Tesi etd-09242012-091922 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
SIDOTI, ANNA
URN
etd-09242012-091922
Titolo
Identificazione precoce del danno renale in chirurgia bariatrica: ruolo dei biomarcatori
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
correlatore Dott. Forfori, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof. Giunta, Francesco
Parole chiave
- Bioimpedenziometria
- BNP
- Cistatina-C
- NGAL
Data inizio appello
16/10/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/10/2052
Riassunto
Scopo dello studio: L’AKI (Acute Kidney Injury) è una patologia frequente in Area Critica: presenta notevoli difficoltà diagnostiche (legate alla scarsa affidabilità della creatinina sierica) che si ripercuotono negativamente sugli esiti dei pazienti in termini di mortalità e morbosità.
I pazienti obesi nel post-operatorio sono un gruppo a rischio di AKI per varie cause (deplezione volemica, rabdomiolisi, ipertensione addominale causata e/o aggravata dallo pneumoperitoneo).
L’obiettivo di questo studio è di studiare le performance diagnostiche dei marcatori NGAL e cistatina-c nell’identificare un danno renale acuto precocemente nei pazienti obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. NGAL è descritto in letteratura come un marcatore precoce e affidabile di danno renale acuto. È stato confrontato l’andamento di NGAL e cistatina-c con quello della creatinina.
In questi stessi pazienti è stato valutato inoltre il bilancio idrico avvalendosi di 2 metodiche aggiuntive rispetto al monitoraggio abituale: esecuzione della Bioimpedenziometria (prendendo in considerazione il parametro Resistenza) e dosaggio sierico del BNP. Lo scopo era di definire l’attendibilità di queste due metodiche nel valutare il reale stato volemico del paziente obeso e valutare un’eventuale correlazione fra le variazioni di questi parametri nel periodo peri-operatorio.
Metodi: Sono stati arruolati 23 pazienti obesi sottoposti a intervento di chirurgia bariatrica, ricoverati per il monitoraggio post-operatorio nella U.O. IV Rianimazione.
Schema dello studio
• Tempo T0 (prima dell’intervento): dosaggio di NGAL plasmatico e urinario, Cistatina-c, Creatinina, Azotemia, BNP, esecuzione della Bioimpedenziometria.
• Tempo T10h (a 10 ore di distanza dal primo prelievo) dosaggio dei marcatori renali: NGAL plasmatico e urinario, Cistatina-c, Creatinina, Azotemia.
• Tempo T24h (a 24 ore di stanza dal primo prelievo) ripetizione di tutti gli esami effettuati al tempo T0.
• Registrazione dalla cartella clinica al momento della dimissione dalla UTI: bilanci idrici [calcolata l’idratazione (ml/kg)], rapporto Pa02/Fi02, CPK e mioglobina postoperatori.
• Follow-up a distanza di 48 ore dall’intervento con monitoraggio della creatinina e dell’azotemia.
Risultati:
• Nessun paziente ha sviluppato AKI.
• Incremento di NGAL plasmatico al tempo T10h rispetto a prima dell’intervento (p=0,004) e sua riduzione al tempo T24h (p=0,004).
• Incremento di NGAL urinario al tempo T24h rispetto al dosaggio effettuato a T10h
(p=0,024).
• Incremento della creatinina sierica a distanza di 48 ore dall’intervento(p=0,038)
• Aumento del BNP al tempo T24h (p<0,0001). L’aumento del BNP correla con il bilancio post-operatorio (r=0,52, p=0,047).
• Riduzione della Resistenza (p<0,0001). La riduzione della Resistenza correla con idratazione pro kg (r=−0,782, p<0,0001).
Conclusioni: NGAL plasmatico ha svelato la presenza di un modesto danno renale elevandosi nel plasma nelle ore successive all’intervento (T10h); i suoi valori sono poi tornati nella norma (T24h). L’intervento chirurgico (capace di causare aumento della pressione addominale e il bilancio intra-operatorio negativo legato al digiuno pre-operatorio) causa un danno tubulare ischemico svelato dall’aumento di NGAL, il ripristino di un’adeguata idratazione fa rientrare questo marcatore al tempo T24h. La creatinina sierica si è elevata nel follow-up, rimanendo comunque nel range di normalità. La cistatina-c non ha subito modificazioni degne di nota.
