Tesi etd-09172019-123543 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ANZILOTTI, ANDREA
URN
etd-09172019-123543
Titolo
La scissione negativa
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Verona, Roberto
Parole chiave
- scissione negativa
Data inizio appello
07/10/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/10/2089
Riassunto
L’elaborato avrà quale argomento centrale la scissione negativa, con lo scopo di analizzarla sotto vari profili, quali quello civilistico, fiscale e contabile e dimostrare quella che può essere l’utilità dell’operazione.
Prima però di arrivare a questa particolare operazione straordinaria, ci soffermeremo su una descrizione della scissione, in particolar modo analizzando le forme e le funzioni. In ultimo verrà confrontata la scissione con istituti simili, quindi il conferimento, scorporo e fusione.
Il punto di partenza dell’analisi della scissione negativa sarà distinguere le due tipologie di scissioni negative, quindi quella che ha ad oggetto un patrimonio negativo dal punto di vista contabile e quella dove il patrimonio oggetto della scissione è negativo anche dal punto di vista reale. Successivamente si passa ad identificare la posizione della prassi notarile, quindi i notai del Triveneto, di Milano, Roma e il Consiglio Nazionale, i quali si sono espressi in maniera differente sull’operazione, infatti la maggior parte di questi orientamenti vede un’opposizione alla scissione negativa dal punto di vista reale, gli unici che sembrano essere più possibilisti in questi termini sono i Notai di del Consiglio Notarile di Roma.
La giurisprudenza si è espressa mediante due sentenze sulla scissione negativa, in particolare il tribunale di Verona, però prima della riforma del 2003, e il Corte di Cassazione, dove ha ritenuto non ammissibile l’operazione di scissione negativa avente ad oggetto un patrimonio negativo dal punto di vista del valore economico a causa dell’impossibilità di determinare il rapporto di cambio, in realtà però ci sono casi in cui le società partecipanti all’operazione non sono tenute alla determinazione del rapporto di cambio.
Prima di passare alle posizioni fiscali e contabili, c’è un’analisi della disciplina generale della scissione, con alcune particolarità in merito alla tutela dei soci, terzi e debitori.
Per quanto riguarda gli aspetti fiscali dell’operazione, si analizzeranno le imposte dirette, indirette, ma anche quelli che sono gli effetti della scissione, su fondi, riserve in sospensione di imposta e perdite. In particolare però, ci sarà un’analisi di un parere dell’Agenzia delle Entrate, la quale si è espressa su possibili profili di elusività dell’operazione, l’Agenzia però si è espressa anche sulla disciplina generale della scissione negativa.
Prima di passare al capitolo di analisi della scissione negativa nelle procedure concorsuali, verranno presentati alcuni esempi scolastici sulle varie fattispecie di scissione negativa.
Il capitolo successivo, avrà quale argomento, il rapporto tra le procedure concorsuali e la scissione, la verifica della possibilità di procedere ad azione revocatoria sulla scissione nel caso di fallimento delle società partecipanti all’operazione. Da ultimo ci chiederemo se è possibile effettuare una scissione realmente negativa nelle procedura concorsuali…
Per chiudere l’elaborato ci sarà la presentazione di un caso aziendale, dove si è proceduto ad effettuare una scissione negativa, avente patrimonio negativo dal solo punto di vista contabile. L’operazione è stata posta in essere in favore di una beneficiaria preesistente, alla quale viene attribuito un ramo d’azienda, a valore reale positivo, afferente l’attività di gestione operativa e post operativa della discarica di rifiuti, oltre che la gestione di particolari elementi, l’assunzione di contratti, autorizzazioni, concessioni e licenze, fideiussione e il personale addetto alle attività del ramo. Tutto questo per affidare i servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani.
La tesi si concluderà poi con l’analisi delle situazioni patrimoniali ante e post scissione e successivamente con l’espressione di una conclusione.
Prima però di arrivare a questa particolare operazione straordinaria, ci soffermeremo su una descrizione della scissione, in particolar modo analizzando le forme e le funzioni. In ultimo verrà confrontata la scissione con istituti simili, quindi il conferimento, scorporo e fusione.
Il punto di partenza dell’analisi della scissione negativa sarà distinguere le due tipologie di scissioni negative, quindi quella che ha ad oggetto un patrimonio negativo dal punto di vista contabile e quella dove il patrimonio oggetto della scissione è negativo anche dal punto di vista reale. Successivamente si passa ad identificare la posizione della prassi notarile, quindi i notai del Triveneto, di Milano, Roma e il Consiglio Nazionale, i quali si sono espressi in maniera differente sull’operazione, infatti la maggior parte di questi orientamenti vede un’opposizione alla scissione negativa dal punto di vista reale, gli unici che sembrano essere più possibilisti in questi termini sono i Notai di del Consiglio Notarile di Roma.
La giurisprudenza si è espressa mediante due sentenze sulla scissione negativa, in particolare il tribunale di Verona, però prima della riforma del 2003, e il Corte di Cassazione, dove ha ritenuto non ammissibile l’operazione di scissione negativa avente ad oggetto un patrimonio negativo dal punto di vista del valore economico a causa dell’impossibilità di determinare il rapporto di cambio, in realtà però ci sono casi in cui le società partecipanti all’operazione non sono tenute alla determinazione del rapporto di cambio.
Prima di passare alle posizioni fiscali e contabili, c’è un’analisi della disciplina generale della scissione, con alcune particolarità in merito alla tutela dei soci, terzi e debitori.
Per quanto riguarda gli aspetti fiscali dell’operazione, si analizzeranno le imposte dirette, indirette, ma anche quelli che sono gli effetti della scissione, su fondi, riserve in sospensione di imposta e perdite. In particolare però, ci sarà un’analisi di un parere dell’Agenzia delle Entrate, la quale si è espressa su possibili profili di elusività dell’operazione, l’Agenzia però si è espressa anche sulla disciplina generale della scissione negativa.
Prima di passare al capitolo di analisi della scissione negativa nelle procedure concorsuali, verranno presentati alcuni esempi scolastici sulle varie fattispecie di scissione negativa.
Il capitolo successivo, avrà quale argomento, il rapporto tra le procedure concorsuali e la scissione, la verifica della possibilità di procedere ad azione revocatoria sulla scissione nel caso di fallimento delle società partecipanti all’operazione. Da ultimo ci chiederemo se è possibile effettuare una scissione realmente negativa nelle procedura concorsuali…
Per chiudere l’elaborato ci sarà la presentazione di un caso aziendale, dove si è proceduto ad effettuare una scissione negativa, avente patrimonio negativo dal solo punto di vista contabile. L’operazione è stata posta in essere in favore di una beneficiaria preesistente, alla quale viene attribuito un ramo d’azienda, a valore reale positivo, afferente l’attività di gestione operativa e post operativa della discarica di rifiuti, oltre che la gestione di particolari elementi, l’assunzione di contratti, autorizzazioni, concessioni e licenze, fideiussione e il personale addetto alle attività del ramo. Tutto questo per affidare i servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani.
La tesi si concluderà poi con l’analisi delle situazioni patrimoniali ante e post scissione e successivamente con l’espressione di una conclusione.
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