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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172010-163521


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
LENZI, SARA
URN
etd-09172010-163521
Titolo
L'acquisizione della lingua scritta in bambini con danno cerebrale focale unilaterale congenito: aspetti clinici, neuropsicologici e di neuroimaging.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
  • lesioni cerebrali focali unilaterali congenite
  • lato della lesione
  • difficoltà di apprendimento del linguaggio scritto
Data inizio appello
19/10/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
19/10/2050
Riassunto
Le lesioni cerebrali focali unilaterali congenite possono produrre difetti motori (provocando la paresi di un emilato, tipica dell’emiplegia), la comparsa di epilessia, oppure generare effetti di tipo visivo, cognitivo e psichiatrico ed avere conseguenze sulla lateralizzazione del linguaggio, (normalmente supportato dall’emisfero sinistro), nonché sullo sviluppo linguistico precoce.
Per quanto riguarda gli effetti che una lesione precoce può avere sul linguaggio, la letteratura ha evidenziato la capacità del tessuto cerebrale di ripristinare le funzioni linguistiche, dando luogo ad una riorganizzazione neuronale suppletiva che può essere intraemisferica o, soprattutto, interemisferica.
Le forme di organizzazione neurofunzionale che si realizzano in questi casi sarebbero supportate dalla plasticità del cervello immaturo: come dimostrato dalla maggior parte degli studi, le lesioni cerebrali focali hanno, nel bambino, delle conseguenze più lievi rispetto all’adulto. Infatti, a differenza degli adulti, nei quali un danno cerebrale a carico dell’emisfero sinistro provoca afasia e perdita delle abilità linguistiche, i bambini con lesione cerebrale congenita sinistra presentano un normale sviluppo del linguaggio, nonostante un iniziale ritardo lessicale e grammaticale.
In letteratura, tuttavia, è ancora scarsa la documentazione relativa all’apprendimento delle abilità linguistiche più complesse (lettura e scrittura) in questa tipologia di soggetti.
L’obiettivo dello studio illustrato nella tesi è stato, pertanto, quello di valutare l’eventuale presenza di difficoltà relative all’apprendimento della lingua scritta in un gruppo di ventotto soggetti con danno focale unilaterale congenito.
E’ stata inoltre studiata l’eventuale relazione tra le difficoltà di apprendimento del linguaggio scritto e una serie di fattori ritenuti influenti, sia legati alla lesione (il lato, il tipo, il timing, la sede e l’estensione) che alla presenza di epilessia o di anomalie elettroencefalografiche, dal momento che questi fattori sono stati indicati da molti autori come possibili predittori dell’outcome linguistico precoce.
Lo studio effettuato è stato di tipo retrospettivo, in quanto basato sulla raccolta di dati già disponibili relativi ai soggetti presi in esame.
Per tutti i soggetti sono stati reperiti i dati riguardanti la valutazione delle funzioni cognitive e le prove di apprendimento del linguaggio scritto (lettura decifrativa, scrittura e comprensione), effettuate queste ultime tra la II elementare e la III media.
Di ciascun soggetto sono state esaminate le neuroimmagini al fine di valutare le caratteristiche e la gravità della lesione cerebrale.
Sono risultati disponibili, inoltre, dati clinici e dati relativi alla presenza di epilessia e di anomalie elettroencefalografiche.
Dallo studio oggetto della tesi è emerso che il campione dei soggetti analizzati presenta un rischio di sviluppare problemi di apprendimento di gran lunga superiore rispetto alla popolazione normale: il 50% dei soggetti, infatti, ha mostrato una difficoltà nell’apprendimento del linguaggio scritto.
Nonostante che i due gruppi in cui è stato suddiviso il campione (lesi sinistri e lesi destri) siano risultati omogenei per quanto riguarda il profilo cognitivo e l’età della valutazione dell’apprendimento, la prevalenza di difficoltà è apparsa maggiore nei lesi destri rispetto ai lesi sinistri.
I punteggi medi ottenuti nelle diverse prove dai lesi destri sono apparsi inferiori rispetto quelli dei lesi sinistri; la differenza tra i due gruppi è risultata significativa per quanto riguarda i parametri della correttezza e della rapidità nella lettura di parole ed è stata evidenziata una tendenza alla significatività relativamente al parametro della rapidità nella lettura del brano MT.
Dal nostro lavoro, è emerso, inoltre, che la presenza di epilessia potrebbe influenzare in qualche misura i processi di acquisizione delle capacità linguistiche complesse, limitando in particolare la capacità di comprensione del testo: il QIV dei soggetti epilettici è risultato, infatti, statisticamente inferiore rispetto ai soggetti non epilettici e l’analisi della regressione ha evidenziato che una quota significativa della varianza, relativamente al parametro della comprensione, può essere spiegata dal QIV e dalla presenza di epilessia.
In conclusione, dallo studio effettuato, emerge il costo della lesione cerebrale precoce a lungo termine, ma la complessità dei fattori in gioco e la variabilità delle prestazioni tra gruppi rende l’analisi dei dati di non univoca interpretazione.
La maggiore compromissione dei lesi destri, riscontrata in modo inatteso nel nostro studio, fa sorgere nuovi interrogativi, aprendo interessanti vie di ricerca per capire quali fattori possono intervenire e concorrere nell’influenzare l’outcome di questa tipologia di soggetti.
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