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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09182018-223008


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LOMBARDO, ILENIA
URN
etd-09182018-223008
Titolo
Dolore neuropatico nelle neuropatie periferiche geneticamente determinate: qualità della vita, esercizio fisico e marcatori di neuroinfiammazione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Siciliano, Gabriele
Parole chiave
  • neuropatie periferiche ereditarie
  • malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT)
  • marcatori di neuroinfiammazione
  • esercizio fisico
  • dolore neuropatico
  • qualità della vita
Data inizio appello
16/10/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le neuropatie periferiche ereditarie demielinizzanti, assonali o miste, sono un gruppo eterogeneo di patologie a trasmissione genetica che coinvolgono i nervi periferici sia di tipo motorio che sensitivo interessando meno frequentemente il sistema nervoso autonomo e rappresentano circa il 30% delle neuropatie croniche. Tra queste, l’HMSN, anche nota con l’eponimo di malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT), è la più frequente con una prevalenza che risulta essere tra i 9-20 casi su 100.000 abitanti.
La debolezza e l’amiotrofia distale, la deambulazione steppante, le deformità tipiche (piede cavo e dita ad artiglio) e i disturbi sensitivi sono le caratteristiche cliniche principali di questa neuropatia ereditaria. La disabilità, legata alla compromissione sensitivo-motoria, è variabile ed un’espressione importante del coinvolgimento sensitivo è il dolore neuropatico, presente frequentemente ma, spesso, trascurato.
L’obiettivo primario della presente tesi è stato valutare l’incidenza del dolore cronico neuropatico in un gruppo di pazienti con diagnosi di malattia sensitivo-motoria ereditaria (HMSN), descriverne qualitativamente le caratteristiche ed approfondirne le correlazioni con vari aspetti quali la qualità della vita, la severità di malattia e l’attività fisica. Obiettivo secondario è stato anche quello di valutare il possibile ruolo che la neuroinfiammazione ha nella genesi e nel mantenimento del dolore, anche in relazione all’esercizio fisico.
Sono stati inclusi 26 pazienti di età superiore ai 18 anni con diagnosi genetica confermata di malattia di Charcot-Marie-Tooth e seguiti presso il Centro per le Malattie Neuromuscolari del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa. I soggetti di entrambi i sessi, 13 maschi e 13 femmine, hanno un’età media di 48,5 anni (DS=15,4), un’età media alla diagnosi di 42,1 anni (DS=15,2) ed una durata media di sintomi di 11,7 anni (DS=6,6).
A tutti i pazienti, dopo la valutazione clinico-elettrofisiologica, sono state somministrate scale per la valutazione del dolore, sia di tipo unidimensionale (Numerical Rating Scale-NRS) che di tipo multidimensionale (Douleur Neuropathique en 4 questions (DN4), Neuropathic Pain Symptom Inventory (NPSI) e McGill Pain Questionnaire (MPQ)) e scale che esplorano altri aspetti, quali la qualità di vita (SF-36 Health Survey), la fatica (Fatigue Severity Scale-FSS), la severità di malattia (Charcot-Marie Tooth Neuropathy Score-CMTNS) e l’attività fisica, valutata tramite un questionario sullo stile di vita e suddivisa, adattando una scala norvegese, in sedentaria(0h/settimana), bassa (<3h/settimana), moderata (3-5h/settimana) ed alta (≥6 h/settimana).
In 15 pazienti è stato effettuato prelievo ematico da vena antecubitale del braccio per il dosaggio dei livelli ematici basali di citochine pro-infiammatorie, quali le interleuchine 1β e 6 (IL-β e IL-6) ed il fattore di necrosi tumorale (TNF-α), ed anti-infiammatorie, come l’interleuchina 4 (IL-4).
L’utilizzo di questionari validati per il dolore neuropatico, in particolare il DN4 e l’NPSI, ha permesso di individuare i pazienti che riferiscono sintomi e segni sensitivi che, sulla base della letteratura, sono associati a tale condizione. Si è rilevato che il dolore, nel 73% dei casi, sia di tipo neuropatico senza alcuna differenza significativa di genere o tra i diversi sottotipi di CMT. Nel gruppo di pazienti con dolore neuropatico, l’età media, la durata di malattia e l’intensità del dolore sono risultati statisticamente maggiori. La sensazione dolorosa prevalentemente riportata dai pazienti è di tipo “scossa elettrica” in associazione a sintomi quali il formicolio e l’intorpidimento. Il dolore, inoltre, risulta essere profondo e a distribuzione simmetrica distale. Dall’analisi delle scale e dei questionari è emerso come il dolore si correli in maniera statisticamente significativa con il sintomo fatica, con la severità di malattia e con alcuni domini in cui è valutata la qualità di vita, soprattutto la limitazione delle attività specifiche svolte dal paziente per problemi fisici.
Dal questionario sullo stile di vita, invece, non si sono evidenziate differenze significative nel livello di attività fisica svolta dai pazienti con e senza dolore neuropatico, facendo quindi ipotizzare che alla base di tale compromissione vi sia la patologia neuropatica nel suo complesso oltre che il dolore.
Non si sono rilevate correlazioni significative fra il dolore, l’esercizio e l’infiammazione, valutati attraverso il dosaggio, dopo prelievo ematico, delle citochine IL-1β, TNF-α, IL-6 ed IL-4, risultato probabilmente dovuto alla bassa numerosità del campione (N=15).
Il dolore neuropatico, quindi, è un sintomo frequente nei pazienti affetti da questa neuropatia ereditaria ed è associato ad una maggiore severità di malattia e ad una compromissione dei diversi domini in cui la qualità di vita viene valutata, soprattutto quelli che ne esplorano la dimensione “fisica”.
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