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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09212010-105737


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
COEN, ANNA LISA
URN
etd-09212010-105737
Titolo
Osteomielite post-chirurgica nel cane: valutazione di cinque casi clinici
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Carlucci, Fabio
correlatore Dott. Barsotti, Giovanni
controrelatore Prof. Breghi, Gloria
Parole chiave
  • cane
  • dog
  • fracture
  • frattura
  • long bones
  • management
  • ossa lunghe
  • osteomielite post-chirurgica
  • post-surgical osteomyelitis
  • trattamento
Data inizio appello
22/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
22/10/2050
Riassunto
Riassunto
L’osteomielite post-chirurgica rappresenta una delle complicazioni di possibile riscontro per il chirurgo ortopedico nel trattamento delle fratture del cane, soprattutto a carico dello scheletro appendicolare. L’eziologia è solitamente batterica (St. intermedius e St. aureus, Pseudomonas spp.) e inesito solitamente ad eventuali fratture esposte e, raramente, a non perfetta asepsi chirurgica. Scopo del presente lavoro è analizzare in senso critico i casi clinici afferiti presso il Dipartimento di clinica veterinaria dell’Università di Pisa, con osteomielite post-chirurgica valutando in particolare l’agente eziologico, la localizzazione, il tipo di trattamento medico-chirurgico intrapreso e i risultati ottenuti per ogni soggetto. Nel periodo compreso tra Luglio 2006 e Luglio 2010 sono stati considerati 5 casi di fratture appendicolari complicate da osteomielite post-chirurgica. La maggior parte degli animali ha riferito osteomielite batterica sostenuta principalmente da St. intermedius. Quattro casi sono stati sottoposti a rimozione dei mezzi di osteosintesi associata a terapia antibiotica mirata, mentre in un caso si è ricorsi a pulizia chirurgica della porzione infetta. Due casi sono stati trattati con una seconda steosintesi associata a terapia antibiotica mirata. Da questo studio non è emersa una predisposizione di sesso, età e razza. Il principale meccanismo di insorgenza rilevato è stato la contaminazione della ferita chirurgica per esposizione della frattura o presenza di lesioni cutanee gravi. La terapia antibiotica mirata, in associazione a un trattamento chirurgico, si è rivelata la procedura più idonea alla risoluzione della patologia. Nel caso con grave perdita di sostanza il processo di guarigione è risultato ulteriormente rallentato. Questo nostro studio conferma quindi la validità delle tecniche riportate in bibliografia per il trattamento delle osteomielieti post-chirurgiche nel cane, ed evidenzia come ulteriori studi, attualmente in corso presso il nostro dipartimento, siano appunto volti ad allestire una tecnica di trattamento maggiormente efficace per quei casi dove l’osteomielite sia complicata da una grave perdita di sostanza.
Abstract
Post-surgical osteomyeltis is one of the complications that can be found by the orthopedic surgeon during the treatment of dog’s fractures, especially those affecting the appendicular skeleton. The cause is usually bacterial (St. intermedius e St. aureus, Pseudomonas spp.) possibly as a result of open fractures and, rarely, imperfect surgical asepsis. The purpose of this study is to analyze in a critical way the clinical cases that were conducted at the Department of Veterinary Clinic, University of Pisa, with post-surgical osteomyelitis in particular assessing the causative agent, location, type of medical and surgical treatments undertaken and the results obtained for each subject. During the period between July 2006 and July 2010 were considered five cases of appendicular fractures complicated by postoperative osteomyelitis. Most of the animals reported bacterial osteomyelitis substained primarily by St. intermedius. Four cases underwent removal of the osteosynthesis’ implant, associated with targeted antibiotic therapy, and in one case it was used debridement of the infected portion. Two cases were treated with a further orthopedic implant, associated with targeted antibiotic therapy. This study did not show a predisposition to sex, age or breed. The main mechanism of onset was found to be contamination of the wound for surgical exposure of the fracture or severe skin lesions. Targeted antibiotic therapy, in combination with surgical treatment, proved to be the most suitable for the resolution of this disease. In cases of severe loss of substance the healing process was further slowed. Our study confirms the validity of the techniques reported in literature for the treatment of post-surgical osteomyeltis in dogs, and draws attention on further studies, which are currently underway in our department and exactly aimed at setting up a more effective treatment technique for those cases where osteomyelitis is complicated by a severe loss of substance.


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