Tesi etd-09232019-221423 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
ALBANESE, IRENE
URN
etd-09232019-221423
Titolo
Neonati da madri con epatite B o C: dati di follow-up e aderenza al protocollo diagnostico nei nati nel triennio 2015-2018
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Ghirri, Paolo
correlatore Dott.ssa Tuoni, Cristina
correlatore Dott.ssa Tuoni, Cristina
Parole chiave
- epatite B
- epatite C
- follow-up
- HBV
- HCV
- neonati
Data inizio appello
15/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/10/2089
Riassunto
Background: La trasmissione da madre a figlio è una delle principali vie di contagio del virus dell’epatite B nel mondo. Coloro che acquisiscono l’infezione nel loro primo anno di vita, hanno l’80-90% di probabilità di sviluppare epatite ed eventuali complicanze ad essa correlate. La trasmissione verticale rappresenta una delle più importanti vie di contagio anche per il virus dell’epatite C. Questi bambini diventano dei serbatoi per l’agente virale che può poi propagarsi sia per via orizzontale nella comunità, che per via verticale alla futura prole. Per questo motivo, risulta di fondamentale importanza la prevenzione della trasmissione verticale per cercare di ridurre in maniera significativa il rischio di diffusione dell’infezione da parte di questi due virus.
Obiettivi: lo scopo della tesi è stato quello di valutare l’efficacia della profilassi attiva/passiva nei nati da madre HBsAg positiva e l’eventuale sviluppo di epatite da HBV, nonché di verificare il rischio di trasmissione dell’infezione da HCV e l’eventuale sviluppo di epatite nei nati da madre infetta. Abbiamo inoltre valutato l’attinenza ai consigli relativi al follow-up dei neonati a rischio da noi forniti nella lettera di dimissione da parte di genitori e Pediatri di libera scelta.
Metodi: sono stati inclusi nello studio i nati nel triennio 2015-2018 da madre HBV e/o HCV positiva, presso il reparto di Neonatologia di Pisa. Sono stati contatti i genitori dei pazienti arruolati, è stato domandato loro se avessero seguito le indicazioni di follow-up da noi fornite al momento della dimissione e, in caso contrario, sono stati invitati ad eseguire questi accertamenti.
Risultati: in seguito alla valutazione di HBsAg e anti-HBs nei bambini nati da madre HBV positiva, e di HCV-RNA e anti-HCV nei bambini nati da madre HCV positiva, in aggiunta alle transaminasi, è emerso che nessuno dei bambini ha contratto l’infezione. Inoltre, valutando il titolo degli anti-HBs, una bambina è risultata essere non responder al vaccino anti-HBV, nonostante fosse stato correttamente seguito il calendario vaccinale. Per quanto riguarda la continuità Ospedale-Territorio è risultato che un bambino soltanto aveva seguito correttamente le nostre raccomandazioni.
Conclusioni: seppur limitati dell’esiguità del campione, i nostri dati sono il linea con la letteratura che indica come la somministrazione contemporanea delle immunoglobuline e della vaccinazione entro 12 ore dalla nascita, seguita da un corretto completamento del calendario vaccinale, rappresenti una misura profilattica efficace a limitare la trasmissione verticale del virus dell’epatite B. Anche la trasmissione del virus dell’epatite C può essere prevenuta tramite l’identificazione precoce delle donne infette in età fertile e lo screening dei loro neonati. È emersa, infine, una scarsa collaborazione tra Ospedale e Territorio per quanto riguarda la gestione di questi neonati a rischio.
Obiettivi: lo scopo della tesi è stato quello di valutare l’efficacia della profilassi attiva/passiva nei nati da madre HBsAg positiva e l’eventuale sviluppo di epatite da HBV, nonché di verificare il rischio di trasmissione dell’infezione da HCV e l’eventuale sviluppo di epatite nei nati da madre infetta. Abbiamo inoltre valutato l’attinenza ai consigli relativi al follow-up dei neonati a rischio da noi forniti nella lettera di dimissione da parte di genitori e Pediatri di libera scelta.
Metodi: sono stati inclusi nello studio i nati nel triennio 2015-2018 da madre HBV e/o HCV positiva, presso il reparto di Neonatologia di Pisa. Sono stati contatti i genitori dei pazienti arruolati, è stato domandato loro se avessero seguito le indicazioni di follow-up da noi fornite al momento della dimissione e, in caso contrario, sono stati invitati ad eseguire questi accertamenti.
Risultati: in seguito alla valutazione di HBsAg e anti-HBs nei bambini nati da madre HBV positiva, e di HCV-RNA e anti-HCV nei bambini nati da madre HCV positiva, in aggiunta alle transaminasi, è emerso che nessuno dei bambini ha contratto l’infezione. Inoltre, valutando il titolo degli anti-HBs, una bambina è risultata essere non responder al vaccino anti-HBV, nonostante fosse stato correttamente seguito il calendario vaccinale. Per quanto riguarda la continuità Ospedale-Territorio è risultato che un bambino soltanto aveva seguito correttamente le nostre raccomandazioni.
Conclusioni: seppur limitati dell’esiguità del campione, i nostri dati sono il linea con la letteratura che indica come la somministrazione contemporanea delle immunoglobuline e della vaccinazione entro 12 ore dalla nascita, seguita da un corretto completamento del calendario vaccinale, rappresenti una misura profilattica efficace a limitare la trasmissione verticale del virus dell’epatite B. Anche la trasmissione del virus dell’epatite C può essere prevenuta tramite l’identificazione precoce delle donne infette in età fertile e lo screening dei loro neonati. È emersa, infine, una scarsa collaborazione tra Ospedale e Territorio per quanto riguarda la gestione di questi neonati a rischio.
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