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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09152022-090148


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE VITIS, MARINA
URN
etd-09152022-090148
Titolo
Efficacia di supplementi dietetici nella prevenzione della degenerazione maculare: uno studio comparativo
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Prof. Cammalleri, Maurizio
relatore Dott. Amato, Rosario
Parole chiave
  • nutraceutici
  • olio di calanus
  • maculopatia
  • amd secca
Data inizio appello
25/10/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/10/2062
Riassunto
La degenerazione maculare senile (AMD) è una delle cause principali di compromissione della funzionalità visiva dovuta a cambiamenti strutturali e funzionali di alcune componenti della retina esterna, in particolare dei fotorecettori e dell’epitelio pigmentato retinico (RPE). Queste alterazioni sono causate, nella prima fase della malattia (AMD secca), dall’accumulo di aggregati di materiale extracellulare (drusen) che si depositano tra RPE e membrana di Bruch. I principali meccanismi molecolari coinvolti nella formazione di questi aggregati sono stress ossidativo e infiammazione, che svolgono un ruolo primario non solo per la genesi ma anche per la progressione dell’AMD. Sebbene esistano delle terapie per la forma avanzata della malattia, sono tutt’oggi non disponibili trattamenti efficaci per le fasi precoci; questo spinge la ricerca a volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti. Negli ultimi anni, è nato un forte interesse verso l’utilizzo dei nutraceutici, nutrienti di origine naturale dotati di una spiccata attività anti-infiammatoria e antiossidante, la cui alta disponibilità e i bassi effetti collaterali li rendono buoni candidati per la prevenzione e il contrasto di diverse retinopatie, tra cui l’AMD. Sebbene non sia stato stabilito alcun modello animale che ricapitoli completamente le caratteristiche umane della fase secca dell’AMD, alcune tra le principali caratteristiche patologiche di questa fase sono riprodotte dal modello murino indotto da iniezione subretinica di polietilene glicole (PEG-400). Questo modello, infatti, sviluppa drusen accompagnati da degenerazione progressiva della retina esterna e atrofia dell’RPE. In questo modello, è stato riscontrato che l'integrazione alimentare con una miscela a base di acidi grassi contrasta la produzione di citochine pro-infiammatorie e angiogeniche migliorando così gli eventi degenerativi nella retina associati all'AMD.
Nel presente studio, il modello murino PEG-400 è stato utilizzato per confrontare l'efficacia di due composti somministrati per via orale a base di luteina/astaxantina in combinazione con acidi grassi ω-3 di origine ittica (olio di pesce) o derivanti da olio di Calanus, una nuova sorgente di acidi grassi ω-3 estratti dallo zooplancton marino Calanus finmarchicus. Entrambe le miscele sono state somministrate quotidianamente 15 giorni prima e 15 giorni dopo l’induzione del danno. L'efficacia della supplementazione dietetica è stata studiata valutando i marcatori di stress ossidativo, marcatori infiammatori e l’attivazione della glia nella retina. I dati molecolari e biochimici sono stati correlati con l'analisi strutturale e immunoistochimica della retina.
L’analisi dei dati dimostra che entrambi i composti determinano una riduzione significativa dei livelli proteici dei marcatori di stress ossidativo e d’infiammazione. In particolar modo, la miscela contenente olio di Calanus mostra una maggiore attività antiossidante e anti-infiammatoria rispetto alla miscela contenente olio di pesce. Tali risultati sono stati confermati dall’ analisi immunoistochimica e istologica che evidenziano come la somministrazione delle due miscele sia in grado di preservare la struttura dell’RPE e lo spessore dello strato nucleare retinico esterno dall’alterazione dovuta all’iniezione sub-retinica di PEG-400.
I risultati di questo studio dimostrano che la somministrazione di luteina/astaxantina in combinazione con olio di Calanus ha un’efficacia migliore rispetto a quella contenente olio di pesce. Questi risultati possono offrire nuove prospettive non solo per implementare le nostre conoscenze sull’efficacia degli integratori alimentari nel contrastare i danni retinici, ma anche per ampliare eventuali interventi nutrizionali complementari.
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