Tesi etd-09142006-084546 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Gini, Stella
Indirizzo email
stellagini@virgilio.it
URN
etd-09142006-084546
Titolo
Corporate Performance Management: il caso "Gruppo Servizi S.r.l."
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
STRATEGIE E GOVERNO DELL'AZIENDA
Relatori
Relatore Prof. Bianchi Martini, Silvio
Parole chiave
- Corporate Performance Management
- Gestione delle Performance Aziendali
- Unificazione dei processi
Data inizio appello
09/10/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Uno strumento unificato in ambito Finance appare una valida risposta alle mutate esigenze del CFO. Le dinamiche in atto stanno spostando la portata delle tematiche Finance verso una prospettiva sempre più "enterprisewide", passaggio obbligato per perseguire gli obiettivi di corporate performance.
I processi di budgeting, closing&consolidation sono strettamente interconnessi e le applicazioni dovranno avere "capabilities" in grado di indirizzare il più possibile queste esigenze: devono essere flessibili, rapide nell'implementazione, in grado di supportare attività collaborative, ma soprattutto concepite su tecnologie unificate. Un "drilldown" che permetta di andare nel dettaglio dei processi di misurazione e controllo fino alle singole aree di risultato offre al CFO evidenze sulle attività aziendali e consente di relazionarsi con gli stessi responsabili delle operation. Disaggregando i dati lungo le linee di business più critiche, si possono misurare ad esempio gli impatti sui KPI (Key Performance Indicators) aziendali.
Il prodotto di Gruppo Servizi per il CPM è uno strumento che si avvale delle logiche della partita doppia come presupposto per la tracciabilità e la coerenza dei dati. L'aderenza rispetto ai nuovi principi contabili assicura inoltre il rispetto dei requisiti di compliance.
Molte aziende hanno compreso la necessità di uscire dalle procedure macchinose che vedono ancora una forte componente manuale tra le attività contabili e quelle di closing e consolidation. Visibilità e controllo centralizzati, ma con estensione sempre più addentrata nelle attività operazionali, appaiono quindi presupposti essenziali per consentire al CFO di svolgere correttamente il proprio ruolo di controllo e advisor dei risultati e delle performance aziendali. Due leve appaiono quindi importanti:
• La gestione del dato
• I processi
E' importante sottolineare che la qualità dei processi di CPM è direttamente proporzionale alla "qualità del dato": strumenti avanzati non producono risultati accettabili se i processi sottostanti non sono mappati, la fonte dei dati imperfetta e le informazioni non aggiornate. L'univocità dei dati diventa il primo presupposto per unificare i processi in ambito finance.
Il prodotto offerto dall’azienda toscana si presenta come prodotto unificato sia dal punto di vista dell'architettura sia dal punto di vista delle funzionalità, che consentono l'interoperabilità dei vari moduli all'interno di un unico ambiente di gestione. L'ambiente si caratterizza per la presenza di regole predefinite rispetto alle logiche che caratterizzano i processi Finance, quali pianificazione finanziaria, allocazione, consolidamento. La successiva configurazione avviene in funzione delle esigenze operative dell'area, evitando di sottoporre la struttura applicativa a interventi sulla componente tecnologica intesa come codice di sviluppo. L'esistenza di regole predefinite nel sistema è in grado, quindi, di apportare benefici nella fase di implementazione, venendo incontro al bisogno di efficienza del CFO e del CIO.
Standardizzando i processi tipici è possibile ridurre il tempo speso per l'interrogazione, l'accesso, la verifica e il controllo dei dati, liberando tempo utile per le attività meno ripetitive e a valore aggiunto. L'unificazione va nella direzione della visibilità, trasparenza e gestione di processi ampi e complessi (e non più solo di singole fasi o attività) all'interno di un unico ambiente.
E' riconosciuto agli strumenti CPM quel ruolo primario nel soddisfare le esigenze di governance; ma è grazie alla progressiva convergenza con il controllo delle operation che è possibile arricchire le attività quotidiane della funzione Finance di quel livello di conoscenza informativa che è alla base della corretta messa in opera delle strategie aziendali.
I processi di budgeting, closing&consolidation sono strettamente interconnessi e le applicazioni dovranno avere "capabilities" in grado di indirizzare il più possibile queste esigenze: devono essere flessibili, rapide nell'implementazione, in grado di supportare attività collaborative, ma soprattutto concepite su tecnologie unificate. Un "drilldown" che permetta di andare nel dettaglio dei processi di misurazione e controllo fino alle singole aree di risultato offre al CFO evidenze sulle attività aziendali e consente di relazionarsi con gli stessi responsabili delle operation. Disaggregando i dati lungo le linee di business più critiche, si possono misurare ad esempio gli impatti sui KPI (Key Performance Indicators) aziendali.
Il prodotto di Gruppo Servizi per il CPM è uno strumento che si avvale delle logiche della partita doppia come presupposto per la tracciabilità e la coerenza dei dati. L'aderenza rispetto ai nuovi principi contabili assicura inoltre il rispetto dei requisiti di compliance.
Molte aziende hanno compreso la necessità di uscire dalle procedure macchinose che vedono ancora una forte componente manuale tra le attività contabili e quelle di closing e consolidation. Visibilità e controllo centralizzati, ma con estensione sempre più addentrata nelle attività operazionali, appaiono quindi presupposti essenziali per consentire al CFO di svolgere correttamente il proprio ruolo di controllo e advisor dei risultati e delle performance aziendali. Due leve appaiono quindi importanti:
• La gestione del dato
• I processi
E' importante sottolineare che la qualità dei processi di CPM è direttamente proporzionale alla "qualità del dato": strumenti avanzati non producono risultati accettabili se i processi sottostanti non sono mappati, la fonte dei dati imperfetta e le informazioni non aggiornate. L'univocità dei dati diventa il primo presupposto per unificare i processi in ambito finance.
Il prodotto offerto dall’azienda toscana si presenta come prodotto unificato sia dal punto di vista dell'architettura sia dal punto di vista delle funzionalità, che consentono l'interoperabilità dei vari moduli all'interno di un unico ambiente di gestione. L'ambiente si caratterizza per la presenza di regole predefinite rispetto alle logiche che caratterizzano i processi Finance, quali pianificazione finanziaria, allocazione, consolidamento. La successiva configurazione avviene in funzione delle esigenze operative dell'area, evitando di sottoporre la struttura applicativa a interventi sulla componente tecnologica intesa come codice di sviluppo. L'esistenza di regole predefinite nel sistema è in grado, quindi, di apportare benefici nella fase di implementazione, venendo incontro al bisogno di efficienza del CFO e del CIO.
Standardizzando i processi tipici è possibile ridurre il tempo speso per l'interrogazione, l'accesso, la verifica e il controllo dei dati, liberando tempo utile per le attività meno ripetitive e a valore aggiunto. L'unificazione va nella direzione della visibilità, trasparenza e gestione di processi ampi e complessi (e non più solo di singole fasi o attività) all'interno di un unico ambiente.
E' riconosciuto agli strumenti CPM quel ruolo primario nel soddisfare le esigenze di governance; ma è grazie alla progressiva convergenza con il controllo delle operation che è possibile arricchire le attività quotidiane della funzione Finance di quel livello di conoscenza informativa che è alla base della corretta messa in opera delle strategie aziendali.
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