Tesi etd-09202011-214818 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CHERICONI, VALENTINA
URN
etd-09202011-214818
Titolo
SULL'INTEGRAZIONE TRA PIAZZE BORSISTICHE IN UN'OTTICA INTERNAZIONALE
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
BANCA, BORSA E ASSICURAZIONI
Relatori
relatore Prof. Quirici, Maria Cristina
Parole chiave
- aggregazioni borse
- exchange industry
Data inizio appello
12/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/10/2051
Riassunto
Il mercato mobiliare, europeo e non, è interessato da circa un decennio da cambiamenti che ne hanno interessato la struttura, le regole e le modalità di funzionamento.
In questo contesto mutevole, nel quale si sono susseguite innovazioni tecnologiche, cambiamenti valutari ed importanti novità sul fronte normativo e regolamentare, ha avuto inizio un processo di integrazione dei mercati di borsa che ha visto la progressiva riduzione della segmentazione geografica del mercato a favore di realtà sempre più basate su una visione integrata.
La presenza nel mercato mobiliare di progetti di integrazione che coinvolgono diverse borse valori si è consolidata nel tempo, modificando in misura sostanziale la struttura dell’exchange industry.
Il tema dell’integrazione dei mercati mobiliari si sviluppa nella seconda metà degli anni novanta in seguito alla direttiva comunitaria 93/22/CEE (Direttiva Eurosim), che ha sancito la natura imprenditoriale dell’attività di gestione dei mercati di borsa.
Tale processo ha visto nel passaggio dal concetto di borsa come “bene pubblico” a quello di borsa come “bene privato” il principale fattore scatenante. L’adozione di una logica imprenditoriale nello svolgimento dell’attività di borsa, in luogo ad un approccio più istituzionale che vedeva nella borsa un’attività da sottoporre al controllo statale, ha comportato l’adozione di una logica basata sul profitto e ha decisamente incrementato la concorrenza tra i mercati delle diverse nazioni.
L’adozione di forme societarie tipiche del diritto privato ha reso possibile forme di cooperazione tra i mercati che possono arrivare, attraverso progetti di finanza straordinaria, alla formazione di realtà di borsa i cui ambiti operativi esulano dai singoli confini nazionali.
Il riconoscimento di una pluralità di momenti differenti all’interno del processo produttivo di borsa (listing, trading, clearing, settlement, custody) ha altresì aperto gli spazi per una specializzazione gestionale della exchange industry che vede le varie fasi del processo produttivo affidate a soggetti differenti. Le diverse direzioni nelle quali le relazioni tra stakeholder possono svilupparsi suggeriscono una stratificazione del mercato che non troverebbe rappresentazione in una visione dell’integrazione come fenomeno riconducibile alle sole operazioni di M&A tra società di gestione di borsa. E’ perciò necessario adottare un concetto di integrazione allargato dove, oltre alle aggregazioni societarie tra borse, vengono considerati i fenomeni di cross-listing, cross-membership e cross-trading.
La spinta a dar vita a progetti di integrazione tra borse valori è venuta anche dallo sviluppo tecnologico che, rendendo le soluzioni di mercato electronic based un’alternativa concreta ai tradizionali mercati alle grida, ha rimosso i vincoli logistici alla formazione di mercati geograficamente integrati. Ulteriore contributo all’integrazione delle borse è venuto dall’euro. La moneta unica, sostituendo le diverse valute domestiche, ha eliminato le problematiche relative all’utilizzo di differenti valute nelle quotazioni dei valori mobiliari nei diversi Paesi.
Inoltre, il mutato contesto di riferimento impone di ridefinire i ruoli e le funzioni di coloro che a vario titolo sono coinvolti nelle attività di borsa. Il recepimento nel 2007 della direttiva europea 2004/39/CE “Market in Financial Instruments Directive” (Mifid) ha rappresentato un elemento di novità, che ha contribuito a modificare nuovamente la struttura e le logiche di funzionamento del mercato.
La struttura del lavoro vede una prima parte nella quale verranno analizzati i tratti essenziali dell’exchange industry, ricostruendo la catena del valore dei mercati di borsa, verranno identificati i diversi stakeholder del mercato, distinguendo le figure tradizionali dei mercati mobiliari dalle nuove, e verranno descritte quelle che sono le possibili forme di implementazione dell’exchange industry.
Nella seconda parte saranno poi esaminate le principali integrazioni avvenute tra le piazze mondiali negli anni, tra cui il progetto Nyse – Euronext, la fusione basata su un approccio regionale Nasdaq Omx, l’incorporazione di Borsa Italiana nel London Stock Exchange e le azioni mosse dalla Deutsche Borse.
