Tesi etd-09232014-183242 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PULCINELLI, VITTORIA
URN
etd-09232014-183242
Titolo
IMPULSIVITA' E TEMPERAMENTO IN PAZIENTI CON DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: VALUTAZIONI IN UN CAMPIONE PILOTA.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Mauri, Mauro
Parole chiave
- disturbi della condotta alimentare
- impulsività
- temperamento
Data inizio appello
14/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO ANALITICO
OBIETTIVO DELLO STUDIO. I disturbi della condotta alimentare (DCA) sono caratterizzati da una eccessiva preoccupazione per il peso e la forma corporea che influisce sull’autostima in modo inadeguato; in letteratura esistono una serie di studi dedicati alla valutazione della dimensione impulsività che rappresenta un elemento di rilievo in termini di patogenesi, presentazione clinica ed outcome in pazienti con disturbo della condotta alimentare.
L’Impulsività è definita come la tendenza a mettere in atto una risposta rapida e non pianificata senza la necessaria valutazione delle conseguenze, rappresenta una variabile psicopatologica transnosografica ed associata a specifici circuiti neuro-endocrini.
L’obiettivo principale del nostro studio era di valutare la dimensione impulsività nei soggetti affetti da DCA, ipotizzando a) che l’impulsività, valutata a livello di specifiche tipologie di comportamento, sia maggiore nei pazienti con DCA rispetto ai controlli, b) che ci sia una differenza dei suoi livelli nei due sottotipi dell’Anoressia Nervosa (AN) e c) come l’impulsività possa essere incrementata dalla presenza di comorbidità con disturbi dell’umore, come il disturbo bipolare.
Obiettivo secondario è stato lo studio dei tratti temperamentali e caratteriali di queste pazienti, con lo scopo di confermare l’ipotesi che i disturbi della condotta alimentare siano associati a degli specifici tratti personologici e temperamentali che influenzano l’outcome e il successo terapeutico di queste pazienti.
MATERIALI E METODI. A questo scopo sono state somministrate a 20 pazienti affette da DCA afferenti all’Ambulatorio per i Disturbi della Condotta Alimentare della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa 2 scale, la Barratt Impulsiveness Scale 11 (BIS) per la valutazione dell’Impulsività e il Temperament and Character Inventory (TCI) per studiare il Temperamento ed il Carattere. Di questo campione 9 pazienti presentavano bulimia nervosa (BN) e 11 anoressia nervosa (AN) e 7 soggetti presentavano comorbidità con disturbo Bipolare (I o II). I soggetti hanno ricevuto una diagnosi di disturbo della condotta alimentare tramante l’intervista clinica strutturata per i disturbi di asse 1 per DSM-IV (SCID I).
RISULTATI. Il confronto caso controllo ha evidenziato come i soggetti affetti da DCA risultino più impulsivi rispetto ai controlli in molte delle dimensioni esplorate e cioè nel punteggio totale, nell’impulsività da non pianificazione e tra le dimensioni di primo livello sia nell’attenzione (>AN) che nell’instabilità cognitiva, che rappresenta un deficit dell’attenzione (>BN). Si è inoltre evidenziato come la presenza di un disturbo dell’umore in comorbidità con DCA, si associ ad un ulteriore aumento dei livelli dell’impulsività, che appare maggiore rispetto ai soggetti non affetti da disturbo bipolare sia nel punteggio totale, che nell’impulsività motoria e nell’impulsività da non pianificazione.
L’analisi del TCI invece ha messo in evidenza come le pazienti con BN abbiano livelli maggiori di novelty seeking (NS), reward dependance (RD) e minori di self-directedness (SD). Inoltre le pazienti con sottotipo binging-purging dell’anoressia nervosa (AN-BP) sono risultate più reattive alle stimolazioni esterne ed endogene e maggiormente impulsive (>NS), dipendenti dalla ricompensa (>RD3 ed RD) e meno responsabili e propositive rispetto al sottotipo restricter che invece è risultato più controllato, determinato e rigido (>SD).
CONCLUSIONI. Dal nostro studio si conferma, come ipotizzato, che l’impulsività sembra essere più elevata nei soggetti affetti da disturbo della condotta alimentare rispetto ai controlli ed in particolare se il DCA concomita con il disturbo bipolare, condizione caratterizzata da instabilità timica e discontrollo degli impulsi, si assiste ad un ulteriore aumento dei suoi livelli. Di particolare rilevanza è il fatto che le pazienti AN-BP siano risultate più impulsive rispetto alle restricter (AN-R) e che quindi
l’impulsività nei pazienti DCA sembri essere un fattore condizionante il tipo di disturbo lungo un continuum di ipercontrollo- discontrollo.
