Tesi etd-09222015-142039 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LAMBRUSCHI, JACOPO
URN
etd-09222015-142039
Titolo
Ruolo del Laureato in Scienze Motorie nell'attività fisica del paziente Cardiopatico
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Prof.ssa Nicolini, Ida
Parole chiave
- attività fisica
- cardiopatia
- paziente cardiopatico
Data inizio appello
18/11/2015
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/11/2085
Riassunto
Con la presente trattazione si è voluto sottolineare il ruolo fondamentale dell’attività motoria nei confronti dei soggetti affetti da cardiopatia ischemica, la grande opportunità di dare continuità al percorso riabilitativo di molti pazienti affetti da disabilità cardiovascolare.
Numerose ricerche hanno dimostrato l’effetto positivo dell’attività motoria nei confronti di questa patologia; ciò che si è voluto fare emergere dal presente lavoro è non solo la conferma di questo, ma anche la dimostrazione che l’esercizio fisico deve essere prescritto nella giusta intensità e modalità in modo da ottenere effetti positivi in termini di efficacia e sicurezza.
Emerge quindi l’importanza della figura del Laureato in Scienze Motorie, che si inserisce a pieno titolo all’interno di un pool di professionisti con esperienza specifica, e di una AFA ad alta disabilità che si inserisce al termine della presa in carico dei pazienti “cardiopatici”, cioè dopo il ricovero acuto e il ciclo di riabilitazione cardiologica. Grazie al contatto con alcuni esperti che hanno svolto ricerche presso il centro “Anna Torrigiani”, si è riusciti a dimostrare che adattando un progetto motorio nella fase di mantenimento in soggetti che hanno già terminato la fase fisioterapica, si verificano miglioramenti sensibili per quanto riguarda il sistema cardiovascolare riuscendo ad incrementare la frequenza cardiaca massima e aumentando la soglia ischemica.
Numerose ricerche hanno dimostrato l’effetto positivo dell’attività motoria nei confronti di questa patologia; ciò che si è voluto fare emergere dal presente lavoro è non solo la conferma di questo, ma anche la dimostrazione che l’esercizio fisico deve essere prescritto nella giusta intensità e modalità in modo da ottenere effetti positivi in termini di efficacia e sicurezza.
Emerge quindi l’importanza della figura del Laureato in Scienze Motorie, che si inserisce a pieno titolo all’interno di un pool di professionisti con esperienza specifica, e di una AFA ad alta disabilità che si inserisce al termine della presa in carico dei pazienti “cardiopatici”, cioè dopo il ricovero acuto e il ciclo di riabilitazione cardiologica. Grazie al contatto con alcuni esperti che hanno svolto ricerche presso il centro “Anna Torrigiani”, si è riusciti a dimostrare che adattando un progetto motorio nella fase di mantenimento in soggetti che hanno già terminato la fase fisioterapica, si verificano miglioramenti sensibili per quanto riguarda il sistema cardiovascolare riuscendo ad incrementare la frequenza cardiaca massima e aumentando la soglia ischemica.
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