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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-09132022-165513


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BONOTTI, EDOARDO
URN
etd-09132022-165513
Titolo
Russian ‘another kind of Europe’ discourse in the Euro-Russian relations
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Giannotti, Andrea
relatore Kharitonova, Oksana
Parole chiave
  • economia
  • economy
  • geopolitica
  • geopolitics
  • history
  • institutions
  • international relations
  • istituzioni
  • relazioni internazionali
  • storia
Data inizio appello
24/10/2022
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato di tesi, intitolato “Russian another kind of Europe in Euro-Russian relations” (titolo originale in inglese), è suddiviso in: una introduzione, una lista delle indicazioni metodologiche seguite, una lista di domande di ricerca, una presentazione parziale delle fonti (secondo i criteri di notazione dell’APA) e tre capitoli, (ognuno dei quali contiene una presentazione del capitolo stesso, vari paragrafi ed una conclusione), una lista di possibili future ricerche conducibili per ampliare gli argomenti e le analisi proposte nella tesi e infine una lista di fonti.

Nel capitolo primo, il presente elaborato si propone di riassumere la storia russa a partire dalla fondazione della Rus’ di Kiev fino all’attuale conflitto tra la Federazione Russa e l’Ucraina. Data la lunghezza del periodo storico esaminato, verranno accuratamente descritte soltanto le fasi finalizzate a dimostrare la tesi del presente elaborato, ovvero che la Russia, indipendentemente dalla sua espressione politica, costituisce una diversa forma di Europa e che quindi ne è parte anche in caso di relazioni non pacifiche con essa. Il riassunto della storia della Russia non si limiterà alla descrizione e all’analisi della storia politica, ma includerà anche dati ed analisi di fattori economici, culturali, sociali, demografici e geografici. Questi ultimi, in particolare, verranno presentati come i più costanti dell’intera storia russa, nonché tra i più determinanti nelle decisioni politiche. I momenti storici esaminati relativi alla storia medievale, moderna e contemporanea saranno: la nascita della Rus’ di Kiev ed il suo apogeo durante l’alto medioevo, la decadenza e la dominazione mongola. Il regno dei cosiddetti “zar riformatori”, ovvero Ivan IV detto il Terribile, Pietro il Grande, Caterina la Grande ed Alessandro II. Per quanto Ivan IV non possa essere considerato il primo imperatore della Russia (l’Impero Russo verrà fondato da Pietro il Grande nel 1721), ad egli verrà concesso un ruolo di rilievo nel presente elaborato, in quanto creatore del titolo di “zar” e delle condizioni che avrebbero permesso la fondazione dell’Impero russo (e probabilmente di parte delle dinamiche che ne avrebbero provocato lo sgretolamento). Successivamente si procederà poi ad un’analisi delle cause che determinarono la deflagrazione dell’Impero zarista e all’elencazione delle rivoluzioni all’interno della Rivoluzione Russa. La storia sovietica verrà in gran parte omessa, ad eccezione degli eventi ritenuti necessari a spiegare il crollo dell’URSS e la nascita della Federazione russa. Tale omissione è coerente con l’interpretazione adottata dall’autore dell’elaborato (e presente nella letteratura accademica): secondo tale interpretazione, la Rivoluzione d’ottobre sarebbe stata finalizzata alla rifondazione dell’Impero russo su basi socialiste, data l’incapacità delle antiche basi (ortodossia, nazionalismo ed autoritarismo) a garantire la sopravvivenza dello stesso. La Federazione russa avrebbe ereditato un pesante fardello, ovvero continuare una politica di potenza (volta a conservare quantomeno lo status di potenza regionale nello spazio Eurasiatico) ed evitare l’ulteriore smembramento di un paese molto eterogeneo dal punto di vista etnico, geografico (soprattutto per quanto riguarda la geografia delle risorse), economico e identitario senza disporre delle risorse umane, naturali, ideologiche etc. delle compagini politiche di cui fu parte nel secolo scorso. La storia russo-federale descritta ed esaminata nell’elaborato terminerà a febbraio 2022, ovvero in corrispondenza della attuale guerra tra Ucraina e Russia (ed in corrispondenza dell’uscita dell’autore del presente elaborato dai confini della Federazione russa). Come nel caso della storia imperiale, verranno esaminati fattori economici, culturali, sociali, demografici e geografici; a questi verranno inoltre aggiunti anche fattori costituzionali e istituzionali, data la natura particolarmente complessa di entrambi quest’ultimi e la loro rilevanza per meglio comprendere la Federazione russa (soprattutto se paragonati a quelli di compagini politiche “russe” di epoche precedenti).