OBIETTIVO DELLO STUDIO. I disturbi della condotta alimentare (DCA) sono caratterizzati da una eccessiva preoccupazione per il peso e la forma corporea che influisce sull’autostima in modo inadeguato; in letteratura esistono una serie di studi dedicati alla valutazione della dimensione impulsività che rappresenta un elemento di rilievo in termini di patogenesi, presentazione clinica ed outcome in pazienti con disturbo della condotta alimentare.
L’Impulsività è definita come la tendenza a mettere in atto una risposta rapida e non pianificata senza la necessaria valutazione delle conseguenze, rappresenta una variabile psicopatologica transnosografica ed associata a specifici circuiti neuro-endocrini.
L’obiettivo principale del nostro studio era di valutare la dimensione impulsività nei soggetti affetti da DCA, ipotizzando a) che l’impulsività, valutata a livello di specifiche tipologie di comportamento, sia maggiore nei pazienti con DCA rispetto ai controlli, b) che ci sia una differenza dei suoi livelli nei due sottotipi dell’Anoressia Nervosa (AN) e c) come l’impulsività possa essere incrementata dalla presenza di comorbidità con disturbi dell’umore, come il disturbo bipolare.
Obiettivo secondario è stato lo studio dei tratti temperamentali e caratteriali di queste pazienti, con lo scopo di confermare l’ipotesi che i disturbi della condotta alimentare siano associati a degli specifici tratti personologici e temperamentali che influenzano l’outcome e il successo terapeutico di queste pazienti.
MATERIALI E METODI. A questo scopo sono state somministrate a 20 pazienti affette da DCA afferenti all’Ambulatorio per i Disturbi della Condotta Alimentare della Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa 2 scale, la Barratt Impulsiveness Scale 11 (BIS) per la valutazione dell’Impulsività e il Temperament and Character Inventory (TCI) per studiare il Temperamento ed il Carattere. Di questo campione 9 pazienti presentavano bulimia nervosa (BN) e 11 anoressia nervosa (AN) e 7 soggetti presentavano comorbidità con disturbo Bipolare (I o II). I soggetti hanno ricevuto una diagnosi di disturbo della condotta alimentare tramante l’intervista clinica strutturata per i disturbi di asse 1 per DSM-IV (SCID I).
RISULTATI. Il confronto caso controllo ha evidenziato come i soggetti affetti da DCA risultino più impulsivi rispetto ai controlli in molte delle dimensioni esplorate e cioè nel punteggio totale, nell’impulsività da non pianificazione e tra le dimensioni di primo livello sia nell’attenzione (>AN) che nell’instabilità cognitiva, che rappresenta un deficit dell’attenzione (>BN). Si è inoltre evidenziato come la presenza di un disturbo dell’umore in comorbidità con DCA, si associ ad un ulteriore aumento dei livelli dell’impulsività, che appare maggiore rispetto ai soggetti non affetti da disturbo bipolare sia nel punteggio totale, che nell’impulsività motoria e nell’impulsività da non pianificazione.
L’analisi del TCI invece ha messo in evidenza come le pazienti con BN abbiano livelli maggiori di novelty seeking (NS), reward dependance (RD) e minori di self-directedness (SD). Inoltre le pazienti con sottotipo binging-purging dell’anoressia nervosa (AN-BP) sono risultate più reattive alle stimolazioni esterne ed endogene e maggiormente impulsive (>NS), dipendenti dalla ricompensa (>RD3 ed RD) e meno responsabili e propositive rispetto al sottotipo restricter che invece è risultato più controllato, determinato e rigido (>SD).
CONCLUSIONI. Dal nostro studio si conferma, come ipotizzato, che l’impulsività sembra essere più elevata nei soggetti affetti da disturbo della condotta alimentare rispetto ai controlli ed in particolare se il DCA concomita con il disturbo bipolare, condizione caratterizzata da instabilità timica e discontrollo degli impulsi, si assiste ad un ulteriore aumento dei suoi livelli. Di particolare rilevanza è il fatto che le pazienti AN-BP siano risultate più impulsive rispetto alle restricter (AN-R) e che quindi
l’impulsività nei pazienti DCA sembri essere un fattore condizionante il tipo di disturbo lungo un continuum di ipercontrollo- discontrollo.
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