Le variazioni del BNP e della Resistenza sono correlate rispettivamente con il bilancio idrico e con l’idratazione pro kg.
Questi risultati meritano approfondimenti in studi successivi.
I pazienti obesi nel post-operatorio sono un gruppo a rischio di AKI per varie cause (deplezione volemica, rabdomiolisi, ipertensione addominale causata e/o aggravata dallo pneumoperitoneo).
L’obiettivo di questo studio è di studiare le performance diagnostiche dei marcatori NGAL e cistatina-c nell’identificare un danno renale acuto precocemente nei pazienti obesi sottoposti a chirurgia bariatrica. NGAL è descritto in letteratura come un marcatore precoce e affidabile di danno renale acuto. È stato confrontato l’andamento di NGAL e cistatina-c con quello della creatinina.
In questi stessi pazienti è stato valutato inoltre il bilancio idrico avvalendosi di 2 metodiche aggiuntive rispetto al monitoraggio abituale: esecuzione della Bioimpedenziometria (prendendo in considerazione il parametro Resistenza) e dosaggio sierico del BNP. Lo scopo era di definire l’attendibilità di queste due metodiche nel valutare il reale stato volemico del paziente obeso e valutare un’eventuale correlazione fra le variazioni di questi parametri nel periodo peri-operatorio.
Metodi: Sono stati arruolati 23 pazienti obesi sottoposti a intervento di chirurgia bariatrica, ricoverati per il monitoraggio post-operatorio nella U.O. IV Rianimazione.
Schema dello studio
• Tempo T0 (prima dell’intervento): dosaggio di NGAL plasmatico e urinario, Cistatina-c, Creatinina, Azotemia, BNP, esecuzione della Bioimpedenziometria.
• Tempo T10h (a 10 ore di distanza dal primo prelievo) dosaggio dei marcatori renali: NGAL plasmatico e urinario, Cistatina-c, Creatinina, Azotemia.
• Tempo T24h (a 24 ore di stanza dal primo prelievo) ripetizione di tutti gli esami effettuati al tempo T0.
• Registrazione dalla cartella clinica al momento della dimissione dalla UTI: bilanci idrici [calcolata l’idratazione (ml/kg)], rapporto Pa02/Fi02, CPK e mioglobina postoperatori.
• Follow-up a distanza di 48 ore dall’intervento con monitoraggio della creatinina e dell’azotemia.
Risultati:
• Nessun paziente ha sviluppato AKI.
• Incremento di NGAL plasmatico al tempo T10h rispetto a prima dell’intervento (p=0,004) e sua riduzione al tempo T24h (p=0,004).
• Incremento di NGAL urinario al tempo T24h rispetto al dosaggio effettuato a T10h
(p=0,024).
• Incremento della creatinina sierica a distanza di 48 ore dall’intervento(p=0,038)
• Aumento del BNP al tempo T24h (p<0,0001). L’aumento del BNP correla con il bilancio post-operatorio (r=0,52, p=0,047).
• Riduzione della Resistenza (p<0,0001). La riduzione della Resistenza correla con idratazione pro kg (r=−0,782, p<0,0001).
Conclusioni: NGAL plasmatico ha svelato la presenza di un modesto danno renale elevandosi nel plasma nelle ore successive all’intervento (T10h); i suoi valori sono poi tornati nella norma (T24h). L’intervento chirurgico (capace di causare aumento della pressione addominale e il bilancio intra-operatorio negativo legato al digiuno pre-operatorio) causa un danno tubulare ischemico svelato dall’aumento di NGAL, il ripristino di un’adeguata idratazione fa rientrare questo marcatore al tempo T24h. La creatinina sierica si è elevata nel follow-up, rimanendo comunque nel range di normalità. La cistatina-c non ha subito modificazioni degne di nota.
Le variazioni del BNP e della Resistenza sono correlate rispettivamente con il bilancio idrico e con l’idratazione pro kg.
Questi risultati meritano approfondimenti in studi successivi.
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