Nel capitolo secondo, il presente elaborato si propone di identificare le caratteristiche che hanno reso possibile la creazione dello stato liberale e democratico in Occidente. A tal proposito, alcuni fattori verranno considerati più decisivi di altri. Essi saranno: la “supremazia della legge”, fondata sulla lex, concetto ideato ed implementato dalla civiltà romana e successivamente ereditato dalla civiltà giuridica continentale-europea; l’indipendenza del potere giudiziario, caratteristica dapprima formalizzata negli Stati Uniti d’America e poi diffusasi progressivamente nel resto dei paesi liberal-democratici, la presenza di organizzazioni diffuse e ben radicate sul territorio (come ad esempio i partiti politici, i comitati cittadini, le organizzazioni benefiche) in grado di organizzare la vita sociale dei cittadini e di svolgere la funzione di corpi intermedi tra il potere politico e la massa dei cittadini tramite le proprie gerarchie interne. Tuttavia, il declino dei corpi intermedi, caratteristico di tutti i c.d. “paesi occidentali”, verrà presentato come causa di una maggiore radicalizzazione della politica, sempre più caratterizzata dalla presenza di di leader politici “forti” e partiti populisti. Relativamente alle spiegazioni che è possibile fornire riguardo il declino dei cosiddetti corpi intermedi, l’autore del presente elaborato sosterrà che l’eccessiva apertura della politica nei confronti della società civile ne è la causa principale (sostenuta tra l’altro da autorevoli studiosi di relazioni internazionali). L’autore del presente elaborato sosterrà che nei paesi democratici occidentali odierni è possibile assistere al declino della strategia in favore dell’ideologia in ogni ambito della politica, compresa quella estera. Ne consegue che raggiungere un compromesso tra paesi democratici e liberali e paesi che non si riconoscono in tale paradigma diviene molto difficile laddove vi sia un conflitto di interessi. Relativamente a quanto appena detto, ma anche relativamente agli interessi che dividono la società civile all’interno dei paesi liberal-democratici, l’autore del presente elaborato è determinato a dimostrare che l’Occidente si sta pericolosamente allontanando da quei valori che hanno reso possibile la creazione dello stato liberali e democratico (e che potrebbero determinare la riduzione delle istituzioni proprie del medesimo ad un ruolo “di facciata”, se non il loro smantellamento), rendendo possibile l’adozione dei medesimi da parte di altre compagini geopolitiche, come la Federazione russa (anche se si tratta di un possibile rovesciamento dialettico che, qualora si avverasse, si avvererebbe in un futuro ancora remoto).
