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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-09132021-143048


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VIOLA, GABRIELE
URN
etd-09132021-143048
Titolo
Cura aquarum e commitenza locale: casi studio del rapporto tra acqua e potere in area provinciale, in relazione al "De aquae ductu urbis Romae" e alle informazioni fornite da Frontino.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Paoletti, Maurizio
correlatore Prof. Fabiani, Fabio
Parole chiave
  • aqueducts
  • Roman provinces
Data inizio appello
27/09/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
27/09/2061
Riassunto
Questa tesi magistrale mira a tracciare un bilancio in merito alla cura aquarum, rielaborando informazioni ricavabili da “De aquae ductu” di Frontino ed espandendo la visuale dall’Urbe alle provincie, utilizzando casi studio peculiari, siti in varie realtà distanti dalla capitale e quindi cercando di trarre collegamenti con la realtà dei singoli casi. Una prima sezione viene devoluta alla definizione del ruolo di curator aquarum, all’analisi della primaria interazione tra autorità e privati nel doppio binario della regolamentazione delle concessioni di allacciamento a privati e delle sanzioni comminate ai trasgressori, con considerazioni su quanto tale primarie informazioni possano permettere di studiare le primarie relazioni intercorrenti tra stato e principali interlocutori in merito alla concessione di un privilegio indice di status privilegiato. Un secondo tema importante concerne le informazioni in merito a problemi di stampo pratico, quali la possibilità di stimare efficacemente la portata di un acquedotto antico in base alle informazioni che vengono riportate (sempre rifacendosi ai dati del “De aquae ductu”) e a come questo possa interfacciarsi con dati ad oggi disponibili, inserendosi in un dibattito ad oggi ancora aperto della durata di quasi tre secoli. L’ultima parte, nonché il cuore della tesi, presenta i vari casi studio di acquedotti provinciali che si è scelto di prendere in esame, andando a confrontarsi con realtà differenti non solo in merito alla messa in opera degli stessi, ma anche con casi di interventi di tutela, restauro, casi di mala gestione e necessità di interventi da parte dell’autorità centrale in relazione a quella provinciale. Un discorso così formulato permette da un lato, grazie all’unione della premessa di stampo generale alla presa in esame di singoli casi-studio, di garantire una maggiore attenzione a una questione che, se esaminata entro un più ampio respiro, permette di allargare lo sguardo su questioni che necessitano di orizzonti più ampi per essere studiati (e che negli anni hanno appunto richiesto conoscenze di ampio respiro, tra archeologia, topografia, idraulica e ingegneria, nonché filologia e critica testuale); dall’altro, permette grazie all’agilità della trattazione scelta di impostarsi come base per ulteriori apporti, nell’ottica di allargare i casi-studio ad altri e quindi ampliare ulteriormente il discorso, sia con nuove considerazioni sia con conferme di quanto già elaborato, sempre muovendosi in un ambito dal respiro interdisciplinare e con ampio spazio di manovra.
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