Tesi etd-09232013-144304 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BELLUOMINI, LORENZO
URN
etd-09232013-144304
Titolo
Analisi della cascata di trasduzione di MET e di EGFR in pazienti con carcinoma gastrico e della giunzione gastroesofagea radicalmente operato in stadio II e III
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
- FISH
- immunoistochimica
- target molecolari
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
In Europa, l’adenocarcinoma gastrico è la sesta neoplasia con più alta incidenza (11.7 casi/100.000 abitanti) e la quinta per mortalità (8.4 decessi/100.000). Sebbene vi sia una riduzione progressiva degli adenocarcinomi dello stomaco distale, stiamo osservando un sostanziale incremento di quelli insorti a livello della giunzione esofago-gastrica. Circa 1/3 degli adenocarcinomi gastrici sono diagnosticati in stadio II o III di malattia. La resezione chirurgica è il trattamento di scelta per questi pazienti ma è curativa solo in una parte dei casi. Infatti, la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti in stadio II e III è inferiore al 20%. Pertanto, l’aggiunta di un trattamento chemioterapico perioperatorio, con composti del platino in aggiunta ad una fluoropirimidina ed epirubicina, si è dimostrato efficace nel prolungare la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da progressione. Tuttavia, è necessaria una più accurata selezione dei pazienti che possano beneficiare di un trattamento adiuvante e lo sviluppo di schemi di chemioterapia più efficaci.
I farmaci a bersaglio molecolare di recente introduzione nella ricerca clinica oncologica sembrano dare promettenti risultati. Pertanto, abbiamo valutato l’overespressione dei recettori di membrana HER2, EGFR e MET e delle molecole implicate nella trasduzione del segnale AKT1 e phospho-mTOR. Lo scopo dello studio era quello di valutare il ruolo prognostico di questi markers. Novantadue pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea radicalmente operati in stadio II e III sono stati selezionati retrospettivamente. L’overespressione di questi markers è stata valutata tramite indagine immunoistochimica e l’iperespressione di HER-2, nei casi 2+ all’immunositochimica, tramite la metodica FISH.
L’overespressione di HER-2 è stata osservata nel 13% delle neoplasie, prevalentemente in quelle di tipo intestinale (p=0.039), e si associa ad un trend per una migliore overall survival e disease free survival. L’overespressione di EGFR è presente nell’11% dei casi e rappresenta un fattore prognostico negativo indipendente. Il 32% degli adenocarcinomi overesprime MET e questo sembra associato ad un trend per una peggiore sopravvivenza. Per quanto riguarda le proteine implicate nella via di trasduzione del segnale, l’overespressione di AKT1 è stata ritrovata nell’8% dei casi, con evidenza di un trend non statisticamente significativo per una ridotta overall survival ed di un’associazione significativa con le neoplasie insorte a livello del piloro (p=0.038) e con quelle scarsamente/non differenziate (p=0.001), mentre l’overespressione di phospho-mTOR è risultata presente nel 48% dei pazienti senza associazione significativa con una ridotta sopravvivenza ma con evidenza di un trend, non statisticamente significativo, per una ridotta disease free survival.
In 17 pazienti l’overespressione di AKT1 e quella di EGFR sono risultate mutualmente esclusive ed identificano un sottogruppo a prognosi peggiore.
I farmaci a bersaglio molecolare di recente introduzione nella ricerca clinica oncologica sembrano dare promettenti risultati. Pertanto, abbiamo valutato l’overespressione dei recettori di membrana HER2, EGFR e MET e delle molecole implicate nella trasduzione del segnale AKT1 e phospho-mTOR. Lo scopo dello studio era quello di valutare il ruolo prognostico di questi markers. Novantadue pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea radicalmente operati in stadio II e III sono stati selezionati retrospettivamente. L’overespressione di questi markers è stata valutata tramite indagine immunoistochimica e l’iperespressione di HER-2, nei casi 2+ all’immunositochimica, tramite la metodica FISH.
L’overespressione di HER-2 è stata osservata nel 13% delle neoplasie, prevalentemente in quelle di tipo intestinale (p=0.039), e si associa ad un trend per una migliore overall survival e disease free survival. L’overespressione di EGFR è presente nell’11% dei casi e rappresenta un fattore prognostico negativo indipendente. Il 32% degli adenocarcinomi overesprime MET e questo sembra associato ad un trend per una peggiore sopravvivenza. Per quanto riguarda le proteine implicate nella via di trasduzione del segnale, l’overespressione di AKT1 è stata ritrovata nell’8% dei casi, con evidenza di un trend non statisticamente significativo per una ridotta overall survival ed di un’associazione significativa con le neoplasie insorte a livello del piloro (p=0.038) e con quelle scarsamente/non differenziate (p=0.001), mentre l’overespressione di phospho-mTOR è risultata presente nel 48% dei pazienti senza associazione significativa con una ridotta sopravvivenza ma con evidenza di un trend, non statisticamente significativo, per una ridotta disease free survival.
In 17 pazienti l’overespressione di AKT1 e quella di EGFR sono risultate mutualmente esclusive ed identificano un sottogruppo a prognosi peggiore.
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