• alternatività iva-registro
• cessione di azienda
• pacchetto clienti
• sostanza sulla forma

La cessione del pacchetto clienti è un’operazione per la quale il legislatore fiscale non ha fornito espressa disciplina, perciò la qualificazione tributaria richiede un’approfondita valutazione. Nel caso in cui sia trasferito tramite una più ampia operazione di aggregazione aziendale è pacifico che si tratti di cessione di azienda (o un ramo di essa), dove la clientela costituisce parte dell’avviamento. Al contrario, risulta ben più complesso esprimersi in merito alla cessione separata del solo pacchetto clienti. Si potrebbe dunque trattare di cessione di singolo bene oppure di cessione di ramo di azienda: la prima è soggetta ad imposta di registro in misura fissa, rientrando nelle operazioni imponibili IVA; la cessione di azienda, invece, è esclusa dal campo di applicazione dell’IVA ai sensi dell’art. 2, D.P.R. n. 633/1972, mentre è soggetta ad imposta di registro in misura proporzionale in virtù del principio di alternatività ex art. 40, D.P.R. n. 131/1986. Alla luce di queste considerazioni, il lavoro segue un percorso logico che prendendo le mosse dalla nozione di azienda di cui all’art. 2555 c.c., analizza in seguito, tenuto conto delle esigenze tributarie, la nozione fiscale di azienda prevalente in dottrina per capire quando si ha il suo trasferimento. Conseguentemente, la registrazione contabile comporta una rappresentazione sostanziale dell’operazione che si replica in sede fiscale tramite il principio di derivazione rafforzata dell’imponibile dal risultato civilistico. In conclusione, un’accurata analisi caso per caso è indispensabile, in quanto solo in determinate realtà economiche in cui il pacchetto clienti rappresenta un elemento fondamentale potrà configurarsi una cessione di ramo d’azienda.