Tesi etd-09192018-154908 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ALTIERI, SILVIA
URN
etd-09192018-154908
Titolo
I fluidi refrigeranti nella climatizzazione degli edifici: esempi, applicazioni e caso di studio
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE E DELLE COSTRUZIONI CIVILI
Relatori
relatore Prof. Leccese, Francesco
relatore Prof. Salvadori, Giacomo
relatore Prof. Salvadori, Giacomo
Parole chiave
- Calcolo energia primaria
- Carico termico edificio
- Climatizzazione degli edifici
- Dimensionamento preliminare
- Fluidi refrigeranti
- Metodo dei BIN
- Parametri progettuali
- Pompa di calore
Data inizio appello
09/10/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/10/2088
Riassunto
Per fluidi refrigeranti si intendono quelle sostanze che mediante il cambiamento di stato permettono la produzione di energia frigorifera oppure termica. Attraverso alcuni cenni storici si è tentato di fornire un quadro completo riguardo l’utilizzo, l’introduzione di regolamenti e normative di riferimento, la compatibilità ambientale, la designazione e la classificazione di sicurezza di tali sostanze, descrivendone le principali.
Tra le applicazioni più rilevanti dei frigorigeni in ambito edilizio vi è la climatizzazione degli ambienti. Il caso di studio sviluppato ha come oggetto la climatizzazione invernale mediante pompa di calore aria-acqua di una porzione di edificio dell’Università di Pisa del quale, grazie ai dati a disposizione, si è calcolato il carico termico di progetto. Ipotizzando di localizzare l’edificio in quattro differenti città (appartenenti a zone climatiche diverse) si è sviluppata una procedura che permette d’individuare la taglia ottimale della macchina termica attraverso la stima dell’energia primaria, a sua volta subordinata al calcolo denominato “Bin Method”, così come stabilito dalle normative UNI EN 14825 e UNI/TS 11300-4.
Ripetendo tale procedura sono stati valutati gli effetti della variazione del fluido refrigerante nel sistema a pompa di calore impiegando taglie analoghe (in termini di potenza erogabile) a quelle ottimali precedentemente individuate.
Infine, il tentativo è stato quello d’individuare due parametri progettuali (temperatura bivalente; rapporto tra carico termico dell’edificio alla temperatura di progetto invernale dell’aria esterna e potenza erogabile dalla pompa di calore alla temperatura di 7°C) in grado di offrire indicazioni finalizzate al dimensionamento preliminarmente della taglia ottimale della pompa di calore al servizio dell’impianto di climatizzazione invernale.
Tra le applicazioni più rilevanti dei frigorigeni in ambito edilizio vi è la climatizzazione degli ambienti. Il caso di studio sviluppato ha come oggetto la climatizzazione invernale mediante pompa di calore aria-acqua di una porzione di edificio dell’Università di Pisa del quale, grazie ai dati a disposizione, si è calcolato il carico termico di progetto. Ipotizzando di localizzare l’edificio in quattro differenti città (appartenenti a zone climatiche diverse) si è sviluppata una procedura che permette d’individuare la taglia ottimale della macchina termica attraverso la stima dell’energia primaria, a sua volta subordinata al calcolo denominato “Bin Method”, così come stabilito dalle normative UNI EN 14825 e UNI/TS 11300-4.
Ripetendo tale procedura sono stati valutati gli effetti della variazione del fluido refrigerante nel sistema a pompa di calore impiegando taglie analoghe (in termini di potenza erogabile) a quelle ottimali precedentemente individuate.
Infine, il tentativo è stato quello d’individuare due parametri progettuali (temperatura bivalente; rapporto tra carico termico dell’edificio alla temperatura di progetto invernale dell’aria esterna e potenza erogabile dalla pompa di calore alla temperatura di 7°C) in grado di offrire indicazioni finalizzate al dimensionamento preliminarmente della taglia ottimale della pompa di calore al servizio dell’impianto di climatizzazione invernale.
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