Il terzo ed ultimo capitolo della tesi riguarderà l’ascesa dell’Occidente ed il consolidamento della sua influenza sul mondo che hanno avuto luogo negli ultimi sei secoli. Verrà inoltre presentata una lista di iniziative che la Russia moderna potrebbe intraprendere allo scopo di prepararsi ad un cambio di paradigma politico ed istituzionale, ovvero ad avvicinarsi maggiormente agli standard propri in un paese democratico e liberale mentre l’Occidente assume i tratti propri di paesi non democratici ed illiberali. In questo ultimo capitolo verranno inoltre esaminati alcuni dei fattori che hanno consentito all’Europa di creare il mondo moderno dal punto di vista economico, politico e sociale, dapprima al suo interno e successivamente di imporre tale modernità alle relazioni internazionali. Il penultimo paragrafo del terzo capitolo riguarderà le relazioni internazionali moderne, verrà preso in esame lo sviluppo dei c.d. attori non statali (in inglese NSA) in relazione alle opportunità, ma anche ai rischi, che l’emergenza di tali attori comporta per la Federazione russa. Le organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti verranno considerate come le più pericolose tra i NSA che costituiscono una minaccia per la Russia, mentre i partiti politici estremisti e populisti occidentali verranno presentati come i NSA più idonei a perseguire gli interessi della Federazione russa in politica estera. Per quanto concerne la politica interna della Russia, l’ostilità delle istituzioni russe nei confronti delle ONG all’interno del proprio territorio verrà presentato come uno dei motivi di frizione con il mondo occidentale, sebbene vi siano ragioni pragmatiche e storico-culturali per le quali le istituzioni russe, sono ostili a tali organizzazioni, come lo sono gli attori politici di volta in volta al potere. Una volta terminata la sezione dedicata ai NSA, ne verrà iniziata una dedicata alla Federazione russa in quanto sistema politico, istituzionale e sociale. Nella suddetta sezione verranno messi in evidenza i punti di forza e di debolezza di tutti gli aspetti del “sistema Russia”, così come verranno evidenziati margini di miglioramento.
L’ultima sezione della tesi consisterà in una lista di possibili studi futuri che potrebbero essere intrapresi per approfondire e migliorare gli argomenti trattati nel presente elaborato.

English version

This thesis work, entitled "Russian another kind of Europe in Euro-Russian relations" (original title in English), is divided into an introduction, a list of methodological indications followed, a list of research questions, a partial presentation of the sources (according to the APA notation criteria) and three chapters, (each of which contains a presentation of the chapter itself, various paragraphs and a conclusion), a list of possible future researches that may be conducted to expand the topics and the analyzes proposed in the thesis and finally a list of sources.

In chapter one, this paper aims to summarize Russian history from the founding of Kievan Rus' to the current conflict between the Russian Federation and Ukraine. Given the length of the historical period examined, only the phases aimed at demonstrating the thesis of this paper will be accurately described, namely that Russia, regardless of its political expression, constitutes a different form of Europe and therefore is a part of it even in the case of non-peaceful relations with it. The summary of the history of Russia will not be limited to the description and analysis of political history, but will also include data and analysis of economic, cultural, social, demographic, and geographical factors. The latter will be presented as the most constant in the entire Russian history, as well as among the most decisive in political decisions. The latter will be presented as the most constant in the entire Russian history, as well as among the most decisive in political decisions. The historical moments examined relating to medieval, modern, and contemporary history will be the birth of Kievan Rus' and its apogee during the early Middle Ages, the decline and Mongol domination. The reign of the so-called "reforming czars", namely Ivan IV called the Terrible, Peter the Great, Catherine the Great and Alexander II. Although Ivan IV cannot be considered the first emperor of Russia (the Russian Empire will be founded by Peter the Great in 1721), he will be granted an important role in the present work, as the creator of the title of "tsar" and of the conditions that would have allowed the foundation of the Russian Empire (and probably of part of the dynamics that would have caused its crumbling). Subsequently we will then proceed to an analysis of the causes that determined the explosion of the Tsarist Empire and the listing of the revolutions within the Russian Revolution. Soviet history will be largely omitted, except for the events deemed necessary to explain the collapse of the USSR and the birth of the Russian Federation. This omission is consistent with the interpretation adopted by the author of the paper (and present in the academic literature): according to this interpretation, the October Revolution was aimed at the re-foundation of the Russian Empire on a socialist basis, given the inability of ancient bases (orthodoxy, nationalism, and authoritarianism) to guarantee the survival of the same. The Russian Federation would have inherited a heavy burden, namely to continue a power policy (aimed at at least maintaining the status of regional power in the Eurasian space) and avoiding the further dismemberment of a very heterogeneous country from an ethnic and geographical point of view (especially for regarding the geography of resources), economic and identity without having human, natural, ideological resources etc. of the political groups it was part of in the last century. As in the case of imperial history, economic, cultural, social, demographic, and geographical factors will be examined; to these will also be added constitutional and institutional factors, given the particularly complex nature of both the latter and their relevance for better understanding the Russian Federation (especially when compared to those of Russian political structures of previous eras). The Russian-federal history described and examined in the paper will end in February 2022, or in correspondence with the current war between Ukraine and Russia (and at the exit of the author of this paper from the borders of the Russian Federation).
