Tesi etd-09162009-152952 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
OLOBARDI, ALESSIO
URN
etd-09162009-152952
Titolo
Il sistema di controllo interno: l'attività di testing per l'implementazione della Legge 262/2005
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
MANAGEMENT & CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. D'Onza, Giuseppe
Parole chiave
- chef financial officer
- dirigente preposto
- internal control
- Legge 262/2005
- Sarbanes oxley act
- sistema di controllo interno
- Testing 262/05
Data inizio appello
07/10/2009
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
07/10/2049
Riassunto
A seguito degli scandali finanziari che hanno interessato il mondo economico agli inizi del 2000, è aumentata la necessità di trasparenza e il bisogno di creare un sistema di controllo interno più efficace. In molti paesi sono nate leggi che mirano a tutelare gli stackholder, i pionieri di questo cambiamento sono stati gli americani i quali hanno emanato la Sarbanes Oxley Act .
Anche l’Italia si è mossa nella stessa direzione con l’emanazione nel dicembre del 2005 della legge n.262, detta “legga sul risparmio”, nella quale il legislatore ha creato ad una figura ad-hoc, il Dirigente Preposto, il cui compito è il rilascio di una dichiarazione di adeguatezza delle procedure amministrativo contabili.
Nella trattazione viene affrontato il tema del sistema di controllo interno, analizzandone le definizioni che alcuni autori hanno dato. L'analisi si estende anche alle componenti stesse del sistema, di seguito elencate:
1. Ambiente di controllo
2. Valutazione di rischi
3. Attività di controllo
4. Informazione e comunicazione
5. Monitoraggio
Da questa analisi è emerso che affinchè il sistema di controllo adottato dalla società sia adeguato le cinque componenti devono essere tutte presenti, in quanto risultano essere tutte quante collegate e interdipendenti influensandosi reciprocamente.
Nel presente lavoro viene posta l'attenzione anche sull'ERM (Enterprise Risk Management) il quale viene considerato come l'evoluzione del sistema di controllo interno. A differenza di quest'ultimo l'ERM è composto da otto componenti (Ambiente interno, Definizione degli obiettivi, Identificazione degli eventi, Valutazione del rischio, Risposta al rischio, Attività di controllo, Informazioni e comunicazioni, Monitoraggio) le quali, analogamente al sistema di controllo interno, sono strettamente interdipendenti.
La trattazione prosegue affrontando la Legge 262/05, in particolare viene posta l'attenzione sull'introduzione nella compagine societaria della nuova figura, il Dirigente Preposto il cui compito è quello di attestare la correttezza e l'adeguatezza delle procedure amministrativo contabili, al fine di avere una corretta rappresentazione del bilancio.
Negli ultimi due capitoli viene analizzata l'attività di testing da un punto di vista sia teorico sia pratico. Tale attività è utilizzata per la verifica delle procedure e che permette di verificare, in ambito della legge 262/05, l’adeguatezza dei controlli che sono stati posti in essere al fine di eliminare i rischi derivanti dallo svolgimento delle attività. Tale attività, infatti, permette al dirigente preposto di avere un feedback sui controlli, e quindi sulle procedure, presenti in azienda.
Il presente lavoro si conclude con un caso prati di attività di testing nella società Alfa S.p.A.. Tale caso deriva dalla mia reale esperienza maturata in questo anno in Protiviti, la quale mi ha permesso di acquisire conoscenze in merito all’attività di testing.
Anche l’Italia si è mossa nella stessa direzione con l’emanazione nel dicembre del 2005 della legge n.262, detta “legga sul risparmio”, nella quale il legislatore ha creato ad una figura ad-hoc, il Dirigente Preposto, il cui compito è il rilascio di una dichiarazione di adeguatezza delle procedure amministrativo contabili.
Nella trattazione viene affrontato il tema del sistema di controllo interno, analizzandone le definizioni che alcuni autori hanno dato. L'analisi si estende anche alle componenti stesse del sistema, di seguito elencate:
1. Ambiente di controllo
2. Valutazione di rischi
3. Attività di controllo
4. Informazione e comunicazione
5. Monitoraggio
Da questa analisi è emerso che affinchè il sistema di controllo adottato dalla società sia adeguato le cinque componenti devono essere tutte presenti, in quanto risultano essere tutte quante collegate e interdipendenti influensandosi reciprocamente.
Nel presente lavoro viene posta l'attenzione anche sull'ERM (Enterprise Risk Management) il quale viene considerato come l'evoluzione del sistema di controllo interno. A differenza di quest'ultimo l'ERM è composto da otto componenti (Ambiente interno, Definizione degli obiettivi, Identificazione degli eventi, Valutazione del rischio, Risposta al rischio, Attività di controllo, Informazioni e comunicazioni, Monitoraggio) le quali, analogamente al sistema di controllo interno, sono strettamente interdipendenti.
La trattazione prosegue affrontando la Legge 262/05, in particolare viene posta l'attenzione sull'introduzione nella compagine societaria della nuova figura, il Dirigente Preposto il cui compito è quello di attestare la correttezza e l'adeguatezza delle procedure amministrativo contabili, al fine di avere una corretta rappresentazione del bilancio.
Negli ultimi due capitoli viene analizzata l'attività di testing da un punto di vista sia teorico sia pratico. Tale attività è utilizzata per la verifica delle procedure e che permette di verificare, in ambito della legge 262/05, l’adeguatezza dei controlli che sono stati posti in essere al fine di eliminare i rischi derivanti dallo svolgimento delle attività. Tale attività, infatti, permette al dirigente preposto di avere un feedback sui controlli, e quindi sulle procedure, presenti in azienda.
Il presente lavoro si conclude con un caso prati di attività di testing nella società Alfa S.p.A.. Tale caso deriva dalla mia reale esperienza maturata in questo anno in Protiviti, la quale mi ha permesso di acquisire conoscenze in merito all’attività di testing.
File
Nome file | Dimensione |
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Cap._1_I...terno.pdf | 351.30 Kb |
Cap_2_Gl...terno.pdf | 80.28 Kb |
Cap_3_e_...a_262.pdf | 222.02 Kb |
Introduzione.pdf | 8.57 Kb |
1 file non consultabili su richiesta dell’autore. |