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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09212010-151342


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
COFELICE, VITO
URN
etd-09212010-151342
Titolo
Analisi delle recidive del carcinoma endometriale
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
  • recidiva
  • carcinoma endometriale
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il carcinoma endometriale è il quarto tumore per incidenza nella popolazione femminile in Europa, dopo il carcinoma della mammella, del colon-retto e del polmone.
Il trattamento standard consiste nella chirurgia rappresentata dall’isterectomia totale con annessiectomia bilaterale +/- linfadenectomia, mentre la terapia adiuvante è usualmente somministrata alle pazienti a medio e alto rischio. La più alta probabilità di recidiva per il carcinoma endometriale si ha entro i primi 36 mesi dalla diagnosi con percentuali variabili dall’11 al 19%.
Lo scopo di questa tesi è stato l’ analisi delle recidive in pazienti sottoposte a chirurgia primaria con o senza trattamento adiuvante per carcinoma endometriale.
Tra il Maggio 1987 e il Dicembre 2009, 533 pazienti con carcinoma dell’endometrio sono state sottoposte a laparotomia, citologia peritoneale, isterectomia totale e salpingo-ovariectomia bilaterale con (n.295) o senza (n.238) linfadenectomia pelvica +/- lombo-aortica. L’ età media delle pazienti era 61 anni (range, 33-92 anni). Per quanto riguarda il trattamento adiuvante, 276 pazienti non hanno ricevuto alcun trattamento postoperatorio, 147 sono state sottoposte a radioterapia esterna pelvica adiuvante (seguita da brachiterapia in 11 casi), 7 sono state sottoposte a brachiterapia esclusiva, 37 a chemioterapia a base di platino, 54 hanno eseguito un trattamento combinato di chemioterapia a base di platino e radioterapia esterna pelvica, 1 paziente ha ricevuto radioterapia ed ormonoterapia. Le pazienti sono state seguite fino a Luglio 2010 o fino ad un eventuale decesso.
Ottantasei pazienti (16.1%) hanno sviluppato recidiva di malattia dopo un tempo mediano di 18.5 mesi (range 2.3 – 129.1 mesi). La recidiva è stata loco-regionale in 14 casi (16.3%), a distanza in 38 casi (44.2%), sia loco- regionale che a distanza in 12 casi (13.9%); inoltre in 22 (25.2%) casi la recidiva è stata a livello dei linfonodi pelvici e lombo aortici.
All’ analisi univariata la sopravvivenza libera da progressione era significativamente correlata all’ età (≤ 61 anni versus >61 anni, p= 0.01), allo stadio ( I - II versus III - IV, p<0.0001), allo stato degli spazi linfovascolari (positivi versus negativi versus sconosciuto, p<0.0001), al grado di infiltrazione miometriale (<50% versus ≥ 50%, p<0.0001), al grado istologico (ben differenziato + moderatamente differenziato versus scarsamente differenziato, p<0.0001), allo stato linfonodale (linfonodi istologicamente negativi versus positivi versus linfonodi non esaminati, p<0.0001), al tipo istologico (endometrioide versus non endometrioide, p< 0,0001), all’ aver eseguito un trattamento adiuvante (effettuato versus non effettuato, p<0.0001).
La sopravvivenza globale era correlata allo stadio, allo stato degli spazi linfovascolari, al grado di infiltrazione miometriale, al grado istologico, allo stato linfonodale, al tipo istologico, al trattamento adiuvante.
All’ analisi multivariata l’ interessamento degli spazi vascolari (p=0.009) ed il grado istologico scarsamente differenziato (p<0.0001) sono fattori predittivi indipendenti per il rischio di recidiva.
Infatti le pazienti con interessamento degli spazi linfo-vascolari e tumori scarsamente differenziati hanno un rischio di sviluppare una recidiva rispettivamente di 2.512 volte e 2.774 volte superiore rispetto a quelle con spazi vascolari negativi e tumori ben o moderatamente differenziati. Per quanto riguarda la sopravivenza globale il grado istologico scarsamente differenziato (p= 0.001) e l’invasione miometriale profonda (p= 0.001) erano fattori prognostici indipendenti di sopravvivenza all’analisi multivariata. Infatti le pazienti che hanno un’ invasione miometriale > 50% e un tumore scarsamente differenziato hanno rispettivamente un rischio di morte di 3.813 volte e 3.169 volte superiore rispetto a quelle con invasione miometriale < 50% e un tumore ben o moderatamente differenziato.
Le pazienti con un tumore scarsamente differenziato, interessamento degli spazi linfovascolari, invasione miometriale profonda hanno la necessità di un trattamento adiuvante post-operatorio. In queste pazienti sono stati recentemente programmati studi che prevedono randomizzazione che confronta la radioterapia esterna versus la radioterapia associata a chemioterapia quale trattamento adiuvante.
Tuttavia i risultati di recenti studi sembrano consigliare di classificare l’invasione miometriale come terzo interno, terzo medio e terzo esterno. Le pazienti con tumore dell’endometrio di tipo endometrioide in fase iniziale con invasione del terzo esterno del miometrio e/o interessamento degli spazi linfo-vascolari dovrebbero essere incluse in studi randomizzati disegnati per valutare il ruolo della chemioterapia adiuvante sola o in combinazione con la radioterapia esterna pelvica sequenziale e/ o concomitante.
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