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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09222015-170141


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VIVONA, PIER UGO
URN
etd-09222015-170141
Titolo
La politica economica e monetaria in Italia dal 1948 al 1952
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Cini, Marco
Parole chiave
  • periodo post bellico
  • politica monetaria
  • ricostruzione
  • dopoguerra
Data inizio appello
26/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel periodo che segue la fine del secondo conflitto mondiale, il cosiddetto periodo della “ricostruzione”, l’Italia si trovò a fronteggiare un duplice problema: ristrutturare e sviluppare l'apparato industriale, per renderlo pronto all'ingresso nei mercati dell'Europa occidentale, e al tempo stesso risolvere il problema della disoccupazione, trovando una soluzione interna dal momento che le possibilità di sbocchi migratori sembravano allora totalmente estinte.
Le due esigenze vennero conciliate con due ordini di interventi: dapprima la ristrutturazione industriale nelle regioni del Nord e, immediatamente dopo, l'avvio dei programmi di riforma agraria e di opere pubbliche straordinarie nel Mezzogiorno, dove il problema della disoccupazione era più acuto.
In quegli anni, in cui l’economia del Paese era completamente distrutta, un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell’economia italiana fu affidato alle politiche monetarie e finanziarie dei Governatori della Banca d’Italia, Luigi Einaudi prima e Donato Menichella successivamente, uomini dotati di spiccata personalità, capacità tecniche e stretti legami con il mondo internazionale.
L’adesione agli Accordi di Bretton Woods rappresentò poi il primo atto formale della partecipazione dell’Italia alla cooperazione economica internazionale.
Gli aiuti americani con il Piano Marshall (ERP), furono un evento storico che mise in evidenza soprattutto gli aspetti di espressione della nuova egemonia mondiale americana e l’inizio di nuovi rapporti intergovernativi in Europa; l’ERP alleviò i costi della stabilizzazione, consentì l’acquisizione di nuove tecnologie, fu determinante per la liberalizzazione degli scambi in Europa.
Nell’ultimo capitolo di questo elaborato ho cercato di analizzare i fattori che hanno favorito l’inserimento dell’economia italiana nel contesto internazionale, soffermandomi sulle problematiche del commercio con l’estero e la crisi della bilancia commerciale, cercando poi di illustrare le dinamiche della bilancia dei pagamenti che è senza dubbio uno strumento indispensabile per approfondire l’indagine economica nel settore della contabilità nazionale
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