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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09232014-013421


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DI MICO, LUISA
URN
etd-09232014-013421
Titolo
Approccio laparotomico e laparoscopico nel trattamento del carcinoma endometriale in stadio iniziale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
  • endometrio
  • laparotomica
  • laparoscopica
  • stadi iniziali
Data inizio appello
14/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tumore endometriale è il tumore ginecologico più comune nei paesi industrializzati. Lo stadio tumorale, l'età della paziente alla diagnosi, l'istotipo, il grado citologico, l'invasione miometriale, l'infiltrazione degli spazi vascolo-linfatici e lo stato linfonodale sono significative variabili prognostiche. La chirurgia standard prevede laparotomia, washing peritoneale, isterectomia extrafasciale totale e salpingo-ovariectomia bilaterale con o senza linfadenectomia, sebbene l'approccio mini-invasivo (laparoscopia o robot) rappresenta un approccio chirurgico sicuro in mani esperte. Scopo della tesi è stata l’analisi della sopravvivenza libera da progressione e della sopravvivenza globale in funzione delle comuni variabili prognostiche ed in particolare è stato quello di verificare se l’approccio chirurgico (laparotomia e/o chirurgia mini invasiva) influenzava la sopravvivenza in pazienti con carcinoma endometriale endometrioide in stadio iniziale. Abbiamo preso in considerazione 263 pazienti sottoposte a washing peritoneale, isterectomia totale extra-fasciale, e salpingo-ovariectomia bilaterale con o senza linfadenectomia pelvica e/o lombo-aortica seguita in casi selezionati da terapia adiuvante. Tutte le pazienti sono state periodicamente sottoposte a follow-up fino alla loro morte o fine a Settembre 2014. La mediana di follow-up delle pazienti viventi è stata 74 mesi (range: 2 – 272 mesi). Le pazienti perse al follow-up sono state escluse dall'analisi di sopravvivenza. La neoplasia ha recidivato in 44 pazienti (16.7%). All’ analisi univariata , l’età (<62 vs anni >62), l’infiltrazione miometriale (<50% versus >50%-<66% versus >66 %), il coinvolgimento dell’istmo (interessamento versus non interessamento, LSVI+ (positivo versus negativo, lo stadio FIGO (IA versus IB) ma non il tipo di approccio chirurgico correlavano con la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale. All’ analisi multivariata la positività degli spazi linfovascolari ( p = 0,011) era l’unico fattore prognostico indipendente per la sopravvivenza libera da progressione, mentre l’infiltrazione miometriale era l’unico fattore prognostico indipendente per la sopravvivenza globale (p = 0,054). Nella nostra serie le sopravvivenza a 5 anni di ibera da progressione e globale erano rispettivamente di 85.2%, 77.38% e 71.0% e di 99.4%, 100% e 100% rispettivamente per il braccio laparotomico, laparoscopico e robot-assistito con una differenza che non raggiungeva la significatività statistica, in accordo con quanto emerge dalla letteratura. Allo stato attuale il tipo di approccio chirurgico (laparotomia, versus laparoscopia versus robotica) non sembra influenzare l’outcome clinico delle pazienti con carcinoma endometriale endometrioide in I stadio. Sono necessari ulteriori studi randomizzati a lungo termine per potere valuatare se la chirurgia mini invasiva possa offrire dei vantaggi oltre che in termini di riduzione delle complicanze postoperatorie, morbidità anche in termini dsi sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale e di verificare se nell’ambito della chirurgia mini invasiva la robotica sia superiore alla laparoscopia.
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