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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09162011-152935


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
MESSINI, ROBERTA
URN
etd-09162011-152935
Titolo
Ocratossina A nel sangue di cani affetti da insufficienza renale cronica
Dipartimento
MEDICINA VETERINARIA
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Guidi, Grazia
correlatore Dott. Meucci, Valentina
controrelatore Dott.ssa Marchetti, Veronica
Parole chiave
  • Ocratossina A
  • insufficienza renale cronica
  • cane
  • ELISA
  • HPLC.
Data inizio appello
28/10/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/10/2051
Riassunto
L’ocratossina A (OTA) è una micotosina prodotta dal metabolismo secondario di alcuni funghi appartenenti al genere Aspergillus e Penicillium. L’esposizione a tale tossina avviene attraverso l’ingestione di alimenti contaminati. Questa tossina mostra propietà nefrotossiche, neurotossiche, cancerogene e immunotossiche. L’ocratossina è stata ritrovata in diversi alimenti compresi quelli per animali domestici. Lo scopo della presente tesi è stato quello di determinare l’eventuale presenza e la quantità dell’ocratossina in campioni di sangue di cani affetti da insufficienza renale cronica e in quelli di cani sani. Le analisi sono state condotte con l’utilizzo di un kit ELISA e attraverso una metodica HPLC con rivelatore fluorimetrico. Il contenuto medio dell’ocratossina nei campioni di sangue dei cani malati è risultato essere di 294.6 ±66.39 ppt e di 29.5±12.37 ppt in quelli dei cani sani. Solo in un campione di sangue di cane malato su 21 totali non era presente l’ocratossina, mentre, tra i 23 sani, erano 10 i campioni in cui l’ocratossina non è stata ritrovata. Non sono state osservate correlazioni significative tra i valori di ocratossina dei cani malati e i rispettivi valori di peso, età, creatinina, urea e GFR. Questi risultati potrebbero indicare che la presenza dell’ocratossina nel sangue dei cani malati possa non essere dovuta ad una diminuita filtrazione glomerulare, bensì, che possa essere l’ocratossina stessa un fattore di progressione del danno renale.
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