Tesi etd-09232015-170230 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CETANI, GIUSY
URN
etd-09232015-170230
Titolo
Correlazione tra dati istologici e profili immunofenotipici in pazienti affetti da Mieloma Multiplo, sottoposti a chemioterapia e trapianto di midollo
Dipartimento
DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Carulli, Giovanni
Parole chiave
- bande oligoclonali
- catene leggere
- CD138
- CD38
- citofluorimetria multiparametrica
- concordanza
- immunofenotipo
- istologia
- mieloma
- restrizione clonale
- scatter
Data inizio appello
20/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il Mieloma multiplo costituisce il 10- 15% delle neoplasie ematologiche. I criteri diagnostici e di risposta terapeutica sono stati stabiliti dall'International Myeloma Working Group.
Di recente, sebbene l’esame morfologico rimanga un gold standard sia nell’iter diagnostico che post-terapeutico, si sta sempre più affermando il ruolo dell’immunofenotipizzazione mediante citofluorimetria multiparametrica. In particolare, rapidità di analisi e capacità di discriminazione tra plasmacellule normali e patologiche, fanno di questa tecnica un mezzo vantaggioso soprattutto nella definizione della risposta al trattamento e della malattia minima residua.
Questo lavoro ha confrontato 92 controlli contemporanei di profili immunofenotipici e referti istologici, suddivisi in 3 gruppi in base al tipo di trattamento ricevuto dai rispettivi pazienti (chemioterapia, trapianto autologo di cellule staminali e trapianto allogenico), allo scopo di stabilire la percentuale di concordanza tra referto istologico e profilo immunofenotipico nella definizione della risposta al trattamento. Nel primo gruppo, istologia ed immunofenotipo hanno dimostrato una concordanza pari al 100%, nel secondo dell’89,9% e nel terzo dell’80%.In generale, istologia e citofluorimetria, hanno dato esiti discordanti in 6 controlli: in 5 controlli (gruppo HDT-ASCT), l’analisi citofluorimetrica si è dimostrata superiore a quella morfologica nel definire la risposta terapeutica. Per uno di essi, la disponibilità di un controllo successivo, ha dimostrato la capacità dell’analisi immunofenotipica di anticipare la risposta. Solo in un caso (gruppo Allo-SCT), l’esito dell’analisi immunofenotipica si è discostato dalla risposta ottenuta, ma la concordanza si è comunque verificata al controllo successivo.
Alla luce dei risultati ottenuti, è doveroso rivalutare il ruolo ancillare della citofluorimetria multiparametrica nella gestione del Mieloma Multiplo, dal momento che le sue potenzialità potrebbero promuoverla a mezzo diagnostico e prognostico imprescindibile.
Di recente, sebbene l’esame morfologico rimanga un gold standard sia nell’iter diagnostico che post-terapeutico, si sta sempre più affermando il ruolo dell’immunofenotipizzazione mediante citofluorimetria multiparametrica. In particolare, rapidità di analisi e capacità di discriminazione tra plasmacellule normali e patologiche, fanno di questa tecnica un mezzo vantaggioso soprattutto nella definizione della risposta al trattamento e della malattia minima residua.
Questo lavoro ha confrontato 92 controlli contemporanei di profili immunofenotipici e referti istologici, suddivisi in 3 gruppi in base al tipo di trattamento ricevuto dai rispettivi pazienti (chemioterapia, trapianto autologo di cellule staminali e trapianto allogenico), allo scopo di stabilire la percentuale di concordanza tra referto istologico e profilo immunofenotipico nella definizione della risposta al trattamento. Nel primo gruppo, istologia ed immunofenotipo hanno dimostrato una concordanza pari al 100%, nel secondo dell’89,9% e nel terzo dell’80%.In generale, istologia e citofluorimetria, hanno dato esiti discordanti in 6 controlli: in 5 controlli (gruppo HDT-ASCT), l’analisi citofluorimetrica si è dimostrata superiore a quella morfologica nel definire la risposta terapeutica. Per uno di essi, la disponibilità di un controllo successivo, ha dimostrato la capacità dell’analisi immunofenotipica di anticipare la risposta. Solo in un caso (gruppo Allo-SCT), l’esito dell’analisi immunofenotipica si è discostato dalla risposta ottenuta, ma la concordanza si è comunque verificata al controllo successivo.
Alla luce dei risultati ottenuti, è doveroso rivalutare il ruolo ancillare della citofluorimetria multiparametrica nella gestione del Mieloma Multiplo, dal momento che le sue potenzialità potrebbero promuoverla a mezzo diagnostico e prognostico imprescindibile.
File
Nome file | Dimensione |
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Tesi_ETD_Cetani.pdf | 3.58 Mb |
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