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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09222019-034632


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANCINI, SILVIA
URN
etd-09222019-034632
Titolo
Valutazione dell'acido ialuronico sierico nel cane nefropatico
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Marchetti, Veronica
Parole chiave
  • insufficienza renale acuta
  • cane
  • indoxyl solfato
  • insufficienza renale cronica
  • acido ialuronico
Data inizio appello
25/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2089
Riassunto
L’acido ialuronico è strutturalmente il più semplice glicosamminoglicano, possiede un peso specifico variabile a seconda dell’isoenzima che lo ha creato e, infatti, è proprio il peso specifico il fattore chiave che determina l’azione sua biologica. A livello renale lo ritroviamo in particolare nella midollare. La sua attività antiinfiammatoria insieme all’aumento della sua concentrazione negli stati di uremia ha spinto alcuni studiosi a ricercarne un possibile utilizzo nella diagnosi precoce per differenziare AKI da CKD. Con il declino della funzione renale, inoltre, le concentrazioni di tossine uremiche aumentano, inducendo un autoperpetuante ciclo che crea una progressiva compromissione della funzionalità renale. L'indoxyl solfato (IS) fa parte di queste tossine uremiche e può essere utile per predire il
Scopo: Lo scopo del nostro studio è stato quello di effettuare una revisione della letteratura presente sulla concentrazione di acido ialuronico nel paziente nefropatico. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino è stata: 1)Valutata una metodica di determinazione dell’acido ialuronico sierico nel cane mediante sistema ELISA. 2)Valutata una metodica HPLC per la determinazione di indoxyl sulfate sierico nel cane nefropatico a vari stadi di gravità.
Materiale e metodi: Abbiamo preso in esame 17 campioni di siero provenienti da cani affetti da CKD, 10 campioni di siero provenienti da cani affetti da AKI, 8 campioni da cani con AKI/CKD, 11 campioni provenienti da cani sani. È stata utilizzata la metodica ELISA sandwich per valutare la concentrazione di acido ialuronico sierico ed è stata considerata la metodica HPLC per identificare e per quantificare la concentrazione di indoxyl solfato.
Risultati: È stata revisionata la letteratura in umana che dimostra l’importanza della valutazione delle concentrazioni di acido ialuronico in rapporto con la cronicità della patologia renale. Il test ELISA si è rivelato un metodo versatile e rapido d'analisi. Il metodo HPLC rappresenta una tecnica relativamente semplice, sensibile e rapida per la misurazione dell’IS in campioni biologici. Offre diversi vantaggi per la sensibilità e la preparazione del campione e richiede un volume minimo del campione.
Conclusione: Saper distinguere AKI da CKD è fondamentale in veterinaria, per questo risultano essenziali le due metodiche semplici e rapide come l’ELISA test per l’HA sierico e l’HPLC per l’indoxyl solfato. L’obiettivo futuro è valutare la sensibilità diagnostica della combinazione tra la concentrazione sierica di acido ialuronico mediante metodologia ELISA e la concentrazione di indoxyl sulfato mediante metodologia HPLC con lo scopo di discriminare i pazienti in AKI su CKD dai pazienti in CKD in progressione.
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