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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09142023-152108


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LO MANTO, CESARE
URN
etd-09142023-152108
Titolo
I fondamenti della pena detentiva: dal concetto di Controllo Sociale all’istituzione carceraria moderna
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
  • carcere
  • controllo sociale
  • pena
Data inizio appello
23/10/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il dibattito in merito al concetto di “controllo sociale”, inevitabilmente collegato alla ricerca delle cause e delle motivazioni che conducono l’individuo all’atto deviante, subì una svolta decisiva negli anni Sessanta grazie all’operato di E. Shuterland e C. Wright Mills. L’atto punitivo non viene più inteso come semplice risposta alla devianza, ma può divenire la causa stessa di processi che contribuiscono alla sua creazione e diffusione. Vengono, così, messe in discussione l’amministrazione della giustizia e l’uso della forza.
Ma perché si punisce? Il castigo è generalmente giustificato secondo due approcci normativi differenti: utilitarismo e retributivismo. Il costituente, l’Onu ed il Consiglio d’Europa hanno nel tempo promosso interventi che assicurassero l’umanizzazione della pena, la valorizzazione delle risorse della persona ed il rispetto della dignità umana, affinché il percorso di supporto in carcere potesse essere mezzo per la trasformazione del reo da problema a risorsa, per sé stesso e per la società.
A partire dalla riforma dell’Ordinamento penitenziario, ovvero la legge n° 354 del 1975, numerosi passi sono stati fatti in questa direzione. Un’analisi attenta dei dati però, riguardanti caratteristiche delle strutture detentive, composizione e numero dei detenuti è a dimostrazione di quanta strada ci sia ancora da percorrere, per trasformare la pena in risorsa, oltre che per la società, per il condannato stesso e dando ad esso modo di acquisire consapevolezza, competenze spendibili al momento della fine della pena e corretti modelli di comportamento.
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