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• vulcanizzazione

Lo scopo del presente lavoro di tesi è: lo studio di una tecnica, a temperatura controllata, per la devulcanizzazione di gomme EPDM ed SBR mediante l’utilizzo delle microonde. Questo studio rispecchia la necessità di un riutilizzo dei prodotti vulcanizzati, come i pneumatici per l’impiego automobilistico, tale riutilizzo è legato al gravoso problema della gestione di rifiuti che le società industrialmente evolute producono in grandi quantità; in particolare, nella sola Unione Europea, si può stimare una produzione di circa 220 milioni di pneumatici usati che si traducono in circa 3,4 milioni di tonnellate di carcasse da smaltire o riciclare.
Le tecniche attualmente utilizzate per lo smaltimento e il recupero dei pneumatici, risultano essere inquinanti, salvo il caso in cui si proceda alla ricostruzione (operazione che permette di raddoppiare il ciclo di vita del pneumatico).
La struttura interna dei pneumatici e delle gomme vulcanizzate, è caratterizzata da un network di reticoli chimici che ne rendono difficoltoso il recupero. Per ovviare a questo inconveniente bisogna spezzare questi legami intermolecolari mediante i processi di devulcanizzazione. Questi processi sono l’alternativa più promettente alle tecniche di smaltimento tradizionali, visto che potrebbero permettere il parziale o totale riciclo di tali gomme come materie prime nel processo di produzione.
Le mescole per le gomme da devulcanizzare, sono state cortesemente fornite dalla società Bridgestone TCE di Roma. La mescola fornita, è stata vulcanizzata in laboratorio ed ha permesso di produrre il materiale da sottoporre ai nostri test di devulcanizzazione.
Nel lavoro di tesi sono state effettuate le prove di devulcanizzazione tramite microonde, andando a controllare la temperatura interna del materiale. Le prove eseguite, hanno permesso di determinare i vari comportamenti delle gomme una volta sollecitate dal campo elettromagnetico del forno. Da questo studio è stato possibile ottenere un metodo di devulcanizzazione standard per i materiali. La messa a punto del metodo è stata eseguita controllando la temperatura del materiale sia in modo manuale che automatico, con un sistema di controllo PID.