Tesi etd-09162019-115455 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CASCI, GRAZIA
URN
etd-09162019-115455
Titolo
I criteri di priorità tra esigenze organizzative e deflazione processuale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Bonini, Valentina
Parole chiave
- art.132-bis disp.att. c.p.p.
- criteri di priorità
- deflazione processuale
- indagini preliminari
- notizie di reato
- ruoli di udienza
Data inizio appello
07/10/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
I criteri di priorità consistono in uno strumento organizzativo originato dalla prassi degli uffici inquirenti e giudicanti e finalizzato a predisporre un ordine di trattazione delle notizie di reato e dei processi derogatorio rispetto al criterio cronologico. L’istituto consente infatti una gestione tempistica dei procedimenti che prescinde dall’ordine sancito dalla data di ricezione delle notizie di reato e ciò sulla base della considerazione della necessità di assicurare la trattazione prioritaria di alcune vicende processuali rispetto ad altre, cronologicamente anteriori ma scevre delle caratteristiche indicizzate nei criteri di priorità.
L’istituto costituisce dunque uno strumento volto ad assicurare una razionalizzata programmazione della gestione del lavoro sia nella fase delle indagini preliminari, sia in quella successiva all’elevazione dell’imputazione. In questa seconda ipotesi il legislatore è intervenuto a regolamentare il fenomeno mediante l’introduzione dell’art.132-bis disp.att. c.p.p., mentre per quanto concerne la fase delle indagini preliminari non è stato effettuato alcun intervento normativo volto a disciplinare l’istituto. Nonostante la mancata regolamentazione, lo strumento dei criteri di priorità è comunque adoperato anche da parte degli uffici inquirenti per effettuare una gestione tempistica delle indagini congrua rispetto all’esigenza di valorizzare determinate situazioni dalle quali emerge la necessità di assicurare la prioritaria trattazione di alcune notizie di reato.
L’istituto costituisce dunque uno strumento volto ad assicurare una razionalizzata programmazione della gestione del lavoro sia nella fase delle indagini preliminari, sia in quella successiva all’elevazione dell’imputazione. In questa seconda ipotesi il legislatore è intervenuto a regolamentare il fenomeno mediante l’introduzione dell’art.132-bis disp.att. c.p.p., mentre per quanto concerne la fase delle indagini preliminari non è stato effettuato alcun intervento normativo volto a disciplinare l’istituto. Nonostante la mancata regolamentazione, lo strumento dei criteri di priorità è comunque adoperato anche da parte degli uffici inquirenti per effettuare una gestione tempistica delle indagini congrua rispetto all’esigenza di valorizzare determinate situazioni dalle quali emerge la necessità di assicurare la prioritaria trattazione di alcune notizie di reato.
File
Nome file | Dimensione |
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doctesi.pdf | 734.13 Kb |
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