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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09162007-183724


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Paoletti, Lucia
URN
etd-09162007-183724
Titolo
Impiego di piante erbacee spontanee in miscuglio per l'arredo del verde urbano e peri-urbano.
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE
Relatori
Relatore Prof. Malorgio, Fernando
Parole chiave
  • specie spontanee
  • biodiversità
  • wildflowers
Data inizio appello
15/10/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
15/10/2047
Riassunto
Tra gli obbiettivi prioritari della politica ambientale dell’Unione Europea, figurano le tematiche della riduzione dei consumi idrici, la protezione della biodiversità, la protezione dei suoli e la qualità della vita. L’utilizzo indiscriminato di diserbanti e fertilizzanti che a volte si è verificato nel corso dei decenni, ha portato alla scomparsa dalle campagne di specie erbacee perenni ed annuali, tipiche infestanti dei campi. Queste specie, considerate infestanti da un punto di vista agronomico, da un punto di vista ecologico rappresentano un patrimonio di biodiversità e costituiscono la fisionomia caratteristica dei campi fioriti delle aree rurali. Recentemente le specie erbacee spontanee stanno assumendo una larga diffusione in virtù sia dell’azione di recupero e rinaturalizzazione di aree degradate, sia di conservazione della natura. L’impiego di queste specie permette di restituire al paesaggio un minimo di gradevolezza e funzionalità compromesse da interventi, talvolta necessari, altre volte no, che hanno deturpato in maniera intollerabile il paesaggio. Su questi presupposti si basano le prove volte ad osservare il comportamento di specie erbacee spontanee in miscuglio, sia autoctone, che alloctone di climi simili al nostro, per osservare l’eventuale competizione esistente tra le varie piante e per creare dei prati fioriti a bassa manutenzione, ma ad alto valore ornamentale ed ecologico. Un altro obiettivo è quello di valutare l’influenza dell’epoca di taglio sullo sviluppo e sulla densità di popolazione del miscuglio.
Il miscuglio denominato MIX 1 autostrade, aveva la seguente composizione floristica: Achillea millefolium, Centaurea cyanus, Dianthus carthusianorum, Leontodon tuberosus, Leucanthemum vulgare, Matricaria chamomilla, Nigella damascena, Papaver rhoeas, Salvia nemorosa, Silene armeria. Poiché nel tempo alcune specie sono scomparse e altre hanno raggiunto uno sviluppo eccessivo, il miscuglio può essere impiegato lungo le infrastrutture stradali, escludendo le specie più competitive (es. Centaurea cyanus). Per quanto riguarda l’epoca di taglio, quello effettuato nel mese di agosto si è rilevato il migliore compromesso per contenere l’altezza, la biomassa prodotta e mantenere comunque una buona presenza delle specie nel miscuglio.
Nel miscuglio denominato MIX 2 urbano basso, erano presenti: Ammi majus, Anthemis tinctoria, Calendula officinalis, Centaurea cyanus, Chrysanthemum segetum, Eschscholzia californica, Knautia arvensis, Leucanthemum vulgare, Linum usitatissimum, Matricaria chamomilla, Xeranthemum annuum. Anche in questo caso alcune specie sono scomparse nel secondo anno di prove, altre hanno sviluppato biomassa e altezza considerevoli, facendo così ritenere idoneo questo miscuglio per una gestione annuale, dove il contenimento della vegetazione è realizzato dalla gestione stessa. Per un impianto di taglia ridotta dovremo comunque eliminare le specie che hanno mostrato un accrescimento notevole, fin dal primo anno, come Ammi majus, Centaurea cyanus, Chrysanthemum segetum, Leucanthemum vulgare e Linum usitatissimum. Un taglio realizzato in agosto in questo caso risulta ottimale per il contenimento della biomassa e l’altezza delle piante, anche se fa riscontrare un minor numero di piante/m2 e una minore percentuale di presenza delle singole specie nel miscuglio.
Il miscuglio denominato MIX 3 urbano alto, presentava la seguente composizione floristica: Agrostemma githago, Cichorium intybus, Cosmos sulphureus, Daucus carota, Linum usitatissimum e Papaver rhoeas Shirley. Tra queste alcune piante hanno manifestato difficoltà di disseminazione dopo i tagli del primo anno, mentre altre hanno preso il sopravvento, come Cichorium intybus, che si consiglia di escludere data l’elevata altezza raggiunta e la biomassa prodotta. In generale si tratta di specie dall’accrescimento e dallo sviluppo notevole, per cui tale miscuglio si ritiene valido per impianti nei quali non siano da rispettare limiti di altezza. Anche per questo miscuglio il compromesso ideale per una giusta epoca di taglio è risultato il mese di agosto.
Per quanto riguarda la fioritura, i dati rilevati per tutti e tre i miscugli hanno mostrato una durata prolungata (da 105 a 165 giorni) e una buona scalarità, pertanto si conferma valida la tecnica della semina in miscuglio per ottenere fioriture prolungate e valide dal punto di vista estetico in considerazione della variegata composizione floristica.
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