Tesi etd-09162014-144734 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CATALANOTTO, GIOVANNA
URN
etd-09162014-144734
Titolo
Fare la differenza: il valore delle Simulazione nella formazione medica
Le Non-Technical Skills e la gestione del rischio clinico nell’esperienza pisana
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Bonechi, Lucia
Parole chiave
- Formazione in simulazione
Data inizio appello
20/10/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Valorizzare la formazione come leva e opportunità per il cambiamento rappresenta un’innovazione di sistema e una sfida per il Servizio sanitario.
Il presente elaborato si propone di analizzare la tematica della formazione in Simulazione ripercorrendone le origini e indicandone le graduali integrazioni nei sistemi sanitari. E’ chiaro che il compito del personale sanitario è di per sé molto complesso, ancora di più se lo rapportiamo alle situazioni di emergenza, ove tutti gli operatori sono impegnati nel prevenire gli eventi critici e nel risolvere quelli già in atto. La continua modificazione dei quadri clinici, la necessità di fornire soluzioni corrette e veloci, il verificarsi di più eventi nello stesso momento, che richiedono risposte simultanee, rende l’operare dei sanitari molto stressante e quindi maggiormente soggetto a errori.
Di fronte a questa realtà, nasce la proposta di offrire una formazione in “Simulazione”, una metodologia di studio e analisi della realtà che permette di ricreare in ambiente protetto le condizioni di crisi quotidiane e consente agli operatori di affrontare, senza rischi per il paziente, le possibili situazioni di stress o di errore. L’analisi degli eventi avversi in sanità rivela che molto spesso le cause sono da attribuire non tanto a inadatte conoscenze cliniche quanto a mancanze nelle abilità di tipo non-tecnico: difetti di comunicazione, insufficiente lavoro di equipe, distorta percezione della realtà, errati processi decisionali. Così nasce la necessità di offrire una formazione di team centrata sugli aspetti relazionali e cognitivi, favorendo la diffusione delle Non-Technical Skills utili alla gestione dei rischi. Queste competenze sono appunto quelle che più di altre si trasmettono attraverso la tecnica della simulazione.
Una particolare attenzione è stata rivolta alle iniziative intraprese a questo proposito dalla Regione Toscana, la prima a livello nazionale che si è prefissata l’obiettivo di promuovere la simulazione in medicina. Dati empirici dimostrano che una corretta ed efficiente politica di gestione del rischio diminuisce gli eventi avversi; non a caso nella Regione Toscana il trend degli errori clinici e delle denunce è in controtendenza rispetto al Paese.
Ai fini della ricerca, è stato somministrato ai dipendenti dell’AOUP partecipanti a specifici corsi di simulazione un questionario, le cui domande intendevano rilevare il giudizio e l’opinione personale riguardo a tale esperienza. I risultati hanno dimostrato l’interesse dei dipendenti per la simulazione, il 100% dei partecipanti, infatti, ritiene tale metodologia un ottimo incentivo per aggiornare la propria formazione clinico-sanitaria e migliorare la performance.
Da una riflessione più attenta sull’adozione e integrazione della simulazione in ambito accademico e professionale possiamo affermare che per una formazione in simulazione importante ed efficace un ruolo significativo è svolto dalla comunicazione interna all’organizzazione, sia top-down che bottom-up. Per effettuare formazione attraverso le tecniche di simulazione occorre comunicare chiaramente gli obiettivi formativi in modo che ognuno possa autovalutare la propria preparazione e richiedere personalmente la partecipazione agli eventi formativi di cui necessita.
Il presente elaborato si propone di analizzare la tematica della formazione in Simulazione ripercorrendone le origini e indicandone le graduali integrazioni nei sistemi sanitari. E’ chiaro che il compito del personale sanitario è di per sé molto complesso, ancora di più se lo rapportiamo alle situazioni di emergenza, ove tutti gli operatori sono impegnati nel prevenire gli eventi critici e nel risolvere quelli già in atto. La continua modificazione dei quadri clinici, la necessità di fornire soluzioni corrette e veloci, il verificarsi di più eventi nello stesso momento, che richiedono risposte simultanee, rende l’operare dei sanitari molto stressante e quindi maggiormente soggetto a errori.
Di fronte a questa realtà, nasce la proposta di offrire una formazione in “Simulazione”, una metodologia di studio e analisi della realtà che permette di ricreare in ambiente protetto le condizioni di crisi quotidiane e consente agli operatori di affrontare, senza rischi per il paziente, le possibili situazioni di stress o di errore. L’analisi degli eventi avversi in sanità rivela che molto spesso le cause sono da attribuire non tanto a inadatte conoscenze cliniche quanto a mancanze nelle abilità di tipo non-tecnico: difetti di comunicazione, insufficiente lavoro di equipe, distorta percezione della realtà, errati processi decisionali. Così nasce la necessità di offrire una formazione di team centrata sugli aspetti relazionali e cognitivi, favorendo la diffusione delle Non-Technical Skills utili alla gestione dei rischi. Queste competenze sono appunto quelle che più di altre si trasmettono attraverso la tecnica della simulazione.
Una particolare attenzione è stata rivolta alle iniziative intraprese a questo proposito dalla Regione Toscana, la prima a livello nazionale che si è prefissata l’obiettivo di promuovere la simulazione in medicina. Dati empirici dimostrano che una corretta ed efficiente politica di gestione del rischio diminuisce gli eventi avversi; non a caso nella Regione Toscana il trend degli errori clinici e delle denunce è in controtendenza rispetto al Paese.
Ai fini della ricerca, è stato somministrato ai dipendenti dell’AOUP partecipanti a specifici corsi di simulazione un questionario, le cui domande intendevano rilevare il giudizio e l’opinione personale riguardo a tale esperienza. I risultati hanno dimostrato l’interesse dei dipendenti per la simulazione, il 100% dei partecipanti, infatti, ritiene tale metodologia un ottimo incentivo per aggiornare la propria formazione clinico-sanitaria e migliorare la performance.
Da una riflessione più attenta sull’adozione e integrazione della simulazione in ambito accademico e professionale possiamo affermare che per una formazione in simulazione importante ed efficace un ruolo significativo è svolto dalla comunicazione interna all’organizzazione, sia top-down che bottom-up. Per effettuare formazione attraverso le tecniche di simulazione occorre comunicare chiaramente gli obiettivi formativi in modo che ognuno possa autovalutare la propria preparazione e richiedere personalmente la partecipazione agli eventi formativi di cui necessita.
File
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Tesi_Magistrale.pdf | 6.08 Mb |
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