Tesi etd-09212020-194136 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VALICENTI, NICOLETTA
URN
etd-09212020-194136
Titolo
IL PRINCIPIO DI IMMEDIATEZZA NEL LICENZIAMENTO DISCIPLINARE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Galardi, Raffaele
Parole chiave
- potere disciplinare
- principio di immediatezza
- procedimento disciplinare
Data inizio appello
20/10/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/10/2090
Riassunto
Il presente elaborato si propone di analizzare la spinosa questione del principio di immediatezza nel licenziamento disciplinare.
Prendendo le mosse dal potere disciplinare del datore di lavoro, nella prima parte della trattazione se ne approfondiscono le origini, le funzioni e la disciplina di cui agli artt. 2106, c.c e 7, l. 300/1970 e di derivazione collettiva; soffermando l’attenzione, per un verso, sul tema della responsabilità disciplinare e, per altro verso, sul lungo cammino seguito dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione che ha portato alle storiche e importanti sentenze che hanno esteso e reso applicabili al licenziamento disciplinare le garanzie previste dall’art. 7, l. 300/1970, che ha procedimentalizzato il potere disciplinare.
Successivamente si affronta il tema del licenziamento disciplinare, quale sanzione irrogata dal datore di lavoro all’esito del procedimento regolato dall’art. 7, l. 300/1970 (statuto dei lavoratori); l’elaborato si concentra sull’analisi del procedimento disciplinare richiamando i principali momenti di contestazione dell’addebito, di difesa del lavoratore e di invio della lettera di licenziamento, per poi soffermarsi su una delle questioni dolenti che emergono con riferimento a questa fattispecie, il principio di immediatezza della contestazione e del licenziamento. A tal proposito si ripercorrono gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che hanno alimentato il dibattito fra gli interpreti che sono a lungo interrogati sulla natura – sostanziale o procedurale – dell’immediatezza e di conseguenza sul regime sanzionatorio applicabile in caso di vizio, soprattutto all’indomani della riforma Fornero (l.92/2012) e del Jobs Act (d.lgs. 23/2015). Alla luce di questo dibattito si focalizza l’attenzione sullo studio della nota sentenza n. 30985 del 27 dicembre del 2017 con cui le Sezioni Unite hanno provato a dirimere la questione offrendo una soluzione di compromesso.
Concludendo, sempre alla luce delle modifiche e delle questioni sorte in virtù delle intervenute riforme, si affronta la tematica del regime sanzionatorio con particolare attenzione alle sanzioni applicabili in caso di licenziamento viziato sul piano formale e procurale.
Prendendo le mosse dal potere disciplinare del datore di lavoro, nella prima parte della trattazione se ne approfondiscono le origini, le funzioni e la disciplina di cui agli artt. 2106, c.c e 7, l. 300/1970 e di derivazione collettiva; soffermando l’attenzione, per un verso, sul tema della responsabilità disciplinare e, per altro verso, sul lungo cammino seguito dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione che ha portato alle storiche e importanti sentenze che hanno esteso e reso applicabili al licenziamento disciplinare le garanzie previste dall’art. 7, l. 300/1970, che ha procedimentalizzato il potere disciplinare.
Successivamente si affronta il tema del licenziamento disciplinare, quale sanzione irrogata dal datore di lavoro all’esito del procedimento regolato dall’art. 7, l. 300/1970 (statuto dei lavoratori); l’elaborato si concentra sull’analisi del procedimento disciplinare richiamando i principali momenti di contestazione dell’addebito, di difesa del lavoratore e di invio della lettera di licenziamento, per poi soffermarsi su una delle questioni dolenti che emergono con riferimento a questa fattispecie, il principio di immediatezza della contestazione e del licenziamento. A tal proposito si ripercorrono gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che hanno alimentato il dibattito fra gli interpreti che sono a lungo interrogati sulla natura – sostanziale o procedurale – dell’immediatezza e di conseguenza sul regime sanzionatorio applicabile in caso di vizio, soprattutto all’indomani della riforma Fornero (l.92/2012) e del Jobs Act (d.lgs. 23/2015). Alla luce di questo dibattito si focalizza l’attenzione sullo studio della nota sentenza n. 30985 del 27 dicembre del 2017 con cui le Sezioni Unite hanno provato a dirimere la questione offrendo una soluzione di compromesso.
Concludendo, sempre alla luce delle modifiche e delle questioni sorte in virtù delle intervenute riforme, si affronta la tematica del regime sanzionatorio con particolare attenzione alle sanzioni applicabili in caso di licenziamento viziato sul piano formale e procurale.
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