Thesis etd-09182012-110727 |
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Thesis type
Tesi di laurea magistrale
Author
BIAGIONI, RICCARDO
URN
etd-09182012-110727
Thesis title
Studio geomeccanico ed evoluzione post-innesco di frane di crollo lungo la strada Minucciano- Pieve San Lorenzo (Lu)
Department
SCIENZA DELLA TERRA
Course of study
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Supervisors
relatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
Keywords
- caratterizzazione geomeccanica
- classificazioni
- Minucciano
- rocfall
Graduation session start date
12/10/2012
Availability
Withheld
Release date
12/10/2052
Summary
Questo lavoro di tesi è finalizzato all’analisi di stabilità, caratterizzazione geomeccanica dell’ammasso roccioso e all’analisi dell’evoluzione post-innesco di frane di crollo del versante sovrastante la strada provinciale N°59 che collega Minucciano a Pieve San Lorenzo (Lu) e si avvale della collaborazione con la provincia di Lucca, interessata alla messa in sicurezza e all’ ampliamento della sede stradale nei punti a maggior criticità. L’area è ubicata nell’alta Garfagnana al confine con la Lunigiana. In questa zona sono presenti le formazioni appartenenti alla successione della Falda Toscana, principalmente la formazione dei Calcare ad Angulati che si estende per circa 3km lungo il tracciato stradale.
Durante il rilevamento di campagna sono state individuate due unità litologico tecniche all’interno dei Calcari ad Angulati. Nel primo tratto di strada l’ammasso appare molto fratturato e con intercalazioni pelitiche molto abbondanti. Nel secondo gli affioramenti tendono a diventare maggiormente competenti con il diminuire della porzione pelitica, assumendo così un’ aspetto più compatto.
Per caratterizzare il pendio abbiamo collocato undici stop rappresentativi di altrettanti affioramenti.
Le caratteristiche geomeccaniche di ogni sistema all’interno delle varie stazioni sono state descritte secondo le raccomandazioni ISRM (1978); in generale, esse sono risultate essere da persistenti a subpersistenti, con una spaziatura media tra 10cm e 30cm, persistenza molto alta per la S0, media per le altre discontinuità con una superficie da liscia ad ondulata.
I valori di resistenza a compressione monoassiale (UCS) sia della roccia intatta, che delle pareti delle discontinuità sono stati stimati tramite la prova indiretta sclerometrica (di tipo N) la quale ha dato dei risultati differenti tra le due zone prima descritte: si passa da un valore minimo 20 MPa a un valore massimo di circa 90MPa. Per confronto è stato utilizzato in laboratorio il Point Load Strength Test, altra prova indiretta eseguita su dei provini di forma irregolare, e sono stati ottenuti dei valori di UCS compresi tra 80 e 90 MPa. Elaborando i dati fin qui descritti sono stati ottenuti risultati simili e concordanti tra le classificazioni geomeccaniche di Bieniawski (1989),Romana (1985), Hoek Brown (1997) e Q di Barton (1974) secondo le quali la maggior parte dell’ammasso roccioso ricade nella classe IV ‘’scadente” per i primi tre stop e III “discreta” per i rimanenti.
Successivamente, tramite il software Dips 5.1 si sono individuati i possibili cinematismi, in base alle relazioni giaciturali tra i sistemi di discontinuità e il versante (Test di Markland, 1972; Goodman, 1980). Tale test ha evidenziato un’alta probabilità che si verifichi scivolamento di cunei tra le famiglie S1 e S3. Grazie ai dati forniti dallo studio effettuato da Castelli Simone riguardante i fenomeni di innesco dei crolli e ai dati topografici inviati dalla provincia di Lucca, è stata realizzata una simulazione di caduta massi attraverso il software Rocfall nell’area dello stop 8.Il risultato di quest’analisi ha fornito i valori massimi di energia cinetica raggiungibile da un masso di 1T in caduta, con valori che superano anche i 100KJ. L’ energie ricavate sono state determinanti nel dimensionamento degli interventi ipotizzati, utili alla messa in sicurezza della strada.
Durante il rilevamento di campagna sono state individuate due unità litologico tecniche all’interno dei Calcari ad Angulati. Nel primo tratto di strada l’ammasso appare molto fratturato e con intercalazioni pelitiche molto abbondanti. Nel secondo gli affioramenti tendono a diventare maggiormente competenti con il diminuire della porzione pelitica, assumendo così un’ aspetto più compatto.
Per caratterizzare il pendio abbiamo collocato undici stop rappresentativi di altrettanti affioramenti.
Le caratteristiche geomeccaniche di ogni sistema all’interno delle varie stazioni sono state descritte secondo le raccomandazioni ISRM (1978); in generale, esse sono risultate essere da persistenti a subpersistenti, con una spaziatura media tra 10cm e 30cm, persistenza molto alta per la S0, media per le altre discontinuità con una superficie da liscia ad ondulata.
I valori di resistenza a compressione monoassiale (UCS) sia della roccia intatta, che delle pareti delle discontinuità sono stati stimati tramite la prova indiretta sclerometrica (di tipo N) la quale ha dato dei risultati differenti tra le due zone prima descritte: si passa da un valore minimo 20 MPa a un valore massimo di circa 90MPa. Per confronto è stato utilizzato in laboratorio il Point Load Strength Test, altra prova indiretta eseguita su dei provini di forma irregolare, e sono stati ottenuti dei valori di UCS compresi tra 80 e 90 MPa. Elaborando i dati fin qui descritti sono stati ottenuti risultati simili e concordanti tra le classificazioni geomeccaniche di Bieniawski (1989),Romana (1985), Hoek Brown (1997) e Q di Barton (1974) secondo le quali la maggior parte dell’ammasso roccioso ricade nella classe IV ‘’scadente” per i primi tre stop e III “discreta” per i rimanenti.
Successivamente, tramite il software Dips 5.1 si sono individuati i possibili cinematismi, in base alle relazioni giaciturali tra i sistemi di discontinuità e il versante (Test di Markland, 1972; Goodman, 1980). Tale test ha evidenziato un’alta probabilità che si verifichi scivolamento di cunei tra le famiglie S1 e S3. Grazie ai dati forniti dallo studio effettuato da Castelli Simone riguardante i fenomeni di innesco dei crolli e ai dati topografici inviati dalla provincia di Lucca, è stata realizzata una simulazione di caduta massi attraverso il software Rocfall nell’area dello stop 8.Il risultato di quest’analisi ha fornito i valori massimi di energia cinetica raggiungibile da un masso di 1T in caduta, con valori che superano anche i 100KJ. L’ energie ricavate sono state determinanti nel dimensionamento degli interventi ipotizzati, utili alla messa in sicurezza della strada.
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