Thesis etd-09222017-103026 |
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Thesis type
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Author
MACRILLO', ROSARIO
URN
etd-09222017-103026
Thesis title
La Nuova OCM Vino. Le prospettive della viticoltura italiana
Department
GIURISPRUDENZA
Course of study
GIURISPRUDENZA
Supervisors
relatore Prof. Goldoni, Marco
Keywords
- OCM vino
- viticoltura italiana
Graduation session start date
09/10/2017
Availability
Withheld
Release date
09/10/2087
Summary
L’obiettivo del presente lavoro è quello di offrire un panorama sulle condizioni del settore vitivinicolo, percorrendo le tappe della normativa di settore comunitaria e unionale iscritta nel corpo della PAC.
Il primo capitolo della tesi si sofferma sull’evoluzione dell’OCM vino - fra le più importanti organizzazioni comuni di mercato – al fine di evidenziare le logiche che hanno portato il legislatore ad effettuare alcune scelte del passato che si sono rivelate determinanti nello sviluppo del settore vitivinicolo.
Il secondo capitolo è interamente dedicato all’attuazione delle tutele offerte dalla legge n.238/2016 “disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”; la quale riunisce in un unico testo le numerose disposizioni nazionali riguardanti la produzione e commercializzazione dei vini, aggiornando e razionalizzando la normativa esistente, introducendo modifiche e sostanziali novità.
Il terzo capitolo è incentrato sulla viticoltura italiana, con riferimento : alle varietà utilizzabili per la produzione di vini; al regime delle estirpazioni; al ruolo dei vitigni autoctoni; alla tutela delle DOCG, DOP, IGT; ai vigneti eroici o storici; al caso Tocaj friulano. In un paese in cui la viticoltura è caratterizzata da molteplici situazioni produttive, in cui i migliori risultati sono raggiunti da aziende che destinano le proprie produzioni ai vini di qualità, e dove vi è una forte influenza esercitata dall’appartenenza ad una specifica area geografica, è fondamentale illustrare la base normativa che si riferisce alle produzioni vitivinicole di qualità.
Qui viene inoltre trattato il tema della tutela delle indicazioni geografiche nel mondo, che trova alcune risposte nei trattati bilaterali di tutela reciproca. Il Tocaj rappresenta uno degli esempi più importanti, in ragione della battaglia legale di cui è stato protagonista in ragione delle rivendicazioni friulana e ungherese.
Il quarto capitolo illustra l’argomento del potenziale produttivo, dello schedario viticole e dell’inventario vitivinicolo. Sul fronte delle novità emerse con la riforma vanno sottolineate, in primo luogo, le opportunità derivanti dalle nuove norme sul potenziale produttivo, e, soprattutto dalle nuove norme in termini di etichettatura, che, se da un lato può rappresentare un rischio ravvisato soprattutto dai produttori di vini di qualità, dall’altro può essere un vantaggio nell’ambito della concorrenza internazionale.
In sostanza, il messaggio trasmesso dalla nuova OCM Vino è che la redditività delle imprese potrà essere garantita solo attraverso la capacità dei singoli di realizzare prodotti di qualità utilizzando nuove tecnologie informatiche, che consentano di alleggerire il lavoro burocratico delle aziende e garantire un controllo a distanza da parte degli organi di vigilanza, con la creazione dello schedario viticolo che consiste in un catasto viticolo di tutte le varietà. La nuova OCM Vino stabilisce inoltre che ciascuna azienda sia censita mediante un “Fascicolo Aziendale” che deve contenere al suo interno tutti i dati relativi all’azienda, il cosiddetto SIAN (Servizio Informatico Agricolo Nazionale).
Tra i fattori importanti che vanno sottolineati sono le autorizzazioni per gli impianti viticoli che con la nuova normativa vengono gestiti dal SIAN, il quale fa si che ci sia una produzione equilibrata della viticoltura europea. Tali autorizzazioni non sono trasferibili e sono valide per un triennio.
Il primo capitolo della tesi si sofferma sull’evoluzione dell’OCM vino - fra le più importanti organizzazioni comuni di mercato – al fine di evidenziare le logiche che hanno portato il legislatore ad effettuare alcune scelte del passato che si sono rivelate determinanti nello sviluppo del settore vitivinicolo.
Il secondo capitolo è interamente dedicato all’attuazione delle tutele offerte dalla legge n.238/2016 “disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”; la quale riunisce in un unico testo le numerose disposizioni nazionali riguardanti la produzione e commercializzazione dei vini, aggiornando e razionalizzando la normativa esistente, introducendo modifiche e sostanziali novità.
Il terzo capitolo è incentrato sulla viticoltura italiana, con riferimento : alle varietà utilizzabili per la produzione di vini; al regime delle estirpazioni; al ruolo dei vitigni autoctoni; alla tutela delle DOCG, DOP, IGT; ai vigneti eroici o storici; al caso Tocaj friulano. In un paese in cui la viticoltura è caratterizzata da molteplici situazioni produttive, in cui i migliori risultati sono raggiunti da aziende che destinano le proprie produzioni ai vini di qualità, e dove vi è una forte influenza esercitata dall’appartenenza ad una specifica area geografica, è fondamentale illustrare la base normativa che si riferisce alle produzioni vitivinicole di qualità.
Qui viene inoltre trattato il tema della tutela delle indicazioni geografiche nel mondo, che trova alcune risposte nei trattati bilaterali di tutela reciproca. Il Tocaj rappresenta uno degli esempi più importanti, in ragione della battaglia legale di cui è stato protagonista in ragione delle rivendicazioni friulana e ungherese.
Il quarto capitolo illustra l’argomento del potenziale produttivo, dello schedario viticole e dell’inventario vitivinicolo. Sul fronte delle novità emerse con la riforma vanno sottolineate, in primo luogo, le opportunità derivanti dalle nuove norme sul potenziale produttivo, e, soprattutto dalle nuove norme in termini di etichettatura, che, se da un lato può rappresentare un rischio ravvisato soprattutto dai produttori di vini di qualità, dall’altro può essere un vantaggio nell’ambito della concorrenza internazionale.
In sostanza, il messaggio trasmesso dalla nuova OCM Vino è che la redditività delle imprese potrà essere garantita solo attraverso la capacità dei singoli di realizzare prodotti di qualità utilizzando nuove tecnologie informatiche, che consentano di alleggerire il lavoro burocratico delle aziende e garantire un controllo a distanza da parte degli organi di vigilanza, con la creazione dello schedario viticolo che consiste in un catasto viticolo di tutte le varietà. La nuova OCM Vino stabilisce inoltre che ciascuna azienda sia censita mediante un “Fascicolo Aziendale” che deve contenere al suo interno tutti i dati relativi all’azienda, il cosiddetto SIAN (Servizio Informatico Agricolo Nazionale).
Tra i fattori importanti che vanno sottolineati sono le autorizzazioni per gli impianti viticoli che con la nuova normativa vengono gestiti dal SIAN, il quale fa si che ci sia una produzione equilibrata della viticoltura europea. Tali autorizzazioni non sono trasferibili e sono valide per un triennio.
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