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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09222010-144628


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
VIGO, VALENTINA
URN
etd-09222010-144628
Titolo
FARMACI BIOSIMILARI PER IL TRATTAMENTO DELL'ANEMIA CRONICA NEL PAZIENTE IN DIALISI.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Barsotti, Giuliano
Parole chiave
  • anemia
  • ematocrito
  • emoglobina
  • pressione
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
1.INTRODUZIONE

1.1 INSUFFICIENZA RENALE CRONICA E ANEMIA.
La malattia renale cronica (chronic kidney disease,CKD) con insufficienza renale cronica (chronic renal failur,CFR) è una condizione patologica caratterizzata dalla riduzione graduale e irreversibile della funzione renale in senso sia emuntorio sia omeostatico, con una naturale tendenza progressiva. Il substrato anatomo-funzionale della CKD è rappresentato dalla perdita progressiva di nefroni funzionanti, alla quale consegue una riduzione del filtrato glomerulare (GFR). Il grado della compromissione renale è inversamente proporzionale al numero di nefroni funzionanti residui, per cui la CKD può essere stadiata secondo la classificazione della Kidney Disease Outcomes Quality Initiative (K/DOQI).



La CKD è un quadro sindromico che si manifesta con la compromissione di diversi organi e sistemi, tra cui quello emopoietico; una delle complicanze più comuni è l'anemia, di tipo normocromico normocitico, definita in base alla presenza di livelli di emoglobina (Hb) <11,5g/dl nella donna,13,5g/dl nell'uomo di età inferiore a 70 anni e 12,0g/dl nell'uomo di età pari o superiore a 70 anni (European Best Practice Guidelines, EBPG).
La patogenesi dell'anemia in corso di CKD è strettamente correlata all'insufficiente produzione di eritropoietina endogena (EPO) da parte del parenchima renale e alla riduzione della vita media eritrocitaria a causa della presenza di tossine uremiche circolanti. Tuttavia, la patogenesi di questa anemia è attualmente considerata di tipo multifattoriale, in quanto molteplici sono i fenomeni che intervengono nel determinarla, come una limitata disponibilità di ferro per l'eritropoiesi, un'inappropriata proliferazione dei precursori eritroidi, una ridotta espressione di EPO e di recettori per l'EPO e, probabilmente, un'alterazione dei meccanismi di trasduzione del segnale intracellulare dell'EPO. Altre cause di anemia nel paziente con CKD possono essere le frequenti infezioni, lo stillicidioematico a livello gastrointenstinale a causa della gastropatia uremica, nonchè una serie di disfunzioni associate alla CKD che inficiano la normale eritropoiesi, ivi compresi l'iperparatiroididmo, la carenza di folati e vitaminaB12, un lieve grado di emolisi, la presenza di emoglobinopatie o di neoplasie.

1.2 EPIDEMIOLOGIA DELL'ANEMIA NELL’ INSUFFICIENZA RENALE CRONICA.
La diffusione della malattia renale cronica nella popolazione mondiale sta assumendo a tratti i caratteri di una vera e propria epidemia. L’aumento vertiginoso di tale condizione patologica è in gran parte dovuto ad una più attenta valutazione dei pazienti a rischio, quali gli ipertesi, i diabetici e i pazienti geriatrici, che consente oggi di porre una diagnosi prima spesso misconosciuta. Uno studio condotto agli inizi degli anni 2000 su 15.488 individui (coorte NANHES) ha determinato una prevalenza di CKD con CRF negli Stati Uniti intorno all'11% ; un altro studio norvegese condotto su un campione di 65.181 individui ha indicato una prevalenza di nefropatia cronica del 10,2%, comparabile quindi con quella osservata negli USA. Il CDC (Center for Disease Control and Prevention) nel 2007 ha pubblicato un documento nel quale si evidenzia che negli USA nel periodo 1999-2004 il 17% degli adulti presentava CKD. Da questo documento emerge che il 9,6% della popolazione adulta Nord-Americana soffriva di CKD con CRF ed il 6% ha una funzione renale inferiore al 50% del valore normale. Altri studi hanno poi ulteriormente confermato questo dato. Per quanto riguarda la situazione europea in Olanda è stata stimata nel 2006 una prevalenza di CKD del 12% con il 6% dei pazienti con una riduzione della funzione renale del 50%. In Australia nel 2002 si sono trovati valori addirittura del 16%. In Italia la situazione è simile a quella degli altri Paesi e sarebbero quindi presenti circa 4 milioni di pazienti con CKD e CRF variabile dallo stadio 2 allo stadio 3-5.
L'anemia è una complicanza della CKD che insorge precocemente e peggiora con il progredire del declino della funzione renale. Essa si riscontra quasi costantemente nei soggetti in stadio 3 e 4 secondo la classificazione della Kidney Disease Outcome Quality Initiative (K/DOQI), ma è spesso presente già in stadio 2. Un ampio studio multicentrico crociato su larga scala, condotto nel 2004 su 5222 pazienti, ha infatti documentato prevalenze di anemia in corso di CKD rispettivamente del 26,5% al 1° e 2°, del 41% al 3°; del 53% al 4° e del 75% al 5° stadio. Inoltre, i dati epidemiologici ottenuti dagli studi NHANES III e KEEP hanno dimostrato una correlazione tra la prevalenza dell’anemia e l’età dei pazienti : all’ aumentare dell’ età, in soggetti con CKD allo stadio III o a stadi superiori, si assiste all’aumento della prevalenza dell’anemia.

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