altri sistemi classificativi, e tenuti in considerazione altri parametri e variabili, come le comorbidità del paziente, ad esempio il diabete, e le rispettive terapie.
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