Tesi etd-09132021-172938 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORREALE, KEVIN
URN
etd-09132021-172938
Titolo
IL CONTROLLO GIUDIZIARIO DELLA GESTIONE NELLA SOCIETA A RESPONSABILITÀ LIMITATÀ
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Benedetti, Lorenzo
Parole chiave
- Art. 2409 c.c.; Controllo giudiziario; Srl;
Data inizio appello
04/10/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il controllo giudiziario previsto dall’art. 2409 c.c. costituisce un rimedio importante quando la società e i soci si trovano a fare i conti con le gravi irregolarità compiute dagli amministratori. Sebbene il legislatore con la riforma del diritto societario abbia inteso ridurre l’ambito di applicazione dell’istituto – comunque senza provocarne la perdita di importanza nel quadro dei controlli generali sulle società – oggi, come diretta conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi di impresa, è pacifica la piena applicazione dell’art. 2409 alle S.r.l..
A tale proposito, interessanti sono risultate le varie questioni interpretative sorte con riguardo sia alla portata dell’istituto sia alle possibili declinazioni delle relative regole procedimentali.
Il presente lavoro ha quindi per oggetto l’approfondimento dell’art. 2409 c.c. sotto il profilo della ratio legis, delle modalità applicative e dell’evoluzione giurisprudenziale in tema di applicabilità dello stesso alla società a responsabilità limitata, alla luce delle diversità che connotano le due macro-tipologie di società capitalistiche; diversità che hanno influenzato nel tempo i pareri concernenti quelle che sono le finalità della norma e le relative modalità di applicazione.
In merito al primo dei profili citati verrà analizzata la natura dell’istituto ed i connessi aspetti relativi agli interessi tutelati con l’intento di verificare se (e come) l’interesse del gruppo dei soci prevalga su quello pubblicistico, per poi proseguire esaminando quello che può essere indicato come il presupposto oggettivo di applicazione della norma. A tale proposito verrà effettuata una disamina sia dei tipi di irregolarità gestorie ormai da lungo tempo note alla dottrina e alla giurisprudenza, sia di quelle ipotesi di irregolarità che sono divenute possibili soltanto in seguito all’entrata in vigore della nuova riforma.
Una volta individuata la ratio legis dell’istituto ci focalizzeremo sugli i aspetti pratici e dunque sulle modalità applicative del controllo giudiziario, soffermandoci in particolare sui soggetti coinvolti nella procedura per giungere ai provvedimenti in essa potenzialmente adottabili.
Infine, dopo aver analizzato ed ampiamente approfondito l’istituto, ci concentreremo sull‘evoluzione normativa e giurisprudenziale che ha coinvolto il controllo giudiziale identificando come punto di partenza il Codice di commercio del 1882, passando attraverso le novità introdotte dalla cd. riforma organica del diritto societario del 2003 (d.lgs. 6/2003) – da cui è sorto il dibattito relativo all’applicabilità (o meno) dell’istituto alla srl. – per giungere infine al cd. “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza” che ha messo fine alle incertezze interpretative che sino ad oggi erano presenti, facendo tuttavia sorgere nuovi dubbi circa il coordinamento dell’istituto con l’odierno modello societario delle società a responsabilità limitata post 2003.
A tale proposito, interessanti sono risultate le varie questioni interpretative sorte con riguardo sia alla portata dell’istituto sia alle possibili declinazioni delle relative regole procedimentali.
Il presente lavoro ha quindi per oggetto l’approfondimento dell’art. 2409 c.c. sotto il profilo della ratio legis, delle modalità applicative e dell’evoluzione giurisprudenziale in tema di applicabilità dello stesso alla società a responsabilità limitata, alla luce delle diversità che connotano le due macro-tipologie di società capitalistiche; diversità che hanno influenzato nel tempo i pareri concernenti quelle che sono le finalità della norma e le relative modalità di applicazione.
In merito al primo dei profili citati verrà analizzata la natura dell’istituto ed i connessi aspetti relativi agli interessi tutelati con l’intento di verificare se (e come) l’interesse del gruppo dei soci prevalga su quello pubblicistico, per poi proseguire esaminando quello che può essere indicato come il presupposto oggettivo di applicazione della norma. A tale proposito verrà effettuata una disamina sia dei tipi di irregolarità gestorie ormai da lungo tempo note alla dottrina e alla giurisprudenza, sia di quelle ipotesi di irregolarità che sono divenute possibili soltanto in seguito all’entrata in vigore della nuova riforma.
Una volta individuata la ratio legis dell’istituto ci focalizzeremo sugli i aspetti pratici e dunque sulle modalità applicative del controllo giudiziario, soffermandoci in particolare sui soggetti coinvolti nella procedura per giungere ai provvedimenti in essa potenzialmente adottabili.
Infine, dopo aver analizzato ed ampiamente approfondito l’istituto, ci concentreremo sull‘evoluzione normativa e giurisprudenziale che ha coinvolto il controllo giudiziale identificando come punto di partenza il Codice di commercio del 1882, passando attraverso le novità introdotte dalla cd. riforma organica del diritto societario del 2003 (d.lgs. 6/2003) – da cui è sorto il dibattito relativo all’applicabilità (o meno) dell’istituto alla srl. – per giungere infine al cd. “Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza” che ha messo fine alle incertezze interpretative che sino ad oggi erano presenti, facendo tuttavia sorgere nuovi dubbi circa il coordinamento dell’istituto con l’odierno modello societario delle società a responsabilità limitata post 2003.
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