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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09192012-142352


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
ALBERONI, VALENTINA
URN
etd-09192012-142352
Titolo
Glioblastoma multiforme: attivazione farmacologica in vitro di p53 tramite inibitori di MDM2 a struttura fenil-indol-gliossilammidica.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Costa, Barbara
relatore Dott.ssa Da Pozzo, Eleonora
Parole chiave
  • Glioblastoma
  • inibitori MDM2
  • p53
Data inizio appello
10/10/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
La proteina p53 è un potente fattore di trascrizione che si attiva in risposta a danno genotossico, con conseguente induzione dell’ arresto del ciclo cellulare e riparazione del danno al DNA. Se il danno del genoma è troppo esteso e non può essere riparato, p53 stimola la produzione di proteine che inducono apoptosi o senescenza cellulare (blocco irreversibile del ciclo cellulare). In condizioni normali, l’attività di p53 è regolata da un’oncoproteina denominata MDM2 (Murine Double Minute 2). Quest’ultima inibisce l’attività di p53 in quanto si lega al dominio di p53 coinvolto nel legame al DNA e quindi blocca la sua attività di trans-attivazione genica. Inoltre, MDM2, mediante la sua attività di ubiquitina ligasi, consente l’ esportazione di p53 dal nucleo al citoplasma e ne media la degradazione via proteosoma. Frequentemente, lo sviluppo dei tumori può essere dovuto al mal funzionamento di questo meccanismo di difesa che causa, nelle cellule normali, accumulo di mutazioni con conseguente innesco della trasformazione neoplastica. L’inattivazione della funzione oncosoppressiva di p53 può essere dovuta alla presenza di mutazioni nel suo gene che provocano sostituzioni amminoacidiche responsabili della perdita di funzione della proteina, oppure può essere dovuta ad un’ eccessiva espressione del suo inibitore naturale MDM2. Nei tumori che presentano inattivazione di p53 mediante questo secondo meccanismo, il blocco dell’interazione tra p53 e MDM2, tramite l’uso di piccole molecole sintetiche, potrebbe riattivare la funzione oncosoppressiva di p53 e rappresentare una strategia terapeutica utile ad impedire la crescita tumorale.
In questo lavoro di tesi è stata saggiata l’attività di nuove molecole di sintesi a struttura fenilindol-gliossilammidica denominate EB22, EB52, EB54, EB56. Queste molecole sono state sintetizzate presso il laboratorio diretto dal Prof. Federico Da Settimo del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, dell’Università di Pisa, basandosi su studi di modeling molecolare che hanno mimato i contatti e gli orientamenti degli aminoacidi implicati nell’interazione p53-MDM2.
Gli esperimenti sono stati condotti su una linea cellulare di glioblastoma umano, U87MG, che presenta p53 con sequenza amminoacidica normale e sovraesprime MDM2.
Al fine di valutare se i composti di nuova sintesi influenzavano la crescita/sopravvivenza delle cellulare tumorali, le cellule sono state trattate con ciascuno dei composti di nuova sintesi e sono stati condotti saggi di vitalità utilizzando metodi convenzionali di valutazione di vitalità. E’ stato inoltre analizzato se i composti di nuova sintesi inducessero aumento nell’espressione di geni target di p53, blocco del ciclo cellulare e morte apoptotica.
I risultati ottenuti hanno evidenziato che i composti di nuova sintesi sono in grado di attivare la funzione di transattivazione genica di p53 e di indurre morte apoptotica nelle cellule di glioblastoma umano U87MG.
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