• popolazione microbica
• terapia intensiva
• sars-cov-2

Le infezioni nosocomiali sono un’importante e frequente complicanza correlata alle pratiche di assistenza sanitaria.
I reparti ad alta criticità assistenziale, come reparti di terapia intensiva, sono luoghi ad alto rischio per lo sviluppo di tali infezioni.
I costi che le infezioni nosocomiali comportano sono gravosi per molti aspetti, infatti, incidono sulla mortalità, sulla durata della degenza, sulla necessità di supporto assistenziale ed, infine, sui costi per la struttura sanitaria.
I patogeni coinvolti nello sviluppo di tali infezioni sono spesso germi ormai divenuti farmaco resistenti a causa del cattivo uso, che si è fatto per decenni, dell’antibioticoterapia. Durante le pandemie influenzali annuali le sovra infezioni batteriche, ed in particolare quelle acquisite in ospedale, sono sempre state un fattore prognostico negativo.
Da Marzo 2020, inoltre, il problema delle co-infezioni nosocomiali nei pazienti con necessità di cure intensive per Sars-CoV-2 è diventato di grande importanza.
Molti studi e programmi di sorveglianza delle infezioni nosocomiali nelle terapie intensive Covid 19 sono stati attivati a livello mondiale, europeo ed italiano con particolare attenzione nella sorveglianza per l’antibiotico-resistenza. Lo studio di tali co-infezioni potrà aiutare ad orientare meglio la scelta del tipo di diagnostica, la terapia antibiotica, a capirne meglio la patogenesi ed, infine, la prognosi.
La flora microbica nosocomiale varia in relazione al tipo di reparto, al tipo di pazienti ed all’uso degli antibiotici.
Lo studio della popolazione microbica nei pazienti con SARS CoV-2 nell’ospedale periferico di secondo livello “San Jacopo” di Pistoia, Azienda Usl Toscana Centro, permetterà di confrontare tali dati con quelli presenti al momento ma anche di seguire con maggiore attenzione i principi di stewardship antimicrobica.