Tesi etd-09192016-175342 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SERIO, GAETANO
URN
etd-09192016-175342
Titolo
Progettazione di un'attrezzatura per testare la fatica da fretting su macchine a risonanza
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA MECCANICA
Relatori
relatore Prof. Santus, Ciro
Parole chiave
- alluminio 7075
- fatica da fretting
- macchina a risonanza
Data inizio appello
12/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/10/2086
Riassunto
Le attuali prove di laboratorio utilizzate per testare la fatica da fretting presentano alcuni limiti pratici legati al non corretto posizionamento dei pad. Nel presente lavoro è stata progettata una specifica attrezzatura di prova che cerca di superare questi limiti.
L’attrezzatura, ideata per testare la fatica da fretting su provini in alluminio 7075-T6, si differenzia essenzialmente per la geometria cilindrica dei provini e per la forma dei pad, simili a delle ganasce, nonché per l'utilizzo di una macchina a risonanza per l'applicazione dei carichi.
La geometria utilizzata per l'accoppiamento tra provino e pad garantisce l'autoallineamento reciproco, favorendo al tempo stesso le procedure tecnologiche, mentre l'utilizzo di una macchina a risonanza permette di avere risultati apprezzabili in tempi ristretti.
Il progetto è stato affiancato da un modello FEM dettagliato della zona di contatto interessata dal fenomeno. Il problema è stato affrontato utilizzando la tecnica del sottomodello, in particolare un modello "grossolano" 3D e un sottomodello 2D in condizioni di plane-strain.
L’attrezzatura, ideata per testare la fatica da fretting su provini in alluminio 7075-T6, si differenzia essenzialmente per la geometria cilindrica dei provini e per la forma dei pad, simili a delle ganasce, nonché per l'utilizzo di una macchina a risonanza per l'applicazione dei carichi.
La geometria utilizzata per l'accoppiamento tra provino e pad garantisce l'autoallineamento reciproco, favorendo al tempo stesso le procedure tecnologiche, mentre l'utilizzo di una macchina a risonanza permette di avere risultati apprezzabili in tempi ristretti.
Il progetto è stato affiancato da un modello FEM dettagliato della zona di contatto interessata dal fenomeno. Il problema è stato affrontato utilizzando la tecnica del sottomodello, in particolare un modello "grossolano" 3D e un sottomodello 2D in condizioni di plane-strain.
File
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