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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09222023-133109


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
D'ASARO, LORENZO
URN
etd-09222023-133109
Titolo
Induttori di resistenza per la difesa di Vitis vinifera contro Plasmopara viticola
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof.ssa Pellegrini, Elisa
Parole chiave
  • vite
  • induttore di resistenza
  • peronospora
  • difesa
Data inizio appello
09/10/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/10/2093
Riassunto
La crescente richiesta nel settore vitivinicolo di standard quanti-qualitativi e il progressivo aumento dell’incidenza delle fitopatie a causa degli evidenti cambiamenti climatici ha portato a un aumento dell’impiego di fitofarmaci di sintesi allo scopo di contrastare i principali patogeni della vite. D’altra parte, l’uso più sostenibile dei prodotti fitosanitari e lo sviluppo di strategie di difesa eco-friendly giocano un ruolo chiave per il raggiungimento di alcuni obiettivi dell’Agenda 2030. Il presente lavoro ha avuto lo scopo di valutare le potenzialità fitoiatriche e l’efficacia di un formulato (KOALA, qui indicato con K) a base di estratti della parete cellulare di Saccharomyces cerevisiae sul patosistema vite-peronospora.
Piante in vaso di Vitis vinifera cv. Sangiovese sono state irrorate a cadenza settimanale (per tre settimane consecutive) con K o acqua distillata (C) e successivamente inoculate con Plasmopara viticola (Pv). Il campionamento è stato effettuato dopo 1 e 24 ore dal trattamento con K e dopo 1, 2, 5, 24 e 72 ore dall’inoculo. Sono state condotte analisi istologiche e biochimiche per determinare il contenuto di etilene (Et), acido salicilico (SA), acido jasmonico (JA), acido abscissico (ABA), perossido di idrogeno e malondialdeide. I dati ottenuti sono stati trattati statisticamente mediante l’analisi della varianza a due vie (così da valutare gli effetti dei fattori “trattamento” e “tempo” e la loro interazione), seguita dal post-hoc test di Tukey.
Dall’indagine istologica, è stato osservato un limitato sviluppo del patogeno negli individui trattati con K e inoculati con Pv (K+Pv) rispetto a quelli solamente inoculati (Pv). A livello biochimico, i campioni inoculati con Pv hanno registrato picchi massimi nella produzione di Et a 72 ore dall’inoculo (oltre 4000 volte rispetto a C) e un aumento della concentrazione di JA a 24 ore (+57% rispetto a C). Le piante trattate con K hanno mostrato un accumulo di SA e ABA a 2 ore (+32 e +37%) e 24 ore dall’inoculo (+34 e +54%, rispettivamente). In conclusione, l’impiego di K potrebbe avere risvolti positivi nella difesa contro Pv, in virtù della progressiva produzione di alcuni fitormoni coinvolti nell’attivazione dei meccanismi di difesa e di resistenza indotta.
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