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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172013-113941


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
D'AMBROSIO, PIERFRANCESCO
URN
etd-09172013-113941
Titolo
Esperienze di valutazione del rischio per patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico in addetti servizi vari presso strutture ospedaliere
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Foddis, Rudy
Parole chiave
  • strutture ospedaliere
  • valutazione del rischio
  • patologie muscolo-scheletriche
Data inizio appello
15/10/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’evoluzione del lavoro organizzato, tanto nel settore manifatturiero quanto nel terziario, associata alla crescente età media della popolazione lavorativa europea, hanno determinato una modificazione dei rischi lavorativi per la salute. Il rapporto tra il lavoro e le comuni malattie cronico-degenerative è stato criticamente valutato sia da gruppi di esperti che da singoli ricercatori i quali hanno attribuito al lavoro una proporzione significativa delle alterazioni cardiovascolari, delle malattie respiratorie, dei disordini muscolo-scheletrici che affliggono la popolazione. In tutto il mondo occidentale, compresa l’Europa e l’Italia si è assistito a due eventi: da un lato una sensibile diminuzione delle “classiche” tecnopatie come ad esempio la silicosi, le intossicazioni da solventi e l’ipoacusia; dall’altro, un progressivo aumento delle patologie correlate al lavoro, soprattutto a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
Nel presente lavoro sono state indagate le mansioni di alcune aziende addette a servizi vari in appalto presso una struttura ospedaliera. Tra le attività svolte da tali aziende, sono state valutate quelle, segnalate dalle stesse, come particolarmente pericolose.
La prima di queste attività ha riguardato il confezionamento dei vassoi, tramite nastro trasportatore, da parte di una azienda di ristorazione di piccole dimensioni che si occupa di preparare i pasti principali (ovvero, pranzo e cena) per i pazienti ricoverati presso la struttura ospedaliera assistita. Il maggior rischio rilevato in tale mansione è risultato essere: il rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori. La cui valutazione è stata eseguita tramite l’utilizzo del metodo Checklist OCRA (come suggerito dall’ISO 11228-3). Questa procedura ci ha permesso di identificare, all’interno dell’azienda, quali fossero i compiti che presentavano un maggior livello di tale rischio a causa delle loro caratteristiche strutturali intrinseche, classificandolo per ciascuno dei compiti, come “accettabile”, “borderline”, “lieve”, “medio” o “elevato”. Successivamente è stata individuata la reale esposizione al rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori di ogni singolo lavoratore o gruppo omogeneo di lavoratori, tenendo in considerazione la combinazione di attività/compiti delle rispettive mansioni. Come ci aspettavamo, il rischio intrinseco di ogni postazione di lavoro (valutata ciascuna per singolo arto – valori Checklist OCRA dx e sx) è risultato quasi sempre in fascia gialla e rossa indicando quindi un’esposizione certa al rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori con livello lieve e medio a seconda della postazione e dell’arto interessato.
Le altre due attività osservate hanno riguardato un’azienda di pulizie che si occupa del trasporto dei rifiuti dai punti di raccolta disseminati all’interno dell’ospedale, al container comune di smaltimento. Una di queste attività indagate consiste nello stipare i contenitori dei “rifiuti pericolosi” all’interno dei trasportini, di modo da spostarli dai singoli punti di raccolta al container comune, per il loro smaltimento. In tale mansione, il rischio maggiormente rilevato è risultato essere il rischio di sovraccarico biomeccanico da movimentazione manuale dei carichi. Tal tipo di valutazione è stata eseguita con metodo NIOSH (come suggerito da ISO 11228-1). Nonostante i risultati di tale valutazione siano stati al di sotto dei valori soglia per quanto riguarda l’entità dei pesi trasportati, il numero di ripetizioni e le varie misurazioni dell’ampiezza dei movimenti eseguiti, si è notata, però, la inadeguatezza nella modalità di esecuzione del compito. L’altro compito preso in considerazione ha riguardato la movimentazione di carichi su carrello, che espone al rischio associato al trasporto in piano di carichi (“spinta e traino”). Gli addetti a tale mansione devono seguire un percorso esterno all’edificio (in cui avviene la raccolta), che si sviluppa per lo più in piano, presentando però anche un tratto in salita e diversi cambi di direzione. La valutazione di tale rischio è stata eseguita col metodo di Snook e Ciriello (come suggerito dall’ISO 11228-2). Anche in questo caso i valori calcolati non hanno indicato una particolare gravità del rischio; ciò nonostante, sono stati notati dei punti di criticità, alcuni riguardanti il percorso, quali il tratto in salita ed il cattivo stato dell’asfalto, altri riguardanti, invece, i carrelli utilizzati, in quanto privi di sportelli di chiusura, con conseguente rischio di perdita del carico.
L’applicazione di tale metodo osservazionale, nelle attività esaminate, ci ha permesso non solo di identificare con sufficiente precisione il livello di rischio da sovraccarico biomeccanico, ma anche di raccogliere importanti informazioni per la gestione sia del rischio che del danno. Difatti, il rischio può essere ridotto tramite interventi preventivi dai più semplici, quali quelli di tipo organizzativo come l’aumento del numero di pause, a quelli più complessi applicati attraverso una rimodulazione delle postazioni lavorative. La gestione del danno è invece importante al fine del reinserimento lavorativo.
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