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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09202015-235517


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CINTELLI, ENEA
URN
etd-09202015-235517
Titolo
I principi di Corporate Finance e lo IAS 36: l'applicazione del DCF per l'Impairment di Sofidel America
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Prof.ssa Mariani, Giovanna
Parole chiave
  • Corporate Finance
  • DCF
  • IAS 36
  • impairment test
  • valutazione d'azienda
Data inizio appello
05/10/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’adozione dei principi contabili internazionali estende le logiche della valutazione del capitale economico alla redazione del bilancio aziendale, non soltanto grazie all’introduzione per alcune voci di bilancio del fair value accanto al criterio del costo storico, ma anche per effetto dell’impairment test del valore. Si tratta di una procedura di controllo attraverso la quale l’azienda verifica la possibilità che un bene abbia subito una perdita di valore. Il principio contabile internazionale che regolamenta l’impairment test è il n. 36 (pubblicato nel 2004 in sostituzione dello IAS 36 del 1998). Concepito come criterio per accertare annualmente le eventuali diminuzioni di valore di quelle attività immateriali che, essendo a vita utile indefinita, non sono sottoposte ad un processo di ammortamento, si estende alle altre poste contabili (escluse quelle elencate) quando alla data di riferimento del bilancio esistono indicazioni che un’attività possa aver subito una perdita di valore.
Le attività principali iscritte in bilancio oggetto di impairment test sono: le attività immateriali con una vita utile indefinita (merita attenzione la posta avviamento), quelle che non sono ancora disponibili all'uso, e l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale.
Quando il valore recuperabile di un'attività è inferiore al suo valore contabile, quest'ultimo deve essere ridotto al valore recuperabile. Tale riduzione costituisce la perdita di valore.
Questo principio contabile, comprensivo della suddetta verifica, costituisce un processo delicato che presenta notevoli criticità in quanto può risultare complessa la verifica di valore che, oltre alle sue specificità, obbliga di fatto l’impresa ad
affrontare tante delle problematiche proprie della stima del capitale economico. Le note, recenti e perduranti vicissitudini dei mercati finanziari hanno prodotto la necessità per le imprese di porre particolare attenzione all’applicazione della disciplina relativa alle perdite di valore. Risulterà quindi necessario gestire il tutto con la massima diligenza e professionalità, dagli aspetti tecnici, a quelli contabili, fino a quelli valutativi. Annualmente dunque, anche il Gruppo Sofidel si trova coinvolto in questo processo di verifica.
La prima parte di questo lavoro, composta da i primi tre capitoli, si costituisce su aspetti prettamente teorici. Il capitolo 1 tratta la valutazione aziendale in generale, individuando l’obiettivo di essa, i vari approcci e metodi valutativi nonché il quadro informativo necessario. Il capitolo 2 analizza particolari metodi di valutazione aziendale, come ad esempio il DCF e quello dei multipli, al fine dell’impairment test finale. Il capitolo 3 invece è dedicato alla definizione e illustrazione generale dell’impairment test e del suo principio contabile che lo regola, lo IAS 36, e alla susseguente sensitivity analysis.
Per approfondire la teoria in oggetto, la seconda parte del lavoro sposta il focus su un caso reale in cui effettueremo un test di impairment di Sofidel America, controllata del Gruppo Sofidel spa. Questa parte si estende nei successivi quattro capitoli: il capitolo 4 definisce il settore tissue e mostra il suo andamento a livello globale, europeo, nazionale e distrettuale. Il capitolo 5 introduce la realtà societaria Sofidel, analizzando le sue peculiarità strategiche, economiche e produttive, nonché quelle di sostenibilità. Il capitolo 6 si occupa di sviluppare integralmente tutto il processo valutativo sottostante la verifica di impairment trattata, partendo appunto dalla valutazione stand alone di Sofidel America e giungendo ai test di impairment e la relativa sensitivity analysis. Infine, il capitolo 7 fornirà un giudizio di sintesi su tutta l’operazione analizzata, confermando l’esito positivo del test di impairment effettuato e attestando la bontà dei dati contabili contenuti nei bilanci consolidati del 2014 di Sofidel America e Sofidel UK.

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