In the second chapter, the present paper aims to identify the characteristics that made possible the creation of the liberal and democratic state in the West. In this regard, some factors will be considered more decisive than others. They will be: the “supremacy of the law”, based on the lex, a concept conceived and implemented by the Roman civilization and subsequently inherited by the continental-European legal civilization; the independence of the judiciary, a characteristic first formalized in the United States of America and then gradually spreading to the rest of the liberal-democratic countries, the presence of widespread and well-rooted organizations in the territory (such as political parties, citizens' committees, charitable organizations) capable of organizing the social life of citizens and performing the function of intermediate bodies between political power and the mass of citizens through their own internal hierarchies. However, the decline of the intermediate bodies, characteristic of all the so-called "Western countries" will be presented as the cause of a greater radicalization of politics, increasingly characterized by the presence of "strong" political leaders and populist parties. About the explanations that can be provided regarding the decline of the so-called intermediate bodies, the author of this paper will argue that the excessive openness of politics towards civil society is the main cause (supported among other things by authoritative scholars of relations international). The author of this paper will argue that in today's Western democratic countries it is possible to witness the decline of the strategy in favor of ideology in every sphere of politics, including foreign policy. It follows that reaching a compromise between democratic and liberal countries and countries that do not recognize themselves in this paradigm becomes very difficult where there is a conflict of interest. With regard to what has just been said, but also with regard to the interests that divide civil society within liberal-democratic countries, the author of this paper is determined to demonstrate that the West is dangerously moving away from those values that have made it possible the creation of the liberal and democratic state (and which could lead to the reduction of its own institutions to a "facade" role, if not their dismantling), making it possible for them to be adopted by other geopolitical groups, such as the Russian Federation (even if it is a possible dialectical reversal which, if it were to come true, would take place in a still distant future).
The third and final chapter of the thesis will concern the rise of the West and the consolidation of its influence on the world that have taken place over the past six centuries. In addition, a list of initiatives that modern Russia could undertake to prepare for a change of political and institutional paradigm, or to get closer to its own standards in a democratic and liberal country while the West takes on the characteristics of non-democratic countries, will also be presented. democratic and illiberal. In this last chapter we will also examine some of the factors that have allowed Europe to create the modern world from an economic, political, and social point of view, first internally and subsequently to impose this modernity on international relations. The penultimate paragraph of the third chapter will concern modern international relations, the development of the so-called non-state actors (NSA in English) in relation to the opportunities, but also the risks, that the emergence of these actors entails for the Russian Federation. Criminal organizations engaged in drug trafficking will be regarded as the most dangerous of the NSAs that pose a threat to Russia, while extremist and populist Western political parties will be presented as the most suitable NSA to pursue Russian Federation interests in foreign policy. Regarding Russia's internal politics, the hostility of Russian institutions towards NGOs within their territory will be presented as one of the reasons for friction with the Western world, although there are pragmatic and historical-cultural reasons why Russian institutions are hostile to such organizations, as are the political actors in power from time to time. Once the section dedicated to NSAs is finished, one dedicated to the Russian Federation as a political, institutional, and social system will be started. In the conclusions of the third chapter, the strengths, and weaknesses of all aspects of the “Russian system” will be highlighted, as well as room for improvement.
The last section of the thesis will consist of a list of possible future studies that could be undertaken to deepen and improve the topics covered in this paper.
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