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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09212011-131601


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
GERARDI, GREGORY
URN
etd-09212011-131601
Titolo
Un'altra e smetto. Teorie sullo studio delle dipendenze
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
SCIENZE ECONOMICHE
Relatori
relatore Prof. Sodini, Mauro
Parole chiave
  • teoria della dipendenza razionale
  • dipendenza
Data inizio appello
12/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/10/2051
Riassunto
Compulsività, dipendenza e irrazionalità, tre aggettivi che risultano interdipendenti.

Ci è sembrato interessante affrontare il tema della compulsività e dipendenza perchè chi scrive vive in modo blando atteggiamenti compulsivi e di dipendenza, come peraltro molti anche se inconsapevolmente o volontariamente inconsapevoli.

La compulsività, come ognuno di voi saprà è un comportamento che spinge all'esercizio di un'attività in modo assai poco ponderato, diremo utilizzando criteri di valutazione coniati per il momento e che ci spingono irrazionalmente all'esercizio di tale attività che in seguito, probabilmente, rivaluteremo con rammarico.

Non ci sembra pertanto sbagliato dire che la dipendenza verso un'attività equivale in molti casi al reiterarsi di un comportamento compulsivo.

Definiremo inoltre come atteggiamento razionale quello generato da una valutazione ponderata dell'utilità prodotta da variabili, oggettivamente pertinenti all' azione che si intende esercitare, nel momento in cui si compie l'azione e nel medio e lungo periodo.

Un esempio ci può aiutare: un ragazzo decide di acquistare una bella macchina nuova, i criteri di valutazione oggettivamente pertinenti sono il prezzo, la bellezza e il consumo in buona sostanza. Considerando che il ragazzo è un lavoratore e dispone di un reddito medio opererebbe una scelta razionale se acquistasse una macchina dando maggior importanza al prezzo e il consumo che nel medio e lungo periodo possono gravare sulle sue tasche ben più di quanto possa remunerare il suo ego la bellezza della vettura. Questo esempio per quanto banale rende chiara l'idea.

Senza troppe pretese abbiamo detto che la dipendenza in qualche modo puo essere vista come il reiterarsi di un comportamento compulsivo a sua volta scatenato da un impulso irrazionale, per approfondire il tema occore fare riferimento a una delle teorie che ha aperto a livello formale l'indagine sul comportamento di dipendenza, stiamo parlando del lavoro di Becker e Murphy e la loro Teoria della Dipendenza Razionale. In questa teoria, come i più attenti avranno già notato, si associa l'aggettivo razionale al termine dipendenza e ciò è in contrasto con quanto affermato da noi poco fa, ma la cosa non deve trarre in inganno, Backer e Murphy definiscono come razionalità dell'agente la sua propensione a massimizzare in modo soggettivo la sua utilità nel tempo. In parole povere è una razionalità intesa economicamente come coerenza temporale delle preferenze,

“..we claim that addictions, even strong ones, are usually rational in the sense of involving forward-looking maximization with stable preferences.”

Come logico aspettarsi non tutti gli studiosi di questo tipo di comportamenti ritengono che il problema venga ben descrtitto dalla stabilità delle preferenze, ma piuttosto dalla loro incoerenza nel tempo, proporremo quindi la rielaborazione di aluni dei lavori che propongono questo approccio, cercando di dare al lettore un numero adeguato di strumenti per la comprensione di questa fattispecie di comportamenti e possibilmente stimolando un'opinione critica personale.
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