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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09172009-144415


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
VAGLI, RICCARDO
URN
etd-09172009-144415
Titolo
Studio idrogeologico e idrochimico delle sorgenti comprese nel bacino del Rio delle Campore (Comune di Pescaglia, Lucca).
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Puccinelli, Alberto
relatore Dott. Giannecchini, Roberto
correlatore Ing. Mussi, Mario
correlatore Geol. Doveri, Marco
controrelatore Dott. D'Amato Avanzi, Giacomo Alfredo
Parole chiave
  • geochimica
  • Pescaglia
  • sorgenti
  • Idrogeologia
Data inizio appello
16/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
16/10/2049
Riassunto
L’area oggetto di studio del presente lavoro è situata nella catena delle Alpi Apuane sul versante tirrenico nel comune di Pescaglia (LU) all’interno del bacino idrografico del Rio delle Campore.
Lo scopo di questa tesi sperimentale è quello di caratterizzare gli acquiferi, individuati tramite studi geologici e idrogeologici nel lavoro di tesi svolto in contemporanea e contestualmente al presente lavoro, e individuare i circuiti sotterranei di quest’area, sia tramite analisi in situ (ovvero misure di temperatura, portata, pH, conducibilità elettrica e alcalinità), sia con analisi di laboratorio, riguardanti la composizione chimica, il contenuto isotopico dell’idrogeno (D/H), dell’ossigeno (18O/16O) del carbonio (13C/14C).
Dall’osservazione dei dati ottenuti si possono trarre le seguenti informazioni:
 i dati riguardanti la conducibilità elettrica non presentano sostanziali variazioni dai valori tipici di acque che entrano in contatto con rocce carbonatiche, ovvero i valori rientrano in un range che va da 210 S/cm a 380 S/cm. I valori più elevati sono attribuibili a quei punti di misura il cui acquifero ha sede nella formazione dei calcari e marne a posidonia ciò molto probabilmente è dovuto ad uno sviluppo più elevato del suolo.
 i dati riguardanti temperatura, alcalinità e pH non presentano anomalie rilevanti ma rientrano nella norma di acque che hanno circolato in rocce carbonatiche.
 mettendo in relazione i valori isotopici di 18O-2H si evidenzia la posizione di alcuni campioni all’interno delle due rette che esprimono la relazione 18O-2H per l’area mediterranea e per il territorio italiano, si nota che alcuni punti invece mostrano modeste differenze rispetto a queste rette dovute molto probabilmente a fattori morfologici e climatici locali.
 mettendo in relazione i valori isotopici18O) con la quota di emergenza si nota che un buon numero di punti rientrano in un’area compresa tra le due rette della relazione che legano 18O-Quota definendo quindi un’area di alimentazione ubicata in un’area di “transizione” tra il versante ovest e quello più a est del massiccio apuano.
 Con riferimento allo scopo di questo lavoro i dati ottenuti evidenziano che i punti di emergenza monitorati sono dotati di una scarsa mineralizzazione , diagrammando i dati, ottenuti dalle analisi chimiche, su il diagramma di Piper si nota che tutte le emergenze possono essere classificate nella facies bicarbonato – calcica.
Valutando inoltre, i dati ottenuti dal bilancio idrogeologico e dalle curve di esaurimento delle portate di alcune emergenze, si ipotizza la presenza di un acquifero con potenzialità limitate anche se dotato di buone caratteristiche chimiche.
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