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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09232020-092024


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
MORRONE, PAOLA
URN
etd-09232020-092024
Titolo
Anomalie motorie nei pazienti affetti da esofagite eosinofila: studio prospettico, caso-controllo, single center
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
Parole chiave
  • EoE
  • eosinophilic oesophagitis
  • high resolution manometry
  • HRM
  • manometria
  • eosinophilic esophagitis
  • esofagite eosinofila
Data inizio appello
13/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/10/2090
Riassunto
INTRODUZIONE: l’esofagite eosinofila (EoE) è una condizione caratterizzata da un’infiammazione cronica su base immuno-allergica caratterizzata da un infiltrato di eosinofili che possono nel corso del tempo determinare un remodelling dell’esofago con conseguente sviluppo di sintomi. Le informazioni sui disordini della motilità nei pazienti affetti da EoE sono limitate.
SCOPO DELLA TESI: è stato quello di valutare una serie consecutiva di pazienti affetti da EoE mediante manometria ad alta risoluzione (HRM) e comparare i risultati ottenuti con quelli di una popolazione di pazienti con sintomi correlati a malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).
MATERIALI E METODI: tutti i pazienti affetti da EoE sono stati arruolati a seguito della diagnosi ottenuta mediante endoscopia superiore ed il riscontro istologico di un numero > 15Eo/HPF in almeno un campo. Le finding endoscopiche sono state classificate mediante la più recente classificazione delle lesioni endoscopiche nella EoE (EREFS). Tutti i pazienti sono stati valutati clinicamente (sintomi), indagati sul loro stile di vita ed infine sottoposti ad HRM esofagea. Il gruppo di controllo era composto da pazienti con sintomi correlati a GERD e sono stati anch’essi sottoposti ad EGDS per valutare la presenza di esofagite prima di eseguire HRM. Anche in questo gruppo caratteristiche epidemiologiche, stile di vita e presentazione clinica sono state valutate. Tutti i pazienti hanno eseguito HRM in accordo alle attuali linee guida italiane ed internazionali. Tutti i pazienti sono stati sottoposti prima di concludere l’esame HRM a test di provocazione mediante multiple rapid swallow (MRS, 5 deglutizioni multiple ripetute di 2ml in meno di 10 s).
RISULTATI: sono stati arruolati 21 pazienti affetti da EoE (20 M) di età media di 36 anni e 45 soggetti affetti da GERD (24 M) con età media di 45 anni. La disfagia, il dolore toracico e storia di episodi di bolus impaction erano più ricorrenti nel gruppo EoE (p<0.05) mentre pirosi e rigurgito erano più frequenti nel gruppo GERD (p<0.05). Il 75% dei pazienti GERD presentava esofagite erosiva o complicanze. L’EREFS medio nei pazienti con EoE è stato di 8 circa. I risultati della HRM esofagea hanno dimostrato che circa il 52% (11/21) dei pazienti con EoE presentava disordini della ginzione esofago-gastrica (EGJ outflow obstruction = 5) o disordini maggiori della motilità esofagea (acalasia=1, esofago ipercontrattile=3, spasmo esofageo distale=2). Nessun disordine motorio maggiore è stato trovato nei pazienti con GERD dove l’esame HRM si è rivelato normale nel 77.8% dei casi (35/45) mentre il rimanente 22.2% (10/45) presentava disordini da ipomotilità (ineffective esophageal motility).
Il test di provocazione esofagea (MRS) è risultato normale in tutti i soggetti affetti da GERD mentre è risultato alterato in tutti i pazienti con disturbi della motilità o della EGJ oltre che in coloro che avevano presentato almeno un episodio di bolus impaction.
CONCLUSIONI: questo è probabilmente il primo studio che valuta i disturbi della motilità esofagea nei soggetti con EoE eseguito con HRM. La grande utilità di questo lavoro è data dal fatto che essendo ad oggi la EoE considerata una malattia rara ma in grande ascesa nei dati di incidenza/prevalenza potrebbe essere utile escludere questa eziologia in tutti i casi di disordini maggiori della motilità. Inoltre, i nostri risultati potrebbero aprire la strada ad eventuali ulteriori ricerche sul ruolo fisiopatologico dell’infiltrato eosinofilo nei pazienti con disordini maggiori dell’esofago.
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