Tesi etd-09222011-005654 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CELLI, FABIO
URN
etd-09222011-005654
Titolo
FRATTURE MALLEOLARI: OSTEOSINTESI CON PLACCA VS OSTEOSINTESI DI MINIMA
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Scaglione, Michelangelo
Parole chiave
- chiodi di Galluccio
- internal fixation
- Olerud-Molander scoring system
- treatment ankle fracture
Data inizio appello
18/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/10/2051
Riassunto
L’articolazione tibio-tarsica è un’importante articolazione dell’arto inferiore che permette la connessione e il movimento tra gamba e piede, svolgendo un ruolo fondamentale nella stazione eretta e deambulazione. È una struttura complessa dal punto di vista anatomico, per la stretta articolarità delle strutture ossee e molteplici componenti legamentose, e dal punto di vista biomeccanico per le enormi sollecitazioni generate a questo livello.
Le fratture della tibio-tarsica sono tra le più frequenti in traumatologia, e al tempo stesso sono uno degli argomenti più dibattuti e controversi in letteratura. Il loro trattamento, per la peculiare anatomia che non tollera alcuna incongruenza delle superfici, prevede la perfetta ricostruzione dell'anatomia.
In questo studio prospettico sono stati analizzati i risultati ottenuti dal trattamento chirurgico dei pazienti con frattura malleolare. In particolare sono state confrontate 2 tecniche: osteosintesi di minima ed osteosintesi con placca. Per il confronto sono stati presi in esame i pazienti con frattura tipo A e B di Weber, escludendo le tipo C che bibliograficamente devono essere trattate con placca. Analizzando i risultati sia clinici che radiografici, non si sono riscontrate differenze significative tra i due trattamenti, confermando l’efficacia dell’osteosintesi di minima, purché vi sia una perfetta riduzione anatomica.
Le fratture della tibio-tarsica sono tra le più frequenti in traumatologia, e al tempo stesso sono uno degli argomenti più dibattuti e controversi in letteratura. Il loro trattamento, per la peculiare anatomia che non tollera alcuna incongruenza delle superfici, prevede la perfetta ricostruzione dell'anatomia.
In questo studio prospettico sono stati analizzati i risultati ottenuti dal trattamento chirurgico dei pazienti con frattura malleolare. In particolare sono state confrontate 2 tecniche: osteosintesi di minima ed osteosintesi con placca. Per il confronto sono stati presi in esame i pazienti con frattura tipo A e B di Weber, escludendo le tipo C che bibliograficamente devono essere trattate con placca. Analizzando i risultati sia clinici che radiografici, non si sono riscontrate differenze significative tra i due trattamenti, confermando l’efficacia dell’osteosintesi di minima, purché vi sia una perfetta riduzione anatomica.
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