Tesi etd-09172010-083424 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CATTANI, SERGIO
URN
etd-09172010-083424
Titolo
Realizzazione di un prototipo da laboratorio per lo studio della produzione di biogas da fermentazioni di biomasse
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
AGRICOLTURA BIOLOGICA E MULTIFUNZIONALE
Relatori
relatore Prof. Mazzoncini, Marco
relatore Prof. Mele, Marcello
relatore Prof. Mele, Marcello
Parole chiave
- biogas
- potenzialità produttive
- prototipo
- stime produzioni
Data inizio appello
04/10/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’elaborato vuole evidenziare le potenzialità che il processo di fermentazione anaerobica ha sia nella produzione di energia da fonte rinnovabile, sia come soluzione valida per lo smaltimento di sottoprodotti e reflui di filiere agricole e agroindustriali.
Dopo una prima panoramica sullo stato dell’arte di tale settore, a livello nazionale e comunitario, nella quale vengono riportati dati come la produzione annua di biogas, il suo valore energetico equivalente in rapporto al petrolio, il numero degli impianti presenti ad oggi e le potenzialità produttive nazionali, si sottolinea come, in sintonia con gli ultimi studi eseguiti sulla produzione e diffusione delle energie, i quali propendono verso una tipologia di mini e micro-generazione diffusa sul territorio, si potrebbe favorire lo sviluppo di una serie di piccoli impianti basati sull’anaerobiosi anche là dove non sono presenti grandi accorpamenti di allevamenti o agroindustrie.
Per la nascita di questi piccoli impianti semplificati, anche ad uso esclusivamente aziendale o di piccole realtà artigianali della trasformazione dei prodotti agroalimentari , occorrono studi che aprano loro la strada.
Studi necessari a determinare di volta in volta, in base alla tipologia del sottoprodotto disponibile, la fattibilità e le potenzialità della produzione di biogas da utilizzare anche in autoconsumo interno all’azienda, e che eventualmente stabiliscano una razione ad hoc utilizzando i sottoprodotti comunemente disponibili in loco o nelle vicinanze, senza dover ricorrere all’inserimento nel piano produttivo di colture dedicate, mantenendo così un forte legame con l’idea di fonte rinnovabile e di recupero di materiale di scarto, in modo tale da poter potenzialmente chiudere anche il ciclo produttivo.
I vantaggi sono molteplici: la possibilità di auto prodursi un quantitativo variabile di energia elettrica, termica, o mista, per i propri consumi, trovando allo stesso tempo una via alternativa allo smaltimento dei sottoprodotti, spesso macchinosa e costosa.
Da qui la necessità di creare un piccolo sistema da laboratorio che simuli la digestione anaerobica di piccole quantità di substrati, per iniziare a indagare su tale tematica e stimarne le capacità.
Nell’elaborato vengono riportate le fasi che si sono dovute seguire per la realizzazione tecnica e fisica del prototipo.
Alla fine sono stati eseguiti dei test preliminari per verificare la ripetibilità del suo funzionamento e si è provveduto alla stesura di un protocollo per il suo utilizzo, in modo da ovviare ad inconvenienti procedurali.
I dati raccolti sono stati poi verificati statisticamente per attestarne la bontà.
Nell’ultima parte dell’elaborato vengono tratte le conclusioni sul lavoro svolto fino ad oggi e le possibili strade da seguire per portare avanti tale studio.
Dopo una prima panoramica sullo stato dell’arte di tale settore, a livello nazionale e comunitario, nella quale vengono riportati dati come la produzione annua di biogas, il suo valore energetico equivalente in rapporto al petrolio, il numero degli impianti presenti ad oggi e le potenzialità produttive nazionali, si sottolinea come, in sintonia con gli ultimi studi eseguiti sulla produzione e diffusione delle energie, i quali propendono verso una tipologia di mini e micro-generazione diffusa sul territorio, si potrebbe favorire lo sviluppo di una serie di piccoli impianti basati sull’anaerobiosi anche là dove non sono presenti grandi accorpamenti di allevamenti o agroindustrie.
Per la nascita di questi piccoli impianti semplificati, anche ad uso esclusivamente aziendale o di piccole realtà artigianali della trasformazione dei prodotti agroalimentari , occorrono studi che aprano loro la strada.
Studi necessari a determinare di volta in volta, in base alla tipologia del sottoprodotto disponibile, la fattibilità e le potenzialità della produzione di biogas da utilizzare anche in autoconsumo interno all’azienda, e che eventualmente stabiliscano una razione ad hoc utilizzando i sottoprodotti comunemente disponibili in loco o nelle vicinanze, senza dover ricorrere all’inserimento nel piano produttivo di colture dedicate, mantenendo così un forte legame con l’idea di fonte rinnovabile e di recupero di materiale di scarto, in modo tale da poter potenzialmente chiudere anche il ciclo produttivo.
I vantaggi sono molteplici: la possibilità di auto prodursi un quantitativo variabile di energia elettrica, termica, o mista, per i propri consumi, trovando allo stesso tempo una via alternativa allo smaltimento dei sottoprodotti, spesso macchinosa e costosa.
Da qui la necessità di creare un piccolo sistema da laboratorio che simuli la digestione anaerobica di piccole quantità di substrati, per iniziare a indagare su tale tematica e stimarne le capacità.
Nell’elaborato vengono riportate le fasi che si sono dovute seguire per la realizzazione tecnica e fisica del prototipo.
Alla fine sono stati eseguiti dei test preliminari per verificare la ripetibilità del suo funzionamento e si è provveduto alla stesura di un protocollo per il suo utilizzo, in modo da ovviare ad inconvenienti procedurali.
I dati raccolti sono stati poi verificati statisticamente per attestarne la bontà.
Nell’ultima parte dell’elaborato vengono tratte le conclusioni sul lavoro svolto fino ad oggi e le possibili strade da seguire per portare avanti tale studio.
File
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Tesi_spe...TTANI.pdf | 1.61 Mb |
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