Tesi etd-09162021-101218 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BISIGHINI, MATILDE
URN
etd-09162021-101218
Titolo
Progetto BRASSICA: Valutazione del ruolo dei vegetali delle Brassicaceae nel controllo dei disturbi della menopausa iatrogena indotta dai trattamenti ormonali in donne operate di tumore al seno
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA NUTRIZIONE UMANA
Relatori
relatore Prof.ssa Testai, Lara
relatore Dott. Fontana, Andrea
relatore Dott. Ghilli, Matteo
relatore Dott. Fontana, Andrea
relatore Dott. Ghilli, Matteo
Parole chiave
- cancro
- carcinoma mammario
- climaterio
- solfuro di idrogeno
Data inizio appello
04/10/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/10/2091
Riassunto
Il Progetto BRASSICA nasce con l’obiettivo di studiare gli effetti dell’assunzione dei vegetali della famiglia delle Brassicaceae sui sintomi del climaterio, in particolare sui sintomi vasomotori, nelle pazienti con storia di cancro al seno in terapia antiestrogenica. Le terapie adiuvanti per il carcinoma mammario, infatti, possono causare nelle pazienti l’instaurarsi di una condizione di insufficienza ovarica precoce chiamata menopausa iatrogena. La sintomatologia associata a tale condizione è multiforme e peggiora la qualità della vita delle pazienti. La terapia ormonale sostitutiva è sconsigliata per coloro che hanno una storia di cancro al seno, e, sebbene l’efficacia di altri farmaci sia stata valutata, il loro utilizzo comporta anche una serie di effetti collaterali che possono renderne difficile l’assunzione. Per questo motivo, le donne in menopausa iatrogena spesso ricorrono a terapie non convenzionali o all’assunzione di nutraceutici in grado di alleviare i sintomi dominanti. In tal senso, numerose evidenze mostrano l’efficacia dei vegetali della famiglia delle Brassicaceae nell’alleviare la sintomatologia del climaterio e nella prevenzione delle comorbidità connesse alla menopausa, quali rischio cardiovascolare e i disturbi ossei. Inoltre la presenza di sostanze (glucosinolati) con nota attività antitumorale rafforza la convinzione che potrebbero essere utili anche nella prevenzione di recidive.
File
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