Tesi etd-09162016-153313 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RAFFAELLI, CRISTEL
URN
etd-09162016-153313
Titolo
I servizi offerti dagli incubatori certificati: un'analisi empirica
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Dott.ssa Zifaro, Maria
Parole chiave
- focus group
- incubatori certificati
- pmi
- ricerca
- start up innovative
Data inizio appello
03/10/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/10/2086
Riassunto
Il lavoro di tesi ha il compito di indagare e valutare, ricorrendo a un’indagine empirica, se gli incubatori di imprese sono realmente a supporto dell’imprenditorialità e se possiedono e mettono a disposizione gli strumenti necessari alla promozione e allo sviluppo economico delle start up. Ho partecipato con un gruppo di ricercatori e professori dell’Università di Pisa e dell’Università Politecnica delle Marche, ad un progetto di ricerca nazionale, che ha per oggetto la valutazione, da parte delle start up insediate, dei servizi offerti dagli incubatori certificati, con riferimento alla qualità, al grado di soddisfazione e alla loro adeguatezza rispetto a quelle che sono le reali necessità delle imprese. Il lavoro di tesi, presenta i risultati dell’indagine riguardanti la Lombardia, regione scelta poiché possiede il più alto numero di incubatori e di aziende incubate presenti in Italia. La ricerca è ancora in corso ed il prossimo step è quello di estendere l’indagine a tutto il territorio nazionale.
Il primo capitolo descrive il concetto di azienda, di imprenditore e di imprenditorialità, ponendo l’accento sul valore di questi tre elementi per la nascita e lo sviluppo di nuove attività e la conseguente crescita occupazionale del Paese. Sottolinea l’importanza economica delle piccole e medie imprese evidenziando i principali punti di forza e di debolezza. Focalizza inoltre l’attenzione sull’imprenditoria femminile e sulla stretta relazione tra piccola-media impresa e la famiglia. Il secondo capitolo approfondisce il concetto di start up con un focus sulla start up innovativa, partendo dai contributi presenti in letteratura e i requisiti che si rendono necessari per acquisirne lo status, attraverso un’attenta analisi della disciplina civilistica e del quadro normativo. Procede con un confronto tra la disciplina per le start up innovative con quella per le PMI innovative in modo da evidenziare i punti in comune e le principali differenze. In seguito definisce il Business Plan, elencando le principali peculiarità, la modalità di redazione e le finalità. Essendo uno strumento di presentazione dell’idea e della sua fattibilità da parte delle start up, è anche uno dei requisiti necessari per accedere ad un percorso di incubazione, poiché molti incubatori effettuano una pre-selezione delle idee migliori e del loro possibile successo sul mercato attraverso l’analisi di questo documento, è importante prestare attenzione alla sua compilazione.
Nel terzo capitolo si presta l’attenzione all’origine delle prime strutture di incubazione e alle definizioni riportate in letteratura, questo perché non ne sussiste una universalmente riconosciuta, ma grazie ai contributi di storici e ricercatori con le loro pubblicazioni e documentazioni, hanno permesso di raccogliere le peculiarità del fenomeno. Specificando in cosa consiste l’attività di incubazione, si procede con una descrizione dell’evoluzione che ha attraversato queste strutture nel tempo come ad esempio la nascita di molte tipologie e i diversi obiettivi che perseguono. Si prosegue con un’esposizione delle peculiarità della disciplina di riferimento. Dopodiché vengono riportati alcuni dati estratti da un’indagine effettuata dalla Banca d’Italia nel 2012 a supporto di questa tesi. L’ultimo capitolo riassume la metodologia utilizzata per il recupero delle informazioni necessarie ad effettuare una prima analisi valutativa e trarre le prime conclusioni.
Il primo capitolo descrive il concetto di azienda, di imprenditore e di imprenditorialità, ponendo l’accento sul valore di questi tre elementi per la nascita e lo sviluppo di nuove attività e la conseguente crescita occupazionale del Paese. Sottolinea l’importanza economica delle piccole e medie imprese evidenziando i principali punti di forza e di debolezza. Focalizza inoltre l’attenzione sull’imprenditoria femminile e sulla stretta relazione tra piccola-media impresa e la famiglia. Il secondo capitolo approfondisce il concetto di start up con un focus sulla start up innovativa, partendo dai contributi presenti in letteratura e i requisiti che si rendono necessari per acquisirne lo status, attraverso un’attenta analisi della disciplina civilistica e del quadro normativo. Procede con un confronto tra la disciplina per le start up innovative con quella per le PMI innovative in modo da evidenziare i punti in comune e le principali differenze. In seguito definisce il Business Plan, elencando le principali peculiarità, la modalità di redazione e le finalità. Essendo uno strumento di presentazione dell’idea e della sua fattibilità da parte delle start up, è anche uno dei requisiti necessari per accedere ad un percorso di incubazione, poiché molti incubatori effettuano una pre-selezione delle idee migliori e del loro possibile successo sul mercato attraverso l’analisi di questo documento, è importante prestare attenzione alla sua compilazione.
Nel terzo capitolo si presta l’attenzione all’origine delle prime strutture di incubazione e alle definizioni riportate in letteratura, questo perché non ne sussiste una universalmente riconosciuta, ma grazie ai contributi di storici e ricercatori con le loro pubblicazioni e documentazioni, hanno permesso di raccogliere le peculiarità del fenomeno. Specificando in cosa consiste l’attività di incubazione, si procede con una descrizione dell’evoluzione che ha attraversato queste strutture nel tempo come ad esempio la nascita di molte tipologie e i diversi obiettivi che perseguono. Si prosegue con un’esposizione delle peculiarità della disciplina di riferimento. Dopodiché vengono riportati alcuni dati estratti da un’indagine effettuata dalla Banca d’Italia nel 2012 a supporto di questa tesi. L’ultimo capitolo riassume la metodologia utilizzata per il recupero delle informazioni necessarie ad effettuare una prima analisi valutativa e trarre le prime conclusioni.
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