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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09182022-224955


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
DI GIACOMO, MARTINA
URN
etd-09182022-224955
Titolo
Neuromodulazione farmacologica spinale nel paziente non oncologico
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE, TERAPIA INTENSIVA E DEL DOLORE
Relatori
relatore Prof. Forfori, Francesco
relatore Dott.ssa Paolicchi, Adriana
Parole chiave
  • sicurezza
  • efficacia
  • dolore non oncologico
  • neuromodulazione farmacologica spinale
Data inizio appello
04/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2092
Riassunto
Il dolore viene definito dall’ International Association for the Study of Pain (IASP) come un’“esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata ad un danno reale o potenziale o descritta in termini di danno” la cui gravità non è direttamente correlabile al solo danno tissutale, ma è il risultato di interazioni complesse e modulate da altri fattori così da generare caratteristiche specifiche ed uniche per ogni individuo.
La gestione del dolore è stata fin dall'antichità complessa e costituisce ancora oggi una sfida per il clinico. Essa prevede l’utilizzo di strategie terapeutiche farmacologiche, interventistiche e psicofisiche in un continuum che, partendo da un approccio non invasivo, procede verso l’impiego di terapie via via più invasive come la neuromodulazione spinale di tipo farmacologico.
Lo scopo di questo studio è valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine della neuromodulazione farmacologica per via spinale in pazienti affetti da dolore cronico di tipo non oncologico. I pazienti sono stati arruolati presso il centro di terapia del dolore dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana ed è stato eseguito uno studio retrospettivo in cui sono stati inclusi 53 pazienti portatori di sistemi completamente impiantabili, a flusso costante o regolabile, di cui sono stati raccolti i dati alla fase di preimpianto, al baseline e successivamente durante il follow up semestralmente, fino ad un massimo di 42 mesi. Sono stati utilizzati alcuni score che comprendono VASPI, EuroQol-5 Dimension e DN4. Al baseline è stata eseguita anche una valutazione clinico anamnestica completa nonché un’approfondita valutazione psicologica del paziente. Durante le visite di follow-up sono stati registrati la dismissione giornaliera del dispositivo e gli adeguamenti farmacologici di oppiacei e ziconotide. È stato valutato, inoltre, lo stato di salute generale del paziente e la percezione della qualità della vita. Per la valutazione della sicurezza a tollerabilità sono stati valutati eventuali eventi avversi e complicanze.
Dei 53 pazienti arruolati nello studio, 15 (28,3%) sono di sesso maschile e 38 (71,7%) sono femmine con un’età media di 68,1 anni (range 37 – 95 anni).
Le patologie che hanno richiesto il posizionamento della pompa antalgica comprendono più frequentemente comprendono; FBSS, osteoartrosi, severa osteoporosi e stenosi del canale vertebrale.
Per quanto riguarda i farmaci utilizzati, i pazienti sono stati trattati in prima linea con morfina (70%), ziconotide (21%) o idromorfone (9%) in base alla patologia di base e alla storia clinica. Il dosaggio dei farmaci è stato, poi, calibrato in base alla sintomatologia e alla tollerabilità̀ del paziente, inizialmente sono stati necessari aumenti più̀ consistenti di dosaggio, per poi ottenere, intorno al 12 mese di follow-up, una stabilizzazione. Alcuni pazienti hanno dovuto modificare la terapia durante il follow-up per l’insorgere di effetti avversi: 7 pazienti hanno sospeso morfina e 10 pazienti hanno sospeso, invece, lo ziconotide con completa scomparsa degli effetti avversi da essi indotti. Non sono state registrate complicanze chirurgiche maggiori relative all’impianto del dispositivo. Abbiamo calcolato l’efficacia della terapia intratecale prendendo in considerazione come misure di outcome il VASPI per quanto riguarda l’intensità del dolore e lo EuroQol-5 Dimesion score per quanto riguarda invece la qualità della vita del paziente.
Analizzando i risultati dell’QoL-5D e del VASPI si è visto che in tutti i pazienti ci sia stato un significativo miglioramento di tutte le componenti analizzate dal test associato ad un miglioramento del sintomo dolore di circa il 400%.
In accordo con il nostro studio, la neuromodulazione farmacologica spinale si dimostra essere una valida alternativa per il trattamento del dolore cronico non oncologico. A lungo termine, infatti, si scopre essere una tecnica sicura ed efficace, soprattutto considerando quei pazienti in cui la terapia per via sistemica ha un’efficacia analgesica insufficiente o determina eventi avversi inaccettabili. Essenziale rimane la corretta selezione del paziente sia da un punto di vista clinico ma anche da un punto di vista psicologico
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