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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09182013-233354


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VALTRIANI, GIULIA
URN
etd-09182013-233354
Titolo
La crescita della violenza di genere: una lettura critica.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Biancheri, Rita
controrelatore Prof. Mazza, Roberto
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
07/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente studio ha come oggetto la violenza di genere all’interno di uno scenario in cui si parla tanto di pari opportunità, ma dove, di fatto, la donna è ancora in una posizione di discriminazione, specialmente in famiglia. L’amore e la passione che dovrebbero dominare all’interno della famiglia, e ancor più tra i partners, sembrano svanire alla prova della realtà.
I dati presentati nell’elaborato possono aiutarci a cogliere alcune caratteristiche del fenomeno, anche se è evidente la difficoltà del loro reperimento perché molte delle violenze non sono denunciate e dunque il sommerso è altissimo.
Con il primo capitolo si cerca di evidenziare come, negli anni, si sia assistito a un mutamento dei rapporti tra i partners, dove l’emergere della donna in una posizione che si avvicina molto a quella del maschio, comporta una riorganizzazione dei ruoli di genere, che il partner maschio si dimostra, in molti casi, incapace di accettare.
Per affrontare questo tema cercheremo di ripercorrere le trasformazioni della famiglia parlando, in particolar modo, delle mutazioni nelle configurazioni familiari, nei ruoli di genere e nelle relazioni derivanti dall’aumento della complessità culturale che ha inevitabilmente modificato il modo di vivere di uomini e donne. Una volta messe in luce le varie forme di disparità che si registravano in ambito domestico, mostreremo anche le trasformazioni che sono avvenute in ambito extra domestico, un contesto ancor più che mai ostile a un’affermazione del sesso femminile, nonostante i risultati parziali raggiunti. Ovviamente tutto questo presuppone anche un’attenzione particolare alle trasformazioni nell’intimità dove, in seguito all’affermarsi dell’emancipazione femminile, la donna ha sviluppato una nuova modalità di rapportarsi al partner maschile che ha determinato nuovi modi di stare assieme. Una volta fatta chiarezza su tali premesse, ci sposteremo a indagare il motivo per cui, nonostante il clima di grande sofferenza che la donna vive all’interno dell’ambiente familiare, dimostra difficoltà ad abbandonare la casa del suo aggressore. Infine, saranno trattati i numerosi luoghi comuni legati alla problematica in questione nel tentativo di contrastare tali pregiudizi in favore di una comprensione più ragionata che permetta di superare l’idea che “le donne sono più a rischio di violenza da parte di uomini a loro sconosciuti”.
Nel secondo capitolo analizzeremo la violenza di genere, dandone prima una definizione e poi analizzandone la causa principale: la gelosia. Il tema diventa di tale portare da invadere anche il panorama internazionale tanto che, nel 1979 s’inizia a parlare di diritti umani delle donne con Convention on the Elimination of All forms of Discrimination Against Women – CEDAW. Un percorso lungo e tortuoso che vedrà protagonisti numerosi Stati alla realizzazione delle Conferenze a Pechino. In seguito sarà affrontato il fenomeno della violenza contro le donne da un punto di vista quantitativo, cercando di capirne la gravità attraverso i dati dell’Istat e le campagne di Amnesty International, comprendendo anche, quanto il fenomeno della violenza sulle donne sia di tale gravità in altri paesi europei, quali Francia e Spagna.
Nel terzo capitolo tratteremo il contesto normativo del fenomeno attraverso un excursus delle principali leggi, con particolare riguardo all’approvazione da parte del governo Letta del Decreto legge n. 93, del 14 agosto 2013 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province” e la ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione di Istanbul. Concluderemo con la messa in evidenza dell’operato dell’unione Europea in tema di violenza di genere e la realizzazione del programma Daphne.
Questo studio, lo auspichiamo, dovrà essere utile per sottolineare, ancora una volta, che la violenza di genere è un fenomeno trasversale che non ha tempo né confini precisi
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