Tesi etd-09152011-150104 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PAPALEO, ELENA
URN
etd-09152011-150104
Titolo
David Dabydeen, "A Harlot's Progress". Ekphrasis, memoria e oblio. (Traduzione di "A Harlot's Progress" di David Dabydeen)
Dipartimento
LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
Corso di studi
TRADUZIONE DEI TESTI LETTERARI E SAGGISTICI
Relatori
relatore Dott. Ciompi, Fausto
Parole chiave
- Dabydeen
- Hogarth
- memoria
- postcoloniale
- postmoderno
- schiavitù
Data inizio appello
20/10/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi verte sulla traduzione e l’analisi del romanzo A Harlot’s Progress di David Dabydeen.
Raccontare il romanzo di Dabydeen non è una cosa semplice, poiché il narratore stesso giunge alla conclusione che la sua storia non si può raccontare. Difatti parte dallo scetticismo postmoderno sull'impossibilità di ricostruire il passato.Tuttavia, in linea generale si può dire che Mungo, il protagonista, ormai vecchio, viene scovato nel suo rifugio a Londra da Mr Pringle, il giovane segretario del Comitato per l'Abolizione della Schiavitù. Quest'ultimo vorrebbe che Mungo, prima di morire, gli raccontasse la storia della sua vita come ex schiavo nero, per pubblicarla e suscitare la compassione del pubblico che in tal modo sosterrebbe la causa dell'abolizione della schiavitù. Percependo le mire egoistiche di Mr Pringle, che in realtà punta soltanto al suo successo personale, Mungo comincia a farfugliare in un inglese sgrammaticato una miriade di versioni contraddittorie sulla sua vita, ponendo l'accento su argomenti considerati da Pringle come taboo: sesso, violenza, denaro. In realtà, come si evince nel corso del romanzo, Mungo è ben istruito, anche se l'origine della sua istruzione resta uno dei tanti misteri.
Il romanzo è ricco di richiami intertestuali sia a testi precedenti o contemporanei, sia a opere d'arte. Particolarmente importante è il richiamo, sotto forma di omaggio (ma anche di critica) al ciclo di incisioni del pittore inglese del 1700 W. Hogarth, da cui il romanzo di Dabydeen trae il titolo.
Raccontare il romanzo di Dabydeen non è una cosa semplice, poiché il narratore stesso giunge alla conclusione che la sua storia non si può raccontare. Difatti parte dallo scetticismo postmoderno sull'impossibilità di ricostruire il passato.Tuttavia, in linea generale si può dire che Mungo, il protagonista, ormai vecchio, viene scovato nel suo rifugio a Londra da Mr Pringle, il giovane segretario del Comitato per l'Abolizione della Schiavitù. Quest'ultimo vorrebbe che Mungo, prima di morire, gli raccontasse la storia della sua vita come ex schiavo nero, per pubblicarla e suscitare la compassione del pubblico che in tal modo sosterrebbe la causa dell'abolizione della schiavitù. Percependo le mire egoistiche di Mr Pringle, che in realtà punta soltanto al suo successo personale, Mungo comincia a farfugliare in un inglese sgrammaticato una miriade di versioni contraddittorie sulla sua vita, ponendo l'accento su argomenti considerati da Pringle come taboo: sesso, violenza, denaro. In realtà, come si evince nel corso del romanzo, Mungo è ben istruito, anche se l'origine della sua istruzione resta uno dei tanti misteri.
Il romanzo è ricco di richiami intertestuali sia a testi precedenti o contemporanei, sia a opere d'arte. Particolarmente importante è il richiamo, sotto forma di omaggio (ma anche di critica) al ciclo di incisioni del pittore inglese del 1700 W. Hogarth, da cui il romanzo di Dabydeen trae il titolo.
File
Nome file | Dimensione |
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1_Frontespizio.pdf | 58.14 Kb |
2_Dedica.pdf | 81.10 Kb |
3_Indice.pdf | 116.85 Kb |
4_Saggio.pdf | 633.44 Kb |
5_Traduzione.pdf | 511.36 Kb |
6_Bibliografia.pdf | 148.75 Kb |
7_Immagini.pdf | 1.25 Mb |
8_Ringraziamenti.pdf | 68.81 Kb |
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