Nella terza parte, infine, si andranno ad analizzare quelli che sono i progetti in corso, tenendo conto delle operazioni fallite che però hanno permesso il susseguirsi di fusioni tra le maggiori Piazze borsistiche, portando alla nascita della prima grande Borsa mondiale integrata Deutsche – Nyse – Euronext e alla caduta di leadership del London Stock Exchange.
In questo contesto mutevole, nel quale si sono susseguite innovazioni tecnologiche, cambiamenti valutari ed importanti novità sul fronte normativo e regolamentare, ha avuto inizio un processo di integrazione dei mercati di borsa che ha visto la progressiva riduzione della segmentazione geografica del mercato a favore di realtà sempre più basate su una visione integrata.
La presenza nel mercato mobiliare di progetti di integrazione che coinvolgono diverse borse valori si è consolidata nel tempo, modificando in misura sostanziale la struttura dell’exchange industry.
Il tema dell’integrazione dei mercati mobiliari si sviluppa nella seconda metà degli anni novanta in seguito alla direttiva comunitaria 93/22/CEE (Direttiva Eurosim), che ha sancito la natura imprenditoriale dell’attività di gestione dei mercati di borsa.
Tale processo ha visto nel passaggio dal concetto di borsa come “bene pubblico” a quello di borsa come “bene privato” il principale fattore scatenante. L’adozione di una logica imprenditoriale nello svolgimento dell’attività di borsa, in luogo ad un approccio più istituzionale che vedeva nella borsa un’attività da sottoporre al controllo statale, ha comportato l’adozione di una logica basata sul profitto e ha decisamente incrementato la concorrenza tra i mercati delle diverse nazioni.
L’adozione di forme societarie tipiche del diritto privato ha reso possibile forme di cooperazione tra i mercati che possono arrivare, attraverso progetti di finanza straordinaria, alla formazione di realtà di borsa i cui ambiti operativi esulano dai singoli confini nazionali.
Il riconoscimento di una pluralità di momenti differenti all’interno del processo produttivo di borsa (listing, trading, clearing, settlement, custody) ha altresì aperto gli spazi per una specializzazione gestionale della exchange industry che vede le varie fasi del processo produttivo affidate a soggetti differenti. Le diverse direzioni nelle quali le relazioni tra stakeholder possono svilupparsi suggeriscono una stratificazione del mercato che non troverebbe rappresentazione in una visione dell’integrazione come fenomeno riconducibile alle sole operazioni di M&A tra società di gestione di borsa. E’ perciò necessario adottare un concetto di integrazione allargato dove, oltre alle aggregazioni societarie tra borse, vengono considerati i fenomeni di cross-listing, cross-membership e cross-trading.
La spinta a dar vita a progetti di integrazione tra borse valori è venuta anche dallo sviluppo tecnologico che, rendendo le soluzioni di mercato electronic based un’alternativa concreta ai tradizionali mercati alle grida, ha rimosso i vincoli logistici alla formazione di mercati geograficamente integrati. Ulteriore contributo all’integrazione delle borse è venuto dall’euro. La moneta unica, sostituendo le diverse valute domestiche, ha eliminato le problematiche relative all’utilizzo di differenti valute nelle quotazioni dei valori mobiliari nei diversi Paesi.
Inoltre, il mutato contesto di riferimento impone di ridefinire i ruoli e le funzioni di coloro che a vario titolo sono coinvolti nelle attività di borsa. Il recepimento nel 2007 della direttiva europea 2004/39/CE “Market in Financial Instruments Directive” (Mifid) ha rappresentato un elemento di novità, che ha contribuito a modificare nuovamente la struttura e le logiche di funzionamento del mercato.
La struttura del lavoro vede una prima parte nella quale verranno analizzati i tratti essenziali dell’exchange industry, ricostruendo la catena del valore dei mercati di borsa, verranno identificati i diversi stakeholder del mercato, distinguendo le figure tradizionali dei mercati mobiliari dalle nuove, e verranno descritte quelle che sono le possibili forme di implementazione dell’exchange industry.
Nella seconda parte saranno poi esaminate le principali integrazioni avvenute tra le piazze mondiali negli anni, tra cui il progetto Nyse – Euronext, la fusione basata su un approccio regionale Nasdaq Omx, l’incorporazione di Borsa Italiana nel London Stock Exchange e le azioni mosse dalla Deutsche Borse.
Nella terza parte, infine, si andranno ad analizzare quelli che sono i progetti in corso, tenendo conto delle operazioni fallite che però hanno permesso il susseguirsi di fusioni tra le maggiori Piazze borsistiche, portando alla nascita della prima grande Borsa mondiale integrata Deutsche – Nyse – Euronext e alla caduta di leadership del London Stock Exchange.
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